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De Capitani allarmata dopo il sequestro “Presidente agitatissimo”. La portavoce del presidente dell’ARS Gaetano Galvagno (FdI) parlava al telefono dei suoi incarichi e della sue ambizioni. Ecco tutte le conversazioni

Last updated: 29/06/2025 17:01
By Redazione 297 Views 5 Min Read
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È ormai diventata il braccio operativo del presidente dell’Ars: Sabrina De Capitani, l’attuale portavoce di Gaetano Galvagno, è una delle donne più potenti della Sicilia. “Io vorrei che la Fondazione Federico II dove lui è il presidente – ragionava con l’imprenditore Nuccio La Ferlita – fosse la capofila di tutti gli eventi che verranno attivati su Agrigento Capitale della cultura (…) Perché cosi noi abbiamo il controllo di quello che succede”
Guardava sempre avanti, anche se precisava: “Io devo chiedere a lui, sempre, in punta di piedi”.
Ma Galvagno le ha sempre dato carta bianca, fra loro c’è ormai un rapporto di grande amicizia,
al punto che dividono l’appartamento di via Benedetto Civiletti, a Palermo. E lui la rassicurava sullo stipendio: “Il tuo stipendio è di 2.400 euro mensili, che poi diventano
2.800, perché ci sono altre cose che noi facciamo”. Per la procura e per il nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo, un riferimento agli incarichi che Sabrina De Capitani riusciva a racimolare dagli imprenditori beneficiari dei finanziamenti pilotati da Galvagno. Incarichi su cui anche lei si poneva tanti interrogativi: “Allora, Nuccio La Ferlita ha vinto l’appalto per il concerto di Natale – spiegava a un amico ti volevo fare una domanda: praticamente mi vogliono dare in mano la comunicazione, diecimila euro. Io se faccio fattura… posso farla oppure no? È legale oppure no?”. L’interlocutore chiedeva: “Ma l’incarico chi te lo dà?”. E lei spiegava ancora: “Me lo dà il produttore, La Ferlita”. E meditava l’ipotesi di far fare la fattura al suo compagno. E altri affari per sé: “La Fondazione (la Federico II, ndr) ormai è un brand», ripeteva.
Tanta sicurezza sparì il giorno in cui la Guardia di finanza si presentò nelle sue abitazioni di Palermo e Monza per una perquisizione, il 9 gennaio scorso. Quel giorno le sequestrarono lo smartphone.
Il giorno dopo, raccontava al compagno che “era stata al telefono fino a poco tempo fa con il legale di fiducia di “Gae” (Gaetano Galvagno, ndr) e che aveva “dovuto raccontare tutta la storia in quanto lui è agitatissimo”.
All’epoca i pubblici ministeri non avevano ancora scoperto le carte e negli atti era indicato solo un generico riferimento al reato di corruzione. Lei pensava si riferisse “al quadro regalato dall’artista italo egiziano Omar Hassan”, poi diventato un altro capitolo dell’atto d’accusa della procura, con un avviso di chiusura delle indagini notificato nei giorni scorsi a Sabrina De Capitani e all’ex presidente della Fondazione Federico II Patrizia Monterosso. La portavoce del presidente sospettava soprattutto che ci fosse stata una soffiata da parte di qualcuno a cui avrebbe impedito di fare una mostra all’Ars.
In quei giorni, era particolarmente prudente al telefono. Non parlava con Galvagno, ma con il suo segretario, Giuseppe Cinquemani, il quale gli chiedeva se il loro addetto stampa Salvo Pintaudi avesse ricevuto qualcosa. Sabrina De Capitani rispondeva di no. Cinquemani ipotizzava l’interesse della magistratura per i Dragotto.
Il sistema stava ormai scricchiolando.
E sembravano lontani i giorni in cui la portavoce faccendiera diceva all’imprenditore La Ferlita: “Se noi abbiamo il controllo possiamo fare quello che vogliamo”. Erano i giorni del 2023 in cui il ras della musica live era già sicuro di aggiudicarsi la realizzazione del concerto di fine anno a Catania: “Io sono certa che tanto il Capodanno lo fai tu”, diceva Sabrina De Capitani.
Lei è ancora lì, a fare la portavoce di Galvagno. Anche se ormai sceglie la linea del silenzio: si è avvalsa della facoltà di non rispondere davanti ai magistrati che l’avevano convocata per l’interrogatorio.
Una scelta per limitare i danni, perché il presidente Galvagno ha invece risposto due settimane
fa in procura, dicendo che i suoi collaboratori avevano comunque rapporti professionali con altri imprenditori, non lavoravano in esclusiva per lui.

Da laRepubblicaPalermo di Salvo Palazzolo

Nella foto Sabrina De Capitani portavoce del presidente dell’Ars Gaetano Calvagno

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