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Femminicidio, le morti di Campanella e Sula rendono evidente l’urgenza della prevenzione in Italia

Last updated: 03/04/2025 5:33
By Redazione 82 Views 8 Min Read
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Negli ultimi due giorni l’Italia è stata scossa dalla notizia dei femminicidi di due ragazze, uccise ancora una volta da uomini incapaci di gestire il rifiuto. Le associazioni femministe continuano a denunciare l’urgenza di un’educazione affettiva e sessuale nelle scuole

Contents
Il femminicidio di Sara CampanellaIl femminicidio di Ilaria SulaL’inasprimento delle pene da parte del governoLa necessità dell’educazione affettiva e sessuale

Due ragazze poco più che ventenni sono le ultime due vittime di femminicidio in Italia.

Lunedì Sara Campanella, una studente di 22 anni, è stata accoltellata e uccisa per strada a Messina da un suo conoscente di 27 anni. Mercoledì mattina, poco fuori Roma, è stato invece rinvenuto in una valigia il corpo di Ilaria Sula, anche lei un’universitaria di 22 anni, i cui familiari avevano denunciato la scomparsa lo scorso 25 marzo. L’ex fidanzato 23enne ha confessato di averla uccisa a coltellate.

I due casi, emersi a poco più di 24 ore di distanza e con evidenti analogie, hanno sconvolto l’opinione pubblica sia per la giovane età delle vittime e dei loro assassini sia per le modalità efferate degli omicidi, opera ancora una volta di uomini incapaci di gestire il rifiuto di una donna o la fine di una relazione.

Campanella e Sula si aggiungono alla lista già troppo lunga di donne uccise dall’inizio dell’anno. Secondo i dati ufficiali del Viminale -da considerare parziali – i femminicidi nel 2025 sono stati almeno otto fino all’8 marzo.

A questi vanno sommate altre cinque donne uccise nelle ultime tre settimane.

Il femminicidio di Sara Campanella

Sara Campanella era originaria di Misilmeri, in provincia di Palermo, e si era trasferita a Messina per frequentare il corso di laurea in Tecniche di laboratorio biomedico.

Come è stato ricostruito sulla base di testimonianze e videocamere di sorveglianza, lunedì pomeriggio, dopo un pedinamento, è stata avvicinata da Stefano Argentino, suo compagno di corso di 27 anni.

I due hanno avuto una discussione davanti a una fermata dell’autobus, poi lui l’ha accoltellata più volte, una delle quali alla giugulare, ed è fuggito a piedi lasciandola a dissanguarsi.

Argentino è stato rintracciato poche ore dopo nella casa vacanza dei genitori a Noto – dove si crede qualcuno l’abbia aiutato a fuggire in macchina – ed è stato arrestato dai carabinieri.

Accusato di omicidio pluriaggravato, questo mercoledì ha confessato i fatti contestatigli, ma non ha spiegato perché ha ucciso Sara Campanella.

“Stefano ha raccontato di aver manifestato sempre il suo interesse per Sara e di essere stato ricambiato dalla ragazza anche se ha sostenuto che non erano mai arrivati a fidanzarsi”, ha detto l’avvocato Raffaele Leone al termine dell’interrogatorio di garanzia del suo assistito.

In realtà, secondo quanto dichiarato da diversi amici e conoscenti della 22enne, da due anni Argentino le rivolgeva “attenzioni in maniera insistente e reiterata”, sempre respinte. D’altronde l’ultimo messaggio inviato da Sara Campanella alle sue amiche non lascia spazio a dubbi: “Il malato mi segue”.

Il femminicidio di Ilaria Sula

Ilaria Sula aveva origini albanesi, era di Terni e, come Sara Campanella, aveva lasciato la città natale per proseguire gli studi. Da tre anni frequentava il corso di Statistica all’università La Sapienza di Roma e condivideva un appartamento con altri studenti in zona Furio Camillo.

Proprio alle sue coinquiline aveva mandato l’ultimo messaggio, la sera del 25 marzo, prima di risultare irraggiungibile. Una circostanza che aveva allarmato i genitori, che il giorno dopo avevano presentato una denuncia di scomparsa, dando il via non solo alle ricerche delle forze dell’ordine, ma a un rapido passaparola sui social e nei quartieri della capitale.

Mercoledì mattina il suo corpo è stato rinvenuto all’interno di una grossa valigia abbandonata in un’area boschiva in fondo a un dirupo nei pressi del Comune di Poli, nella periferia sud-est di Roma.

A indicare il luogo di ritrovamento, il suo ex fidanzato, il 23enne di origini filippine Mark Antony Samson, su cui i sospetti degli inquirenti si erano subito concentrati.

Interrogato nella notte, Samson ha ammesso di aver ucciso Sula e ha indicato agli inquirenti dove ritrovare il corpo. La giovane sarebbe stata uccisa la sera stessa in cui è scomparsa, all’interno dell’appartamento del 23enne nel Quartiere Africano.

Samson l’avrebbe accoltellata, per poi mettere il corpo nella valigia e raggiungere in auto la zona dove ha abbandonato il bagaglio.

Gli inquirenti ora sono alla ricerca del cellulare di Ilaria, che il giovane avrebbe buttato in un tombino a Roma dopo averlo utilizzato – rispondendo a messaggi su Whatsapp e postando stories su Instagram – per fingere che fosse ancora viva.

L’inasprimento delle pene da parte del governo

Il femminicidio della 22enne Giulia Cecchettin, uccisa a coltellate l’11 novembre 2023 dall’ex fidanzato e coetaneo Filippo Turetta – già condannato in primo grado all’ergastolo – ha sollevato in Italia un’enorme ondata di rabbia e indignazione che ha spinto il governo a inasprire il cosiddetto Codice Rosso, la legge che regola la disciplina penale e processuale della violenza domestica e di genere.

Il ministero dell’Interno sottolinea come i primi mesi del 2025 faccianno registrare un calo del 60 per cento rispetto allo stesso periodo del 2024 e un notevole aumento degli ammonimenti adottati dalle questure (+91 per cento), ma questo non deve far pensare che il fenomeno sia in calo.

Nel 2024, dei 321 omicidi commessi in tutt’Italia, secondo il ministero dell’Interno, 113 hanno riguardato donne. Di queste, 61 sono state uccise da partner o ex e 38 in ambito familiare o affettivo.

Nel 2023 i femminicidi erano stati 120.

L’8 marzo 2025 il Consiglio dei ministri ha approvato un disegno di legge per introdurre nel Codice penale il reato di femminicidio, punito con l’ergastolo, e altre aggravanti per i reati del Codice Rosso.

La necessità dell’educazione affettiva e sessuale

Ma il vero campo su cui concentrare gli sforzi è quello della prevenzione e dell’educazione affettiva e sessuale, per intercettare un crescente atteggiamento aggressivo e violento anche tra i giovani e i giovanissimi.

Lo denunciano da anni esperti e associazioni femministe, che criticano il governo per l’approccio esclusivamente punitivo e l’opposizione a qualsiasi intervento sul tessuto socio-culturale, specialmente nelle scuole.

Come ha riportato il quotidiano Domani, a febbraio 2025 una proposta di legge di iniziativa popolare per introdurre l’educazione sentimentale nelle scuole italiane ha superato le 50mila firme necessarie per l’esame parlamentare.

La proposta prevede l’inserimento nel programma scolastico di 33 ore annue dedicate all’insegnamento di competenze emotive e relazionali, con l’obiettivo di fornire a studenti e studentesse gli strumenti necessari per gestire le proprie emozioni, comprendere quelle altrui e costruire relazioni rispettose.

La ministra della Famiglia Eugenia Roccella ha di recente sostenuto che i programmi di educazione sessuale non abbiano effetti sul numero di femminicidi, nonostante due report dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e di Unesco suggeriscano il contrario.

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