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“E’stato lui”. Lo “Scaricabarile” politico: Quando le colpe, mai i meriti, sono sempre degli altri

Last updated: 06/07/2025 7:05
By Sergio Cirlinci 232 Views 6 Min Read
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Il “gioco dello scaricabarile”, un classico intramontabile nel quotidiano, ma è nella politica che trova il suo palcoscenico ideale

Si tratta di una strategia vecchia quanto il mondo, di fronte a critiche e lamentele dei cittadini indignati, la prima reazione è quella di puntare il dito verso chi c’era prima.

Un meccanismo tanto diffuso quanto prevedibile, che mira a deviare l’attenzione su se stessi e a spostare la responsabilità, spesso con la speranza, spesso vana, che l’altra parte rimanga silente e che l’opinione pubblica, confusa o disinformata, finisca per credere a questa narrazione.

Quando un’amministrazione si trova sotto i riflettori per inefficienze, problemi irrisolti o promesse mancate, è fin troppo comune sentire la frase “la colpa è di chi ci ha preceduto e dell’eredità che ci hanno lasciato”.

Questa tattica si basa su un presupposto fondamentale, la quasi certezza o la speranza che la replica non arriverà o, se arriverà, sarà debole e inefficace.

Si spera anche in un’eco mediatico favorevole, che amplifichi il messaggio dello scaricabarile e convinca la collettività che loro sono coloro che stanno cercando di ripianare tutto.

L’obiettivo è chiaro, presentarsi come vittime degli orrori altrui o, al limite, come coloro che si stanno affannando per rimediare alle enormi falle trovate, insomma quelli bravi.

Tuttavia, il mondo reale, a differenza delle intenzioni di chi pratica lo scaricabarile, è ostinatamente legato ai fatti e i fatti, si sa, sono testardi. Mentre le parole possono essere “manipolate“, i risultati concreti e le situazioni oggettive sono molto più difficili da smentire, sono lì davanti gli occhi di tutti.

Ed è qui che la strategia dello scaricabarile spesso si rivela un boomerang.

La popolazione, sempre più attenta e con strumenti di informazione a portata di mano, che magari leggono anche altro e non si informano solo dalla “pravda”,  l’informazione che arriva dal Palazzo, come fu suggerito fare tempo fa da un altro assessore, con l’aggravante che quando le affermazioni non trovano riscontro nella realtà quotidiana o, peggio ancora, vengono platealmente contraddette, il risultato non è l’assoluzione ma un incremento della critica.

Proprio ieri abbiamo assistito a un classico esempio di scaricabarile.

Una situazione in cui si è tentato di addossare la colpa a chi deteneva le redini in passato. Eppure, contrariamente alle aspettative, chi ha cercato di riversare le responsabilità sugli altri ne è uscito diciamo malconcio, ovviamente politicamente parlando, stando alla replica e ai tanti commenti sui social.

Le argomentazioni si sono scontrate con la replica di chi, sentitosi colpevolizzato, ha fornito la propria versione, con la conseguenza che la maggior parte dell’opinione pubblica non ha accolto favorevolmente il tentativo di scarico, trasformando lo scaricabarile in un vero e proprio autogol, mancando anche i difensori che potevano evitarlo, sui quali probabilmente si contava.

Se le reazioni non sono di appoggio, ma al contrario, si traducono in un coro di voci negative e di contestazioni, allora è evidente che l’approccio dell’intento iniziale è stato completamente sbagliato.

Forse, in quei casi, sarebbe stato meglio evitare certe uscite o, ancor più saggiamente, assumersi la responsabilità e proporre soluzioni concrete, senza la necessità di addossare colpe, che in alcuni casi altri non hanno.

La politica, come anche ogni semplice essere umano, dovrebbe sempre considerare le possibili reazioni prima di lanciare accuse o tentare di eludere le proprie responsabilità, sempre che non confidi, erroneamente, nel fatto che nessuno avrà la forza, il coraggio o la capacità di controbattere.

Ma nell’era dell’informazione, dove ogni affermazione può essere rapidamente verificata e contestata, il classico “scaricabarile” rischia di trasformarsi in un gesto del tutto inefficace e controproducente.

Che poi diciamocelo francamente, quando si è sicuri e certi di star facendo bene, bisognerebbe rispondere del proprio operato, anche se far digerire ai cittadini aumenti spropositati delle tasse o altre manchevolezze, non è certo cosa facile.

Ecco forse è questo il motivo che spinge ad addossare ad altri ogni responsabilità, dimenticando però di riconoscere anche alcuni meriti di cui stanno adesso usufruendo, facendoli tutti propri.

In fin dei conti, al cittadino comune poco o nulla interessa di questi continui battibecchi politici e dei tentativi maldestri di scaricare le colpe.

La gente è stanca di assistere a scenari dove la ricerca del capro espiatorio prevale sulla ricerca di soluzioni alle tante altre problemiche ancora sono ferme dove erano .

Ciò che i cittadini chiedono e si aspettano di vedere sono i risultati concreti e tangibili, quelle risposte ai problemi reali che affliggono la loro quotidianità, solo dopo, forse, è il caso di far notare le responsabilità altrui, sempre che ci siano state.

I nisseni se volessero ridere, andrebbero a vedersi un film comico, non certo l’assistere allo spettacolo di uno “scaricabarile” che, oltre a essere inefficace, dimostra una scarsa attenzione verso le vere priorità della città e un voler distraee l’attenzione su se stessi.

La politica dovrebbe aver più rispetto dei cittadini e ricordarsi che la fiducia si guadagna giorno dopo giorno con i fatti, non con le scuse o con lo “E’ stato lui”.

Ad Maiora

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