Caltanissetta 401
  • Home
  • Cronaca
    • Cronaca Internazionale
  • Politica locale
    • Politica
  • Rassegna stampa
    • Economia e Finanza
    • Riflessioni
    • Riceviamo e pubblichiamo
  • Cultura ed Eventi
    • Concorsi
    • Scuola
    • Tecnologia
  • Sport
  • Altro
    • Dalla provincia e dintorni
    • Ricette tipiche
    • Salute & Benessere
    • Meteo
Reading: Giorgetti evasivo sul 5% per la Difesa. Non chiarisce come raggiungerlo
  • Seguici
Font ResizerAa
Caltanissetta 401Caltanissetta 401
Cerca
  • Home
  • Chi siamo
  • News
    • Cronaca
    • Politica locale
    • Cultura ed Eventi
    • Sport
    • Rassegna stampa
    • Salute & Benessere
    • Riceviamo e pubblichiamo
    • Dalla provincia e dintorni
Follow US
© Caltanissetta401 | Realizzato da Creative Agency
Caltanissetta 401 > News > Cronaca > Giorgetti evasivo sul 5% per la Difesa. Non chiarisce come raggiungerlo
CronacaEconomia e FinanzaPoliticaRassegna stampa

Giorgetti evasivo sul 5% per la Difesa. Non chiarisce come raggiungerlo

Last updated: 11/07/2025 16:54
By Redazione 97 Views 5 Min Read
Share
SHARE

Per Patuanelli (M5S) si scaricano sui governi futuri spese pari a oltre 220 miliardi in dieci anni se non 445

Contents
Patuanelli smaschera il ministro sulle spese che comporta l’obiettivo Nato del 5%Giorgetti non mente perché non rispondeIl ministro: spese per la difesa coinvolgano le imprese italianeLa replica di Patuanelli: il governo scarica su chi verrà dopo spese per oltre 220 miliardi se non 445 in dieci anni

Eh no, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, non è riuscito per nulla a convincere il Movimento Cinque Stelle rispetto all’aumento delle spese militari al 5 per cento (3,5 più 1,5).

“Questo è stato oggettivamente il question time più imbarazzante che abbia mai visto. E un po’, sono sincero, mi è quasi dispiaciuto per Giorgetti. In difficoltà non ha saputo rispondere; forse anche lui si è reso conto della follia fatta in ambito Nato con il 5%”, ha affermato il capogruppo M5S al Senato, Stefano Patuanelli, che al question time al ministro dell’Economia aveva chiesto come l’Italia intenda ottemperare agli obiettivi Nato presi dal governo.

Patuanelli smaschera il ministro sulle spese che comporta l’obiettivo Nato del 5%

“Ricordo che l’1,5 più il 3,5 per cento, rispetto all’attuale, ci costringerebbe a una spesa aggiuntiva di 445 miliardi in dieci anni. Ma, se anche ci fermassimo al 3,5, significherebbe, mettendo lo 0,15 di Pil in più ogni anno, spendere 222,5 miliardi in più in dieci anni”, ha argomentato Patuanelli.

Secondo cui si sono due possibilità. La prima è che si tratti di un artificio contabile, “ma allora non ci saranno più difesa e più sicurezza, perché, se sono già spese che facciamo, non ci sarà più sicurezza e non ci sarà più difesa”.

La seconda è che invece si tratti di spese aggiuntive. “Mi chiedo allora – ha insistito il pentastellato – come nel bilancio dello Stato, dove non si trovano 6 milioni di euro per garantire uno screening tumorale alle donne di questo Paese, troveremo invece 220 miliardi per armi e sicurezza”.

Giorgetti non mente perché non risponde

Giorgetti ha replicato confermando le dichiarazioni della premier Giorgia Meloni, nel senso che l’Italia intende partecipare, dato l’attuale contesto geopolitico, all’aumento della capacità di difesa che l’Europa in qualche modo deve affrontare, anche tenuto conto del progressivo disimpegno annunciato dagli Stati Uniti.

“Gli impegni assunti durante il vertice Nato del 24 e 25 giugno scorso, per un aumento delle spese di difesa entro il 2035, sono sicuramente un obiettivo molto ambizioso”, ha detto Giorgetti, assicurando che “il governo non è comunque disposto a mettere in discussione la salvaguardia delle voci di spesa più orientate alla crescita e al benessere economico e sociale degli italiani, come il sostegno alle famiglie e ai servizi sociali”.

E che il Parlamento, in occasione della prossima legge di bilancio, poi ovviamente dirà la sua su come orientare nei nostri documenti contabili per soddisfare questi tipi di impegni.

Il ministro: spese per la difesa coinvolgano le imprese italiane

Il ministro ha spiegato che la spesa riguarda un concetto di sicurezza “più ampio di quella che può essere ricondotta al solo armamento, come concepito comunemente”. E ha detto che questo “sforzo deve coinvolgere anche la dimensione dell’offerta, in particolare dell’industria italiana, che, rispetto a una dinamica di mercato che inevitabilmente è già partita (piaccia o no), dovrebbe partecipare in termini di offerta da parte dei nostri campioni nazionali in questo settore (tipicamente Leonardo e Fincantieri). Tutto questo per avere un ritorno anche in termini di occupazione, derivanti da questo tipo di tendenza. Altrimenti andremo a beneficiare semplicemente altri Paesi in Europa o addirittura fuori dall’Europa”.

La replica di Patuanelli: il governo scarica su chi verrà dopo spese per oltre 220 miliardi se non 445 in dieci anni

Se avesse dovuto rispondere puntualmente all’interrogazione, ha replicato Patuanelli, il ministro avrebbe dovuto mentire dicendo che non toccheremo le parti di bilancio che servono al Paese oppure avrebbe detto la verità sul 3,5. “Lasciamo perdere l’1,5, dove metterete dentro il Ponte sullo Stretto di Messina, la diga foranea di Genova; queste buffonate che non hanno alcun senso”.

E ancora: “Anche per raggiungere l’1, 5 le dico solo un dato. Nel 2035 il PIL atteso è di 2.907 miliardi; il 2 per cento sarebbe pari a 58,1 miliardi di euro di investimenti in spesa militare. Se arriviamo al 3,5 sono 101 miliardi, con un incremento di 42 miliardi di euro nel 2035. Questa è l’eredità che lasciate ai Governi futuri. Questo è il vero dato. Come emerge anche dalla sua non risposta”.

Fonte LANOTIZIAGIORNALE.IT di Raffaella Malito

Per rimanere aggiornato sulle ultime notizie locali segui gratis il canale WhatsApp di Caltanissetta401.it https://whatsapp.com/channel/0029VbAkvGI77qVRlECsmk0o

You Might Also Like

Due Meloni e due misure, dalle accuse a Renzi all’abbraccio a bin Salman

Ordinazione Sacerdotale del Diac. Angelo Spina

La solidarietà messa in secondo piano: la polemica sullo scooter elettrico di Rosario

“Strade nuove, ma senza sicurezza: la città senza strisce pedonali”. Di Salvatore Giunta

“Caltanissetta in tre scatti. Una città che vive di radici, sapore e memoria”Il sindaco Tesauro racconta l’identità della città ai microfoni di “Aria Pulita”

TAGGED:CronacaEconomia e FInanzaPoliticaRassegna stampa
Share This Article
Facebook Twitter Whatsapp Whatsapp Email Copy Link Print
Caltanissetta 401
Direttore responsabile 
Sergio Cirlinci

93100 Caltanissetta (CL)

redazione@caltanissetta401.it
P:Iva: 01392140859

Categorie

  • Cronaca
  • Cultura ed Eventi
  • Politica locale
  • Rassegna stampa
  • Sport

Categorie

  • Concorsi
  • Dalla provincia e dintorni
  • Finanza
  • Giovani e Università
  • Sanità

Link utili

  • Chi siamo
  • Privacy & Cookie Policy

Caltanissetta 4.0.1 è una testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Caltanissetta n.03/2024 del 21/08/2024. | Realizzato da Creative Agency

Username or Email Address
Password

Lost your password?