Riceviamo e pubblichiamo
Il giusto connubio tra struttura e competenze dovrebbe essere l’indice per giudicare una struttura sanitaria pubblica o privata ed è stato questo l’indicatore a cui abbiamo fatto riferimento io e la mia famiglia quando abbiamo dovuto affrontare problematiche (anche pesanti) di salute privilegiando il più delle volte la sanità privata e quasi sempre nel Nord Italia.
Vi sono state per fortuna delle eccezioni e tra queste l’ultima che voglio segnalare è relativa alla scoperta di un medico giovane, empatico e dotato di grande professionalità che ha il nome di Liborio Miccichè.
Ci era stato vicino per un periodo breve ma intenso come medico sociale seguendo le problematiche quasi giornaliere delle nostre atlete nell’esaltante avventura dell’Albaverde nei campionati di serie B di pallavolo femminile, ma ho avuto oltremodo di apprezzare personalmente la sua professionalità e competenza quando, a seguito di una frattura scomposta del perone della gamba destra, mi sono appoggiata al Presidio Ospedaliero “M. I. Longo” di Mussomeli dove il dott. Liborio Miccichè è il Direttore Responsabile facente funzioni del Reparto di Ortopedia e Traumatologia e dove lo stesso mi ha operato con una equipe di livello.
Gli esiti dell’operazione e la frequenza anche se limitata ad un giorno di degenza mi hanno permesso di elaborare un giudizio personale positivo di tutto il reparto supportato anche dalle testimonianze degli altri degenti che si sono sommati a tutti i commenti che avevo ricevuto in passato circa la professionalità e bravura del dott. Miccichè e a quelli raccolti nel post operazione dai tanti che mi hanno confermato di avere avuto personalmente riscontri identici.
Ma in questa circostanza, pur da sempre restia a pubblicare esperienze sanitarie personali, ho sentito la necessità di scrivere questo pensiero, più che per esaltare le competenze del dott. Miccichè, che non hanno bisogno di ulteriori riscontri visto il generale consenso tra coloro che sono stati da lui curati o operati, perché sono rimasta stupita del fatto che nella rimodulazione regionale dei posti letto al Reparto di Ortopedia e Traumatologia del presidio Ospedaliero di Mussomeli sono stati “sottratti” due posti letto.
Questa scelta, a mio avviso scriteriata, ha diminuito ulteriormente la capacità operativa di un servizio specialistico che, è facile verificare con i numeri statistici, è un centro di riferimento non solo nell’area del Vallone ma anche per parecchie altre zone della Sicilia e per quegli utenti afflitti da varie problematiche tra cui non secondarie quelle relative a traumi sportivi.
Si corre il rischio, purtroppo frequente, di demotivare i giovani e più bravi dottori che, non trovando riscontro nel supporto mirato alla crescita delle strutture dove operano, vengano attratti dalle Sirene delle strutture private qualificando maggiormente una sanità per pochi.
E da questi nasce la deriva della sanità in Sicilia a cui non bastano i concerti benefici per fare un definitivo salto di qualità verso i parametri della media della sanità in Italia.
Oriana Mannella

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