La Corte Costituzionale ha deciso sul ricorso di attribuzione sollevato dalla Regione Sardegna
La decisione della Corte Costituzionale annulla la decadenza di Alessandra Todde. La governatrice della Regione Sardegna resta in sella, perché il Collegio di Garanzia elettorale ha ecceduto le proprie competenze.
È tutto scritto nella sentenza pubblicata oggi, che va contro le decisioni del Collegio di garanzia elettorale che aveva chiesto la decadenza della presidente della Regione, fatto che avrebbe portato a nuove elezioni.
La pronuncia della Corte Costituzionale
La Corte Costituzionale ha analizzato il ricorso di attribuzione sollevato dalla Regione Sardegna. Il ricorso nasce dopo che il Collegio aveva affermato la necessità della decadenza di Alessandra Todde dalla carica di presidente della Regione, ritenendo irregolari alcune procedure nella gestione della campagna elettorale. I giudici costituzionali hanno ribadito che il Collegio ha oltrepassato i propri poteri pronunciandosi su un’ipotesi non prevista dalla legge come causa di ineleggibilità.
I limiti dei Collegi di Garanzia elettorale
La Consulta ha spiegato che i Collegi regionali di garanzia elettorale svolgono funzioni di controllo sulle spese elettorali per garantire la trasparenza del voto. Tuttavia, tali organi non possono estendere la propria azione oltre i limiti fissati dalla normativa.
Le irregolarità contestate ad Alessandra Todde
Nel caso specifico, la Corte ha sottolineato che le irregolarità contestate alla presidente Todde, come la mancata nomina del mandatario elettorale e alcune difformità nei rendiconti, non rientrano tra le cause di ineleggibilità indicate dalla legge. Pertanto, il Collegio non poteva imporre al Consiglio regionale di avviare una procedura di decadenza.
Per i giudici, dunque, il collegio regionale avrebbe “esorbitato dai propri poteri pronunciandosi sulla decadenza”.
Fonte La7
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