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Direttiva anticorruzione, schiaffo dell’Ue a Meloni: torna l’abuso d’ufficio che il suo governo ha abolito

Last updated: 04/12/2025 13:13
By Redazione 113 Views 5 Min Read
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Schiaffo dell’Ue a Meloni: approvata la direttiva anticorruzione che include l’abuso d’ufficio che il suo governo ha abolito

Contents
Schiaffo dell’Ue a Meloni: la direttiva anticorruzione include l’abuso d’ufficio che il suo governo ha cancellatoIl commento del Movimento Cinque StelleSi precisa: La pubblicazione di un articolo e/o di un’intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell’autore e/o dell’intervistato che ci ha fornito il contenuto. L’intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull’argomento trattato, caltanissetta401.it è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d’interpretazione.                                                 

Dall’Europa arriva un nuovo schiaffo al governo Meloni. Nella nuova direttiva anticorruzione, su cui è stato raggiunto un accordo tra Consiglio e Parlamento Ue, è previsto il reato di ‘esercizio illecito di funzione pubblica’, in pratica l’abuso d’ufficio che è stato eliminato nel 2024 dal governo Meloni. Questa direttiva stabilisce norme a livello dell’Ue affinché in tutti gli Stati membri una serie di atti siano considerati reati e definiti allo stesso modo.

Si tratta della corruzione nel settore pubblico e privato, appropriazione indebita, traffico di influenze, intralcio alla giustizia, arricchimento derivante da reati di corruzione, occultamento e alcune gravi violazioni dell’esercizio illegale di funzioni pubbliche. Oltre ad allineare le definizioni dei reati di corruzione, gli Stati membri devono anche introdurre lo stesso livello di sanzioni per punirli.

Schiaffo dell’Ue a Meloni: la direttiva anticorruzione include l’abuso d’ufficio che il suo governo ha cancellato

La sanzione per i trasgressori andrà da una pena detentiva massima di almeno tre a cinque anni, a seconda del reato. Le persone condannate per reati di corruzione possono incorrere in sanzioni aggiuntive quali ammende, rimozione dalla carica pubblica, interdizione dall’esercizio di cariche pubbliche o di funzioni di servizio pubblico, revoca di autorizzazioni ed esclusione dall’accesso alle procedure di appalto e ai fondi pubblici. Anche le persone giuridiche (cioè le società) saranno soggette a sanzioni.

La legge stabilisce che tali sanzioni devono assumere la forma di ammende, il cui importo massimo varia da almeno il 3% al 5% del loro fatturato mondiale totale o da almeno 24 o 40 milioni di euro, a seconda del reato.

Il commento del Movimento Cinque Stelle

“Che brutta figura per l’Italia, che fino a qualche tempo fa veniva lodata per la nostra legge Spazzacorrotti. In un’Europa travolta da un nuovo scandalo corruzione in queste ore, dobbiamo anche fare la figura degli ultimi della classe sul tema della legalità, visto che la proposta europea di direttiva anticorruzione su cui si è trovato l’accordo ricorda al nostro Paese che non si possono cancellare con un tratto di penna – come ha fatto il governo Meloni – i reati di chi abusa del proprio potere solo per proteggere la casta dei politici e dei colletti bianchi. In base a questo schema si imporrà agli Stati membri di introdurre – quantomeno per le fattispecie più gravi – il reato di “esercizio illecito di funzione pubblica”, in pratica l’abuso d’ufficio che Meloni e Nordio si sono intestarditi a cancellare senza sentire ragioni”, ha commentato il leader M5S, Giuseppe Conte.  Val la pena sottolineare che Giuseppe Antoci, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, è stato uno dei relatori della direttiva.

Fonte lanotiziagiornale.it di Raffaella Malito

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Si precisa: La pubblicazione di un articolo e/o di un’intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell’autore e/o dell’intervistato che ci ha fornito il contenuto. L’intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull’argomento trattato, caltanissetta401.it è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d’interpretazione.                                                 

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