È arrivato in tarda serata il via libera alla nomina di Raffaele Fitto come nuovo vicepresidente esecutivo della Commissione con delega alla Coesione. Dopo l’ultimo stallo, i coordinatori della commissione Affari regionali dell’Eurocamera hanno trovato l’accordo, raggiungendo il quorum dei due terzi. Allo stesso tempo le commissioni Affari Economici, Industria e Ambiente hanno dato l’ok definitivo alla nomina di Teresa Ribera. Le commissioni competenti hanno dato il via libera pure alla nomina a vice presidente della Commissione di Henna Virkkunen. La candidata popolare era rimasta, come Ribera e Fitto, ostaggio degli ultimi scontri tra Popolari e Socialisti sulla finalizzazione dell’accordo che ha portato solo ora alla nomina di tutti i sei vicepresidenti esecutivi. Il Parlamento Ue è uscito dall’impasse dopo che in serata un nuovo stop aveva bloccato la nomina della seconda Commissione guidata da Ursula von der Leyen. Il risultato di Bruxelles fa esultare Fratelli d’Italia a Roma: “Complimenti a Raffaele Fitto, scelto come vicepresidente esecutivo della Commissione europea con delega alla coesione. L’Italia è più forte in Europa”.
L’ultimo stop – L’iter si era nuovamente bloccato in serata per colpa del veto dei popolari spagnoli sulla ministra per l’Ambiente di Madrid, Teresa Ribera, designata commissaria all’Ambiente e vicepresidente esecutiva. A quanto si apprende, il Partido popular aveva convinto il gruppo del Ppe (Partito popolare europeo) a chiedere di aggiungere una clausola nella lettera che accompagna la nomina di Ribera, in base alla quale la ministra dovrà dimettersi in caso venga coinvolta in un’inchiesta giudiziaria per le alluvioni di Valencia. La mossa aveva subito provocato la sospensione dei lavori nella Commissione Affari regionali dell’Eurocamera, chiamata invece a votare la nomina – strettamente collegata – di Fitto, su cui c’è invece ostilità da parte del gruppo socialista di S&D. Dalle Commissioni Ambiente e Agricoltura invece è arrivato il via libera al commissario ungherese nominato Oliver Varhelyi, nominato dal governo di Viktor Orbán: dal suo portafoglio però sono state depennate le deleghe alla salute riproduttiva, alla gestione delle crisi sanitarie, alla salute mentale e alla resistenza microbiotica.
La battaglia di Madrid – Era da martedì che a Bruxelles andavano avanti gli incontri tra i capigruppo delle tre famiglie politiche europee che appoggiano il von der Leyen bis, cioè popolari, socialisti e Renew (i liberali). Il partito popolare spagnolo è riuscito a convincere il Ppe a tenere tutto congelato fino a mercoledì, quando Ribera è stata chiamata a rispondere di eventuali responsabilità per le devastanti alluvioni che hanno sconvolto il sud del Paese: i Popolari, sostenuti anche dall’ultradestra di Vox, hanno organizzato un tiro al bersaglio contro la ministra nel tentativo di screditarla al punto da compromettere la sua candidatura alla Commissione, nonostante gli accordi raggiunti con i socialisti europei. Così l’hanno accusata di aver gestito in modo “negligente” la Dana: “Alla luce di una gestione negligente, se diventa commissaria trasferirà alla Commissione europea i problemi giudiziari dovuti alla sua cattiva gestione in Spagna?”, ha chiesto il deputato César Sánchez. Mentre sempre dai Popolari è stato detto che pur di salvare la poltrona e “rifugiarsi a Bruxelles“, Ribera è pronta a entrare in Commissione “con l’appoggio di Meloni e Orbán, esponenti di quella che lei stessa definisce ‘estrema destra‘”. La vicepremier del governo Sánchez ha replicato sostenendo di aver “lavorato dal primo minuto per risolvere i bisogni e le urgenze. Io lavoro, non vado a farmi foto”, ha detto, accusando il precedente governo, guidato dal conservatore Mariano Rajoy, di non aver eseguito le opere di drenaggio del torrente Poyo, nel 2017, ignorando la dichiarazione di impatto ambientale firmata da lei come segretaria di Stato nel 2011. L’esondazione del Poyo ha travolto il 29 ottobre interi comuni della provincia di Valencia. “Se il Pp avesse fatto le opere di sistemazione del torrente Poyo si sarebbero salvate molte vite”, ha concluso.