Mentre da noi nulla o poco si legge, sulla stampa, online e cartacei ,ennese, tiene banco la contesa sulla diga Ancipa, tra le province di Enna e Caltanissetta.
Lo scontro, che si è registrato nell’ultima Cabina di regia dove e stata accettata la richiesta dell’Ati nissena di continuare a prelevare dall’Ancipa per poter ridurre le turnazioni nei due comuni del nisseno, come avviene già nella maggior parte dell’ennese, dove però si fa rilevare che a Enna, sono arrivati a questo risultato dopo essere intervenuti con i pozzi.
Ricordano che tempo fa la Cabina di regia aveva stabilito di interrompere l’erogazione verso Caltanissetta e San Cataldo, per evitare che i Comuni senza fonti alternative, rimanessero a breve senza acqua.
“Invece scopriamo che ciò non è avvenuto”, sostiene Nino Cammarata, presidente dell’Ati di Enna.
“Dal Nisseno e stata chiesta la risorsa idrica per compensare l’acqua che viene prelevata dal Blufi e messa a disposizione per Pietraperzia e Barrafranca (15 litri al secondo).”
Secondo le ultime voci si andrebbe cosi verso un’erogazione di 45 litri al secondo per il Nisseno e 30 per l’Ennese.
Non ci sono certezze perchè “ancora dalla Cabina di regia non ci e stato comunicato nulla” aggiunge Cammarata ricordando pure che “spesso comunque quello che e stato deciso non e stato poi rispettato. Noi abbiamo chiesto e chiediamo di garantire i nostri Comuni Ancipa dipendenti”
Per il presidente dell’Ati di Enna rimane di estrema importanza mantenere l’accumulo di acqua nell’Ancipa.
“Oggi ci sono 2,5 milioni di metri cubi, dieci in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, se ci si mette a distribuire acqua in un certo modo, che garanzie abbiamo per il futuro ?”.
Insomma una querelle che continua e che difficilmente si chiuderà nel breve, almeno sino a quando Caltanissetta e San Cataldo non si renderanno completamente autonome con i pozzi, almeno per come ci era stato assicurato.
