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Cos’altro ancora dobbiamo sopportare ?

Last updated: 29/09/2024 8:27
By Sergio Cirlinci 398 Views 8 Min Read
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La distribuzione idrica ormai è confermato, andrà avanti con una turnazione di 6 giorni, sperando non peggiori.

Ma le sofferenze, i disagi e le lamentele non mancano, come non mancano giustificazioni e annunci.

Cittadini che ormai protestano quotidianamente in centro, lamentele continue sui social, per salti di turni o per l’acqua torbida, tubature che saltano, perdite segnalate sulle quali non si interviene, cittadini che ironicamente pubblicano post per ricordare i giorni della mancata erogazione dell’acqua corrente, centri per disabili che chiudono, mense scolastiche annunciate che saltano, scuole costrette a chiudere i bagni, studenti che seguono lezioni da remoto (Dad) e studenti che protestano.

Una situazione ormai che sembra essere fuori controllo che ha costretto anche la sospensione della tanto annunciata attivazione delle mense scolastiche, date come certe dall’assessore al ramo del Comune Vincenzo Lo Muto, forse per voler dimostrare che la situazione era sotto controllo, tant’è che è ancora in corso il bando per la gara d’appalto, ma se ne riparlerà se e quando la situazione idrica migliorerà.

Molti genitori ci speravano, ma pochi ci credevano; “con quale acqua” si chiedevano in tanti.

Torna la Dad, che ci riporta al periodo del Covid, che speriamo sia un caso limitato e che non crei “contagi”.

Ma purtroppo sta succedendo anche questo, come riporta l’edizione di ieri de “la Repubblica Palermo” , “A Caltanissetta, le interruzioni del servizio idrico hanno costretto il rettore dell’università di Palermo Massimo Midiri ad attivare la modalità di lezione mista (in presenza e da remoto) fino al prossimo 2 ottobre”.

Ciò, con ricadute di immagine ed economiche per la città, c’è l’esodo al contrario degli universitari, che ritornano alle loro città di provenienza.

“Non avevo l’acqua in casa da lunedì scorso. Siamo in cinque in appartamento e ho preferito tornare dai miei genitori, a Palermo””, racconta Chiara Garifo, studentessa al terzo anno di Infermieristica a Caltanissetta.

Lunedì, giorno in cui avrebbe iniziato la prima lezione del nuovo anno, Beatrice Correnti, studentessa al terzo anno di Medicina, originaria di Misilmeri, è tornata nella casa in affitto di Caltanissetta, in via Edmondo De Amicis. “È stata una vera tragedia, ho dovuto scegliere tra pulire la mia stanza e farmi la doccia”, racconta. “In casa mancava l’acqua già da due settimane. Le due piccole cisterne da 500 litri l’una erano completamente a secco”.

Il rettore di Unipa, Massimo Midiri, fa sapere che non rinnoverà il decreto in favore della didattica da remoto, quindi questi studenti che faranno ? Rimarranno a studiare a Caltanissetta o cercheranno di trasferirsi altrove ?…e pensare che si parlava di Ospedale Universitario/Policlinico.

Ma di questo e del rischio, da scongiurare, per tutte le altre scuole, ovviamente nessuno ne parla, visto che si erano date, anche su questo, ampie rassicurazioni che non ci sarebbero stati problemi.

Da quando c’è l’emergenza idrica a Caltanissetta, si vive ormai alla giornata, tra annunci e smentite, cittadine/i costretti a svegliarsi nel cuore della notte per mettere lavatrici, lavare piatti e magari svegliare i figli per fargli fare doccia, sempre che l’acqua non arrivi torbida.

Su questo il direttore di Caltaqua aveva, nel consiglio comunale del 27 u.s., rassicurato la cittadinanza dicendo che il problema stava rientrando e che, dalle analisi fatte si evinceva che non era necessaria un’ordinanza di non potabilità.

Ma anche su questo arriva puntuale la smentita, vista l’ordinanza di ieri del Sindaco Tesauro.

Ci si chiede anche le tante attività, dai panifici alla ristorazione, che acqua stiano usando, si spera non quell’acqua distribuita ultimamente.

Però le bollette continuano ad arrivare puntuali, riportando consumi che delle volte sono anche dovuti alla tanta aria che arriva, che non si dovrebbe pagare, ma che i contatori registrano come acqua.

Cosa più grave è che sta venendo anche lesa la dignità di chi non può regolarmente lavarsi o lavare bambini, anziani, malati e disabili.

Sentiamo e leggiamo però di massimi impegni, di roboanti promesse e di enormi finanziamenti, di ribadite fiducie, ma di quello che si vive quotidianamente nelle case dei nisseni, si preferisce sorvolare, dando al limite la massima solidarietà, che francamente se ne farebbe anche a meno.

Un comune, così come una regione, quando si rende conto che con i propri mezzi non riesce o non può fronteggiare la crisi in atto, quando non sa dare risposte concrete ai propri cittadini, quando li continua a illudere con promesse, che lasciano il tempo che trovano, offendendo la loro intelligenza, ovviamente non dei più accaniti sostenitori, che arrivano anche a negare chiare evidenze, come la torbidità, dovrebbe mettere da parte l’orgoglio ed anche l’arroganza e facendo un bagno, non di acqua, ma di umiltà dovrebbe chiedere aiuto allo Stato, come farebbe un buon padre di famiglia che, in situazioni estreme, si rivolge a chiunque lo possa aiutare.

Ma l’umiltà in politica non esiste, esiste l’arroganza che illude e che, come mai in questo caso, peggiora e non aiuta le condizioni di tutti quei cittadini che hanno voluto a tutti i costi rappresentare per difenderli.

Ma forse sono i cittadini che devono difendersi da costoro, sono proprio i cittadini che, scendendo giornalmente in Piazza, anche oggi, decretano il loro fallimento.

Ma ovviamente la politica è maestra nel saper rigirare la frittata, addossando sempre al altri responsabilità ed inefficienze proprie.

Sicuramente quello che stiamo vivendo oggi non è colpa di questa novella amministrazione, ma se non si riesce ad affrontare, tamponare o risolvere la questione idrica, prendano atto che da soli non è in grado di farlo.

Qualcuno chiede di fare un passo indietro, magari è una forte, anche se condivisibile provocazione, ma se veramente si vuol dimostrare quell’amore, tanto sbandierato in campagna elettorale, si chieda aiuto a chi potrebbe intervenire per alleviare tutti questi disagi.

Insomma si riconoscano i proprio limiti.

Cos’altro dobbiamo ancora sopportare ?

Manca solo la chiusura a breve dell’Ancipa, come detto ieri dall’Ing.Cocina, ma che molti hanno fatto finta di non sentire, come anche l’invito a cercare alternative, i pozzi, visto che c’è il serio e concreto rischio di rimanere a breve completamente a secco.

Cos’altro si inventeranno domani per farci accettare la totale assenza di acqua ?

Ad Maiora

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