A chiedere il mantenimento di quanto promesso, a quanto pare non sono solo i cittadini delusiale, ma da quello che da più parti si legge e si sente, a chiedere il mantenimento di quanto promesso è anche la stessa politica, non l’opposizione, ma gli stessi alleati.
Sono oramai mesi che si parla di rimpasto, ma al netto del rimpastino che ha coinvolto l’ex ass. Aiello, sostituito con Marcello Mirasole, nulla di più è stato fatto.
Ma c’è chi non ci sta più e Fratelli d’Italia esce definitivamente allo scoperto, dopo averlo lasciato intendere da tempo e chiede quello che a suo dire era stata una promessa.
Si aspettavano le elezioni provinciali, dove i meloniani nisseni, andando contro le direttive regionali che sostenevano il sindaco di Niscemi, hanno sostenuto e votato per il “proprio sindaco”, Tesauro, mostrando fedeltà probabilmente in funzione anche della promessa ricevuta e cioè un terzo assessore da affiancare a due guià presenti in giunta, Toti Petrantoni e Vincenzo Lo Muto, nominati sin dal primo momento.
Questa situazione, dall’aria che si respira al Comune, ha tolto quella serenità iniziale e l’idillio sembra essere compromesso.
Per evitare peggioramenti si chiede adesso di dare un seguito alle promesse, individuando figure che entrando in giunta siano più utili ai fini della realizzazione del programma elettorale, lontano dagli obiettivi che si era fissato e dopo che anche i cittadini cominciano apertamente a manifestare insoddisfazione
Il presidente del consiglio comunale, Bruzzaniti, più volte è intervento sull’argomento terzo assessore, ma le sua parole sono al momento rimaste inascoltate da chi troppo spesso si è lasciato andare a promesse che poi, per vari motivi non riesce a mantenere.
Bruzzaniti non nasconde il fatto che in occasione delle elezioni al Libero Consorzio fu definito l’accordo che prevedeva la possibilità di dare a Fratelli d’Italia maggiore spazio nella giunta comunale e adesso è venuto il momento di metterlo in pratica.
Ma, come al solito c’è sempre un ma.
Infattti per dar spazio a Fratelli d’Italia con un terzo assessore, non potendone nominare uno ex novo, nove è il massimo degli assessore consentito, bisognerebbe sostituirne qualcuno dei già presenti.
Ed è propio questo il ma…chi togliere?
A rigor di logico sembrerebbe cosa facile se soltanto si desse seguito all’accordo preelettorale e, visto che era previsto il raggiungimento della soglia del 5% come condizione per rimanere in giunta a questo punto non ci dovrebbereo essere dubbi che ad essere sostituitti sia una delle due, che tra le altre cose non hanno nessun consigliere in consiglio e cioè la Candura e la Falcone, nominate nonostante le urne le abbiano sonoramente bocciate.
Altro nome che circola da tempo e quello dell’ass. Pasqualino di Noi Moderati, che alle recenti elezioni provinciali non hanno sostenuteo Tesauro.
Da non dimenticare che è ancora in stan by la posizione di Orgoglio Nisseno/Grande Sicilia sulla nomina dell’avv. Licata come assessore, anche questa sembra essere una promessa non mantenuta e che servirebbe anche per togliere dal “limbo” (cit.) i due consiglieri che sono all’opposizione ma che non vengono del tutto riconosciuti tali dagli altri colleghi che siedono dalla stessa parte.
Tra coloro che potrebbero essere nominati com terzo assessore di Fratelli d’Italia, i più gettonati sono la consigliera Longo o quelli di Manuel Bonaffini, Giuseppe Impaglione e Michele Villa, tutti dirigenti del partito.
Una matassa difficile da sbrogliare per il sindaco Tesauro e soprattutto per l’on.Mancuso, che deve fare i conti con gli equilibri politici a livello locale, Noi Moderati non la prenderebbero di certo bene, e con quanto sta succedendo a Palermo, perchè come detto altre volte, “a Caltanissetta non si muove fogli che Palermo non voglia”. Ad Maiora
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