La nostra beddra Sicilia, terra di sole, di ricette gastronomiche che il mondo ci invidia, di dolci unici e di quel brivido sottile che ti percorre la schiena quando, sfogliando un giornale, ci si imbatte nella solita, rassicurante notizia su uno dei tanti scandali e sulle sue intercettazioni.
E lì, mentre sorseggi il tuo buon caffè arriva la sorpresa inaspettata.
Quel momento in cui il nome di Tizio, Caio o Sempronio, magari volti noti da decenni, con carriere politiche o amministrative così solide sulle spalle, almeno così si pensa, salta fuori in contesti diciamo… inaspettati.
Ed è in quel preciso istante scatta immediata l’esclamazione “E chi l’avrebbe mai detto”
Un’esclamazione che è un misto perfetto di stupore sincero, ironia amara e, nessuno lo neghi, una leggerissima punta di soddisfazione per la conferma di un sospetto che, in fondo, era nell’aria e nella mente di tanti ma che nessuno mai osava sussurrare.
È come quando scopri che il tuo vicino, quello che ti saluta sempre con un sorriso smagliante, quello a cui hai affidato delle volte le chiavi di casa tua, scopri, leggendo la cronaca non essere quello che pensavi fosse. O, almeno, questo è quello che direbbero le intercettazioni.
Perché onestamente siamo tutti un po’ investigatori da salotto o tastiera, tutti sappiamo ma non diciamo.
Abbiamo i nostri “sospettati d’ufficio”, quelli su cui scommetteremmo una bella cifra che, prima o poi, un qualcosina salterà fuori.
E poi ci sono le sorprese, certo. Quel politico o amministratore dall’immagine immacolata, così candida da far invidia a un lenzuolo appena lavato con la candeggina, che si ritrova coinvolto o semplicemente tirato in ballo in conversazioni un po’ “strane”.
E lì, la sorpresa è genuina, ma il copione è sempre lo stesso: “Ah, ma certo! In fondo era ovvio, si capiva dalla sua espressione quando parlava di…”
Il bello è che ogni volta la scena si ripete, con la puntualità di un orologio svizzero, e ogni volta, la reazione è la stessa. “E chi l’avrebbe mai detto.
È la colonna sonora di un paese che, nonostante tutto, non smette di mai di stupirci e di darci “belle” notizie, che francamente faremmo a meno di voler leggere.
Certo, come sempre, vale la clausola di rito: “nulla di compromettente, almeno per ora”.
Perché, si sa, in Italia le verità hanno la pazienza di un monaco tibetano e spesso ci vuole del tempo prima di arrivare a delle conclusioni certe, ma intanto al momento possiamo solo esclamare “E chi l’avrebbe mai detto?!”
E chi non l’ha mai pensato, scagli la prima intercettazione. Ad Maiora

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