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Dumas, la Baronessa Benintende e Sofia Loren: Un Viaggio tra Moschettieri, Carusi e la Storia Nobiliare di Caltanissetta. Foto

Last updated: 20/10/2025 16:52
By Redazione 228 Views 15 Min Read
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Domenica mattina, 19 ottobre 2025, un gruppo di cittadini nisseni si è ritrovato per partecipare a
una nuova, entusiasmante passeggiata culturale alla scoperta dei palazzi nobiliari di Caltanissetta.
Questo percorso, il quarto della serie “Turista a Caltanissetta”, proposto dal nostro amato Gero
Casano e accolto dalla community “Insieme per… Caltanissetta” creata da Salvatore Rizzo, ha
offerto un’occasione unica per riscoprire luoghi carichi di storia, ma troppo spesso dimenticati,
immergendosi nel cuore pulsante della città.

Il tour è iniziato alle 10:30, con un raduno davanti al Comune, e ha offerto un’occasione unica per
ammirare alcuni dei palazzi storici più significativi di Caltanissetta.

I partecipanti hanno avuto l’opportunità di passeggiare lungo le vie storiche, fermandosi davanti a luoghi come l’ex Caffè Romano, il maestoso Palazzo Giordano, il raffinato Palazzo Morillo di Trabonella e gli eleganti Palazzo Lanzirotti e Palazzo Testasecca. Il percorso è proseguito con la visita al Palazzo Benintende e si è concluso con una sosta a Villa Cordova, un angolo verde che racchiude una bellezza tutta sua.

L’iniziativa si è conclusa intorno alle 12:45, lasciando in tutti i partecipanti il desiderio di continuare a esplorare e custodire il patrimonio storico della città. Un’occasione per vivere la città in modo lento e attento, riscoprendo la memoria che ciascun angolo di Caltanissetta porta con sé.

Con occhi attenti e silenziosi, il gruppo ha attraversato nuovamente il centro storico, ammirando
palazzi e angoli di Caltanissetta che, purtroppo, non sempre ricevono la cura che meritano. Ma
dietro ogni pietra, dietro ogni facciata elegante, c’è una storia che merita di essere raccontata.
Ogni tappa ha offerto un pezzo di memoria restituito alla collettività, un invito a non dimenticare, a
proteggere, a rispettare il nostro patrimonio.

In questo viaggio attraverso i secoli, non solo abbiamo osservato la bellezza dei palazzi nobiliari,
ma abbiamo anche riflettuto sul loro stato di abbandono e trascuratezza, segno di una città che
merita maggiore attenzione.

Ma la giornata non è stata solo un percorso tra monumenti e riflessioni: è stata anche un’occasione per celebrare il valore della comunità, della cultura e della pace.

A ogni tappa, i partecipanti sono stati coinvolti in letture e declamazioni che hanno reso ancora
più vivo e vibrante questo incontro tra passato e presente.

La bellezza dei luoghi ha trovato voce nelle parole, e le storie che questi palazzi portano con sé sono tornate a risuonare nel cuore dei nisseni.

Infine, il percorso si è concluso con un simbolico brindisi, un momento di unione, in cui l’amicizia
tra nisseni e perché non, con fratelli francesi, la cultura e la pace tra i popoli sono stati celebrati
con calore e speranza per un futuro migliore.

La giornata si è chiusa con un pensiero che ci accompagna: “Tutti per uno, uno per tutti”, un
invito a rimanere uniti, a non dimenticare il nostro patrimonio e a custodirlo con amore. La cultura
ci unisce e la bellezza è una lingua che parla a tutti.

Camminare insieme significa costruire legami, sostenersi e abbracciare la nostra storia con gratitudine, per un futuro che sia davvero à la paix.

Questo percorso è stato più di una semplice passeggiata: è stato un atto di cura, un invito a
riscoprire Caltanissetta, a proteggerne la bellezza e a costruire una comunità più forte, unita dalla
cultura e dal rispetto reciproco.

È stato particolarmente emozionante vedere come il nostro percorso abbia attratto anche giovani
nisseni, che con curiosità e apertura hanno voluto scoprire la storia della loro città. La loro
partecipazione spontanea è un segno di speranza, un segnale che la bellezza del nostro
patrimonio culturale continua a parlare anche alle nuove generazioni. E non solo loro: durante la
passeggiata, diverse persone si sono fermate lungo il cammino, avvicinandosi per capire di cosa
stavamo parlando, mostrando un interesse genuino e una voglia di riscoprire ciò che ci unisce.

È un gesto che ci fa riflettere sull’importanza di coinvolgere sempre più la comunità, creando
occasioni di dialogo e consapevolezza collettiva.

Durante il nostro percorso culturale, quattro donne hanno dato voce a brani editi e inediti,
portando con sé un’energia unica che ha arricchito ogni tappa del cammino. Loro sono Michela
Lauria, Gabriella Taca, Nadine e Daniela Micu.

Ogni declamazione è stata un piccolo viaggio, un’interpretazione che ha unito il passato con il
presente, la letteratura con la realtà storica e sociale di Caltanissetta, lasciando in chi ascoltava
un segno di emozione e di riflessione profonda.

Durante il percorso culturale, è emerso un contrasto interessante tra la bellezza storica di
Caltanissetta e alcune criticità che la città sta affrontando, specialmente nel centro storico.

Mentre ci siamo immersi nei palazzi nobiliari e nelle testimonianze architettoniche, non potevamo ignorare anche le ferite lasciate dall’abbandono e dalla trascuratezza. Luoghi splendidi, come il Palazzo Morillo, sembrano essere dimenticati, mentre i segni di un degrado che avanza sono visibili nei marciapiedi, nei muri scrostati del vicinato, e nelle aree pubbliche attorno poco curate. Alcuni
angoli della città, che un tempo brulicavano di vita e di attività, ora si presentano invasi da
erbacce, rifiuti domestici e sporcizia.

In queste realtà, il contrasto tra il passato e il presente è più che evidente.

Ma quello che emerge dal percorso è la consapevolezza che non è troppo tardi per agire. Le aspettative sono alte: i cittadini nisseni meritano una città che sappia valorizzare il suo patrimonio, non solo come memoria storica ma anche come viva testimonianza di un impegno quotidiano nella cura e nella protezione di ciò che è prezioso.

Questo significa che occorre promuovere iniziative concrete per la riqualificazione degli spazi pubblici, l’educazione al rispetto e alla cura dell’ambiente e dei beni culturali, e la sensibilizzazione riguardo alla bellezza che ci circonda.

Le soluzioni possibili vanno in direzione di un coinvolgimento attivo della comunità.

Se ci fosse una collaborazione più forte tra enti locali, associazioni e cittadini, sarebbe possibile restituire vitalità alle zone più dimenticate. La pulizia e la cura periodica degli spazi pubblici sono un primo passo essenziale. Ma c’è di più: bisogna creare progetti che diano nuova vita agli edifici
abbandonati, come ad esempio la riqualificazione dei palazzi storici con finalità culturali, sociali e
turistiche.

C’è anche la necessità di un cambiamento di mentalità. La città non può più essere vista come un
luogo dove il patrimonio è destinato a svanire, ma deve essere un simbolo di come la cultura, il
rispetto e l’amore per il territorio possano convivere, rigenerandosi continuamente. E così,
insieme, i cittadini possono costruire una città che, pur mantenendo viva la sua tradizione, sappia
anche guardare al futuro con speranza.

Concludendo, oggi più che mai è necessario un lavoro corale. Solo così, con l’impegno di tutti,
Caltanissetta potrà finalmente rivelare la sua piena bellezza, diventando un esempio di come la
cultura, il patrimonio e il rispetto possano riscoprire un legame forte e vitale con la città stessa.

Nel cuore del centro storico di Caltanissetta, dove i palazzi nobiliari e le vie storiche raccontano
storie di un tempo passato, si intrecciano anche le attività commerciali che, purtroppo, non
sempre rispecchiano la vivacità che la città meriterebbe.

La tradizione commerciale di Caltanissetta è radicata nella storia, ma oggi si sta affrontando una realtà complessa, fatta di sfide economiche e cambiamenti urbanistici che hanno portato a una crescente difficoltà per molte attività locali.

Nel nostro percorso culturale, è stato evidente come alcune zone storiche siano caratterizzate
dalla presenza di attività commerciali storiche che continuano a resistere, ma anche da molti spazi
che una volta erano fiorenti botteghe, caffè e negozi, oggi chiusi o in stato di abbandono.

Un esempio su tutti è la zona che circonda il Palazzo Morillo di Trabonella, dove alcuni negozi storici
hanno dovuto chiudere per mancanza di clientela o per il forte calo delle attività turistiche.

Allo stesso modo, la parte di Caltanissetta che si sviluppa lungo Corso Umberto, una delle arterie
principali della città, vede ancora molte vetrine vuote, mentre altri piccoli esercizi commerciali
stentano a mantenersi aperti in mezzo a una concorrenza sempre più crescente.
L’integrazione delle attività commerciali con l’arte e la cultura potrebbe rivelarsi un ottimo
strumento di sviluppo.

Proprio come le passeggiate culturali organizzate, che attirano cittadini e visitatori, sarebbe utile creare eventi che possano combinare il patrimonio storico con esperienze di shopping, gastronomia e artigianato locale.

Solo così, il centro storico di Caltanissetta potrebbe riscoprire il suo antico splendore, con un commercio che non solo risponde alle esigenze economiche, ma che diventa anche un veicolo di
cultura, tradizione e comunità.

Il percorso culturale che si è svolto questa domenica lungo le storiche vie di Caltanissetta, tra i
suoi palazzi nobiliari, è stato costellato di piccole sorprese che hanno arricchito l’esperienza dei
partecipanti, intrecciando storia, letteratura e identità culturale siciliana in modo
straordinariamente affascinante.

Una delle sorprese più affascinanti è stata la scoperta delle origini nobilissime di Sofia Loren, una
figura famosa nel mondo, che, come ci ha rivelato Gero Casano, discende dalla nobile famiglia
Morillo di Licata. L’idea che l’attrice, una delle icone del cinema mondiale, abbia radici in una
famiglia che ha avuto legami con Caltanissetta ha aggiunto un tocco personale e quasi
leggendario alla nostra passeggiata. Questo legame ha suscitato una riflessione interessante sul
come le storie familiari possano intrecciarsi con quelle dei luoghi, dando nuova luce a edifici come
il Palazzo Morillo, che è stato il simbolo di quella grandezza storica, ora messa in ombra dalla
polvere del tempo e dall’abbandono.

Un’altra rivelazione è stata la capacità della Baronessa Benintende di comprendere e custodire
l’identità storica e culturale dei palazzi nobiliari siciliani. La sua dedizione alla salvaguardia del
patrimonio storico di Caltanissetta non è solo un atto di conservazione materiale, ma un atto
d’amore per la città. L’attenzione con cui ha scelto di mantenere la memoria di quei luoghi, che
raccontano storie di nobiltà e di potere, ma anche di lotta e di speranza, ha suscitato una
riflessione profonda sulla necessità di tutelare questi spazi, non solo per il loro valore estetico, ma
per il loro significato storico. L’impegno della Baronessa non è solo simbolico, è un esempio di
come il passato e il presente possano dialogare per costruire un futuro più consapevole e
rispettoso.

Tra le piccole sorprese del percorso, non possiamo dimenticare anche il riferimento a Dumas e ai
“Carusi”, i giovani minatori siciliani che, come racconta il celebre autore nel suo “Birraio di
Preston”, erano eroi silenziosi del lavoro nelle miniere di zolfo.

La passeggiata ci ha ricordato quanto sia importante riconoscere la nobiltà non solo nelle grandi famiglie aristocratiche, ma anche in quei lavoratori che, attraverso il sacrificio quotidiano, hanno dato vita e sostegno all’economia della Sicilia.

Il giovane Carusu, simbolo di un’intera generazione che ha vissuto nel buio delle miniere, è stato il protagonista di uno degli incontri più potenti, in cui si è sottolineata la nobiltà del sacrificio e della speranza. La sua figura ha trovato spazio tra le parole di Dumas e le riflessioni di tutti noi, portando alla luce una storia di resilienza che non deve essere dimenticata.

Queste piccole, ma significative, sorprese lungo il percorso hanno dato una profondità inaspettata
alla nostra passeggiata.

Non si trattava solo di camminare tra le pietre e le mura di Caltanissetta, ma di percorrere un viaggio nei secoli, alla scoperta delle storie che si intrecciano, dei personaggi che hanno reso grande questa città e della necessità di preservare il suo patrimonio.

Ogni passo, ogni riflessione, ogni declamazione di brani letterari ha contribuito a restituire la memoria a luoghi che, troppo spesso, rischiano di essere dimenticati. Il percorso è stato, in definitiva, una celebrazione del passato che vive nel presente, un atto di cura e di amore per Caltanissetta e per il suo ricchissimo patrimonio culturale.

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