Tutti le aspettavamo, tutti abbiamo gioito nel vedere finalmente cadere tanta acqua, tutti speravamo che servisse ad allentare la morsa della crisi idrica….ma dalla Regione e dall’Ing.Cocina arrivano parole che ci lasciano “secchi”
In una sua intervista, rilasciata al quotidiano La Sicilia, dice chiaramente che le piogge di queste ultime ore non cambiano nulla.
Per gli invasi le piogge non sono utili ora perché prima assorbe il terreno che è da mesi a secco, e prima di rilasciare acqua deve impregnarsi.
E non solo, nelle zone degli invasi utilizzati per produrre acqua potabile non ha piovuto così come è successo in altre parti della Sicilia, il beneficio che gli invasi ne hanno avuto è di qualche centimetro, vedremo se le prossime piogge potranno dare qualche centimetro in più.
E ritorna su quello che ormai dice da mesi e che tutti hanno compreso, tranne forse alcuni sindaci “devono fare nuovi pozzi, assumersi le loro responsabilità e devono trovare e ripristinare i vecchi e se necessario requisirli.
In Sicilia, la situazione è drammatica, in totale sono stati riattivati pozzi che danno 1000 litri di acqua al secondo e a breve ne saranno messi in funzione altri per ulteriori 1000 litri al secondo, ma non basta.
Si teme che le piogge che dovrebbero arrivare in autunno e inverno potrebbero pure non arrivare: «Speriamo che non si tratti di una siccità eccezionale» dice Cocina.
Eccezionale significa che la media degli ultimi venti anni viene del tutto stravolta.
Il problema è che se non dovesse piovere l’autonomia degli invasi è di qualche mese. Il bollettino della Regione dice che nelle undici dighe che danno acqua potabile ci sono poco meno di 70 milioni di metri cubi d’acqua.
«L’Ancipa – ha detto Cocina – se continua così a metà novembre sarà a zero, altri invasi hanno acqua al massimo fino a gennaio».
E dopo che succederà? Cocina «Nessuno ha la bacchetta magica.
Servono i pozzi, bisogna ripristinare quelli abbandonati o quelli, diciamo così, dimenticati».
Parla anche dei dissalatori dicendo che ci si sbaglia se si pensa che possano risolvere l’emergenza. Non è così, anche perché non saranno pronti entro la prossima estate:
«Quello di Porto Empedocle produceva 100 litri al secondo, quello che si sta progettando ne produrrà 200 così come quello di Gela e quello di Trapani. Entro l’estate ci saranno i moduli temporanei che avranno una capacità di 30 litri al secondo, ma la sola provincia di Agrigento necessita di quasi 1000 litri al secondo.
L’Ing. Cocina ha anche spiegato il perché gli invasi non verranno ripuliti dai detriti: «Servirebbero 60 euro ogni metro cubo di fango o detriti. Invece stiamo ripulendo lo scarico di fondo degli invasi che ci consentirà di immagazzinare più acqua. Insomma la situazione pare non essere cambiata, quindi stando alle parole di Cocina o pozzi o sete. Ad Maiora