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Caltanissetta 401 > News > Cronaca > Da destra a sinistra, M5S compreso, tutti contenti per l’approvazione della finanziaria siciliana. Motivo ? Un milione a deputato per il “SI”
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Da destra a sinistra, M5S compreso, tutti contenti per l’approvazione della finanziaria siciliana. Motivo ? Un milione a deputato per il “SI”

Last updated: 29/12/2024 7:20
By Redazione 172 Views 8 Min Read
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Una spesa extra di 80 milioni per sostenere iniziative nei rispettivi collegi elettorali Passa attraverso questo accordo il patto d’aula per il varo della manovra finanziaria del 2025. Finanziaria di circa un miliardo

Il dibattito all’Ars fino a tarda notte. A vuoto l’appello degli Stati generali dello spettacolo per aumentare il budget dei contributi messi a bando.

Accordo con l’opposizione sui contributi a pioggia. Nella notte il voto finale che evita il rischio di bloccare le spese dal primo gennaio Il patto per sbloccare la Finanziaria

Il governo ritira le norme sull’aumento dei compensi ai vertici delle societa e sulle Zes quando all’Ars era già notte inoltrata. Forte, almeno sulla carta, di un nuovo patto nella maggioranza e fra questa e l’opposizione in grado di garantire per il secondo anno consecutivo a Palazzo d’Orleans una spesa regolare fin dal primo gennaio evitando l’esercizio provvisorio.

E per quelle che sono arrivate dall’opposizione il governo ha aumentato il budget fino a raggiungere una media di circa un milione a deputato.

Tanti quanti ne erano stati garantiti ai parlamentari della maggioranza.

Cifre non ufficiali che dovrebbero pero portare a una spesa extra di una ottantina di milioni. Che si aggiungono al centinaio che il governo aveva riservato alle proprie proposte con cui integrare il testo base della Finanziaria:

in primis quella che garantisce 23 milioni e mezzo all’Ast per diventare una società in house ed evitare il fallimento e poi quella, cara a Schifani, che stanzia una quindicina di milioni per erogare tramite l’Irfis dei prestiti a tasso zero alle famiglie a basso reddito per l’acquisto di “beni di consumo non durevoli” (dagli elettrodomestici alle auto, solo per fare alcuni esempi).

C’e, nel testo arrivato sui banchi dei deputati a tarda notte, anche la norma che finanzia nuovi depuratori in grado di utilizzare le acque reflue per le coltivazioni liberando cosi le risorse delle dighe a vantaggio delle città.

Fondi pure per due i nuovi dissalatori a Palermo da realizzare in partenariato pubblico-privato che si aggiungono alla riattivazione dei tre già previsti a Gela, Porto Empedocle.

Per sbloccare queste misure, a ora di pranzo, e andato in scena un chiarimento fra il governatore Renato Schifani e il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno.

La pace fra i due sarà plasticamente rappresentata da una cena istituzionale organizzata a Catania la notte di Capodanno prima del concertone che andrà in onda sulle reti Mediaset.

Schifani e Galvagno hanno incontrato riservatamente anche i leader dell’opposizione.

E questo ha portato allo stralcio dal primo maxi emendamento delle norme più politicamente contestate: da quella che avrebbe triplicato i compensi dei vertici delle società partecipate a quella che avrebbe potenziato le Zes siciliane. Se ne riparlerà, ha garantito Schifani, dopo la Finanziaria in una norma ad hoc.

La lunga attesa notturna è stata dovuta al ≪parto≫ del maxi emendamento che assegna i contributi a carattere territoriale, cioè con ricaduta immediata nei collegi elettorali dei deputati: e qui che si incastrano le somme a favore di enti e associazioni da erogare senza bando.

Bisognerà attendere il testo ufficiale per verificare come sono stati veicolati questi finanziamenti. In piena votazione gli Stati Generali dello Spettacolo, il cartello di 103 associazioni escluse per tutto l’anno dai contributi a pioggia, ha inviato una lettera a ciascun deputato invocando una retromarcia almeno parziale su questo modus operandi.

Nel testo le associazioni chiedono a ogni deputato “di rinunciare a 50 mila o 100 mila euro per incrementare il capitolo del bilancio regionale 473742 relativo al Fondo Unico Regionale per lo Spettacolo (FURS), strumento legislativo di evidenza pubblica a cui possono partecipare tutti con regole chiare”.

Restare indifferenti a questo appello avrebbe come conseguenza, per gli Stati Generali dello Spettacolo, “il fallimento e la chiusura delle nostre realtà, di fronte a un dilagante fenomeno di sleale concorrenza da parte di organismi altrimenti privilegiati da norme ad personam”.

Questo appello e stato sostenuto in aula dalla deputata 5 Stelle Roberta Schillaci che ha presentato un emendamento per aumentare di 3,5 milioni la attuale dotazione del fondo che mette i contributi a bando.

Ma i più navigati deputati di Sala d’Ercole attribuivano a questa proposta poche chances.

Anche perchè nella maggioranza la linea e quella di destinare i fondi per i collegi elettorali soltanto alle fondazioni e ai Comuni: lasciando cosi ai sindaci il compito di veicolare queste somme sul territorio. E’ una sorta di intermediazione istituzionale che non esclude affatto il rischio che i contributi arrivino poi senza bando.

Solo oggi però sarà possibile valutare la formula scelta per erogare queste somme, in base a un accordo al quale non e estranea l’opposizione (salvo qualche eccezione di singoli deputati).

Il segnale dell’intesa maturata all’Ars e stato il voto sul contestatissimo articolo che assegna 3 milioni e mezzo all’assessorato al Turismo e Spettacolo, guidato dalla meloniana Elvira Amata, per finanziare grandi eventi senza bando.

La norma è stata riscritta dal governo andando incontro alle richieste del Pd e di parte della maggioranza per limitare la discrezionalità dell’assessore.

Il testo finale, approvato con 41 voti a favore contro 11, indica precisamente che questi fondi, pur senza bando, potranno andare solo alle Serate Belliniane, alla Coppa degli Assi, al Jazz Festival e alla Settimana di Musica Sacra.

Il governo ha poi difeso la norma del testo base che permette di stabilizzare gli ultimi 258 Asu in servizio nel settore dei beni culturali.

Superate le perplessità del Pd, che con Antonello Cracolici aveva raccolto i dubbi di alcuni sindacati. Accolto invece il pressing del Cobas Codir e di Marianna Caronia (Noi Moderati).

Prima di andare in aula il governo ha anche garantito che il fondo destinato ai Comuni, soprattutto quelli in dissesto, sarà aumentato di 12 milioni.

E questo ha reso praticabile l’ultimo bivio della manovra, quello che assegna contributi ai Comuni al di la dei fondi ordinari.

Intanto l’azienda che fa capo all’imprenditore Tommaso Dragotto ha smentito che la norma che introduce sconti sul bollo per le auto a noleggio sia a proprio vantaggio: “Sicily by Car ha la propria sede legale a Bolzano, risultando pertanto esclusa, senza eccezione alcuna, da qualsivoglia proposta avanzata dal governo. Lo sconto del 50 per cento sul bollo vale per le nuove vetture che saranno immatricolate nel prossimo triennio”.

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