Sono mesi che assistiamo alla “mission impossible” dell’affannosa ricerca dei pozzi d’acqua e noi, con la stessa suspense con la quale si segue la famosa serie cinematografica, attendiamo il finale della ricerca sperando in un loro numeroso e copioso ritrovamento.
A dire il vero, non pensavamo fosse così difficile.
“Caltanissetta galleggia sull’acqua”, “abbiano una zona chiamata pian del lago, se così si chiama un motivo deve pur esserci”, “ci sono autobotti, regolari e non, sempre in giro”, adesso magari qualcuna in meno.
Queste affermazioni, ci rendevano abbastanza fiduciosi nel ritenere che i nostri novelli rabdomanti non avrebbero avuto grossi problemi nel reperirli, risolvendo in parte la crisi idrica.
Forti di queste affermazioni, che scopriamo solo oggi non dare più sicurezze, pensavamo che in tempi stretti si sarebbero trovati e che immettendo nella condotta l’acqua trovata, avremmo sofferto meno.
Quindi chi se ne fregava delle perdite delle condutture.
Ma sul finire dell’estate abbiamo compreso che forse non era così semplice e che quel o quei pozzi trovati andavano giustamente divisi con altre cittadine, con la conseguenza che il quantitativo in litri/secondi, non riesce a compensare il diminuito quantitativo che arriva dagli invasi.
Rimane comunque apprezzabile il tentativo, ma adesso che siamo, è il caso di dirlo, “con l’acqua alla gola”, sarebbe il caso di recuperare ogni goccia che si perde, fuori e dentro la città, perdite che oggi più che mai diventa incomprensibile comprendere perchè non si interviene.
Sono quindi leggende metropolitane che Caltanissetta galleggia sull’acqua ? Che a Pian del Lago c’è tanta acqua ? O i novelli rabdomanti non sono bravi a trovarla ?
Sta di fatto che la città continua ad avere turnazioni insostenibili, alcune drammatiche, sperando che non si allunghino ulteriormente, mentre le condutture continuano indisturbate a disperdere migliaia di litri d’acqua, che pian pianino hanno ormai formato un ruscello, che potrebbe essere reimmesso nella conduttura, se proprio non si può intervenire per riparare il danno a monte.
Ma in ogni situazione drammatica o critica, bisogna sempre trovare qualcosa di positivo o nuove opportunità per andare avanti…la vita continua !!!
Per varie motivi uno dei tanti settori in crisi in città, è stato quello del mercato immobiliare, ma fino a prima della crisi idrica.
Azz…in città mancano molte cose, ma non certo le crisi.
Le agenzie, che si occupano di compravendite, stanno oggi vivendo, fortunatamente per loro, una “nuova primavera”… leggendo più avanti capirete il perchè.
In questi anni hanno avuto grandi difficoltà nel trovare clienti a cui far acquistare le tante case in vendita, a causa della crisi, ridaglie, economica; adesso gli agenti più intraprendenti non propongono più appartamenti guardando alla bellezza, all’eleganza della zona, al fatto che sia ben ristrutturato, che abbia posto macchina e giardino o una buona esposizione solare e panoramica.
Oggi tutto ciò non conta più, chi se ne frega di queste caratteristiche.
Oggi, il valore è dato dai giorni che intercorrono tra un turnazione d’acqua e l’altra.
Appartamenti in zone che prima venivano “snobbate”, dove anzi si svendeva per acquistare in zone più “confortevoli”, sono oggi diventate le zone più ricercate, insomma un “Amarcord”.
Adesso anche i notai, anche loro un po’ in crisi, eccallà, per poter recuperare, si sono dovuti adeguare anche loro a questo cambiamento.
Infatti, al momento di stipulare l’atto di vendita, una volta chiedevano, documenti catastali, fiscali, perizie tecniche ed altre scartoffie, oggi niente più di tutto questo.
È nato il “Rogito Immediato”, compravendita con azzeramento di tutti questa documentazione.
Attenzione però, per poterne usufruirne serve un solo documento, la bolletta di Caltaqua, ovviamente pagata, unico e solo documento per determinare e giustificare l’alto prezzo richiesto dell’immobile, unico e solo valido per dimostrare che in quel dato appartamento l’acqua arriva abbondante e frequentemente, al limite manca un giorno o poche ore, pazienza non si può avere tutto, ma tanto poi dura tre giorni o più, e, cosa più importante, senza tenere conto della normale turnazione.
La categoria catastale è “immobile felice”, abbiamo poi “immobile sfigato” con turnazioni ballerine e basse pressioni, chiude la categoria la “immobile dimenticato”, zone totalmente escluse dalla normale, si fa per dire, turnazione.
Gli “immobili felici”, sono ovviamente diventati difficile da trovare e i pochi rimasti hanno raggiunto valutazioni da capogiro.
Ecco perché da ogni crisi nascono sempre delle opportunità, basta saperle cogliere…o, al limite cambiare casa.
Ad Maiora