Riceviamo e pubblichiamo
L’8 e il 9 giugno si voterà per i referendum ma non tutti, per motivi di salute, hanno la possibilità di recarsi al seggio per votare. Mi riferisco ai disabili, agli allettati e a coloro che in qualche modo sono impediti a uscire da casa per motivi si salute. A tale proposito, allo scopo di consentire a tutti di esercitare il diritto di voto, la legge 27 gennaio 2006 n. 22 modificata dalla legge 7 maggio 2009 n. 46, stabilisce (stralcio) che:
“Gli elettori affetti da gravi infermità tali da impedire l’allontanamento dall’abitazione o che dipendono in modo continuativo e vitale da apparecchiature elettromedicali, possono votare presso il proprio domicilio. La certificazione sanitaria che attesti tali condizioni deve essere rilasciata da un funzionario medico designato dall’ASL competente”.
Tralasciando l’obbligo dell’istanza (secondo uno stampato ad hoc, da scaricare) da inviare al Comune allegando documento d’identità e certificato elettorale desidero accendere i riflettori sull’aspetto burocratico della legge in questione che sembra concepita per impedire il voto ai disabili e, in particolare sulla certificazione che deve essere rilasciata da un funzionario designato dall’ASP.
Ho telefonato allo 0934 506 506 (CUP) – in quanto allo 0934 559111 (centralino) dell’Ospedale S. Elia non rispondeva nessuno – sperando che potessero almeno darmi il numero di telefono a cui rivolgermi per avere l’informazione necessaria:
Osp: “Si deve rivolgere al Comune”, la risposta.
Io: “So per certo che ci vuole una certificazione rilasciata dall’ASP”, insisto io.
Osp: ”No, non lo sappiamo, si rivolga al Comune”
Io: Il Comune si limita a indicare che ci vuole il certificato dell’ASP. Se lei non sa cosa c’è da fare perché non è questo il suo servizio, mi dica almeno a quale numero potrei rivolgermi”.
A questo punto, forse perché stavo impegnando troppo i suoi neuroni, la persona con cui parlavo mi chiude il telefono in faccia. Sorvolo su questo tasto.
Naturalmente, oltre a consultare la legge, ho chiesto lumi a un componente della Commissione Sanità del Comune. Dopo varie telefonate da parte del volenteroso Consigliere e un nutrito scambio di messaggi, i vari pareri ricevuti pur senza certezze assolute, si possono così riassumere:
- Rivolgersi al medico di famiglia che relazionerà sulle condizioni di salute del soggetto interessato e sulla sua non trasportabilità.
- Portare la relazione all’ASP (di preciso non si sa a chi o a quale ufficio) e richiedere la certificazione sanitaria.
- L’ASP dispone una visita medica domiciliare da parte del medico che dovrà rilasciare il certificato (non si sa se questo viene rilasciato subito o dovrà seguire un iter).
- Portare al Comune (non si sa di preciso dove) nel periodo dal 30 aprile al 25 maggio o spedire via mail ( demografici@comune.caltanissetta.it) il certificato dell’ASP assieme alla copia della carta d’identità e del certificato elettorale.
Immagino che dopo tutta questa trafila, non sia possibile avere certezza di potere votare magari per mancanza di personale.
Allora? Allora si evita di andare a votare che poi è quello che l’attuale Governo auspica.
Mi domando: non sarebbe molto più semplice la sola certificazione (magari ricevuta via mail come avviene per le ricette) rilasciata dal medico di famiglia che meglio di tutti conosce il/la paziente e spedirla sempre via mail al Comune? O forse non ci si fida della sola certificazione del medico di famiglia?
Una cosa è sicura: siamo campioni nella incompletezza delle informazioni e nella burocrazia.
Pasquale Trobia, Caltanissetta, 16 maggio