La tanto discussa crisi idrica a Caltanissetta, lungi dall’essere risolta, sta tornando a preoccupare i cittadini, in particolare coloro che lo scorso anno hanno vissuto l’incubo di ben 186 giorni senza acqua corrente.
Dopo una breve interruzione e una successiva rimodulazione della fornitura, molte aree della città continuano a soffrire a causa di un’erogazione insufficiente o addirittura assente, con pressioni così basse da non permettere che l’acqua arrivi nei recipienti.
La situazione è particolarmente grave in zone come Viale Stefano Candura, Poggio Fiorito, Niscima Alta, Via Gelsi e Via Paradiso, dove i rubinetti restano tristemente a secco, ma arrivano segnalazioni anche da altre zone.
Un lettore, che giorni fa aveva segnalato di aver ricevuto appena 40 litri d’acqua, ci ha comunicato oggi che l’ultima erogazione è stata ancora inferiore, una goccia nel deserto per le esigenze quotidiane di una famiglia, 30 litri.
La frustrazione tra i residenti è palpabile.
Ieri, un tecnico di Caltaqua avrebbe assicurato ad alcuni cittadini, dopo aver chiamato gli uffici di Caltaqua, che oggi sarebbero state rimesse in funzione le famose pompe di sollevamento.
Tuttavia, la realtà sul campo ha smentito clamorosamente queste dichiarazioni, lasciando i cittadini con l’amaro in bocca e la sensazione di essere, ancora una volta, presi in giro.
La memoria dei disagi dello scorso anno è ancora viva e, sentendosi soli e preoccupati per un’eventuale replica della disastrosa situazione, numerosi residenti stanno maturando l’intenzione di chiedere un incontro con il Sindaco e S.E il Prefetto, con la speranza che, pur essendo certamente informato della situazione generale, possa non essere a conoscenza di alcuni particolari cruciali.
Quest’anno, la scusa della carenza di acqua non esiste e in tutti i casi dovrebbero sopperire i pozzi, ma di cui nulla si sa.
Adesso la mancanza di erogazione si addebita agli interventi di Siciliacque sulla rete extraurbana, ovviamente non su quella urbana, per i quali erano stati stanziati i famosi 4,2 milioni di euro, ma di cui al momento non si hanno più notizie concrete.
Nel frattempo, una vista inquietante riempie le strade di Caltanissetta, il prepotente ritorno delle autobotti.
La loro presenza, oltre a non lasciare tranquilli i cittadini, pesa enormemente soprattutto sui loro portafogli, costretti a ricorrere a costosi approvvigionamenti privati per sopperire alle mancanze del servizio pubblico.
Anche i silos, che potrebbero rifornire chi è a secco, restano inspiegabilmente vuoti o chiusi e questo messaggio è per l’ass.Aiello.
“Aspettiamo la prossima turnazione e poi ci faremo sentire, chiederemo di essere ricevuti da S.E. il Prefetto con la presenza del Sindaco Tesauro”, aggiungono.
Questo è il primo grido di battaglia emerso da una conversazione con alcuni residenti stremati.
“Non vorremmo arrivare a quanto fatto lo scorso anno, ma nel caso siamo prontissimi a rifarlo, abbiamo ben conservati tutti contatti che lo scorso anno fecere arrivare in città troupe televisive nazionali e internazionali, ma quest’anno non si può dire che non ha piovuto”.
La loro pazienza è giunta al limite e la richiesta di risposte e soluzioni concrete è ormai urgente.
Questa testata rimane a disposizione di chiunque voglia replicare o aggiungere qualcosa.
Nella foto, scattata ieri, un’autobotte in zona Niscima Alta

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