Oltre al leader di Noi Moderati saranno sentiti, tra gli altri, dal gip il manager dell’Asp di Siracusa sospeso Caltagirone e Roberto Colletti. Domani Cuffaro
Interrogato in tribunale a Palermo il leader di Noi Moderati Saverio Romano, per il quale la procura ha chiesto gli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta che coinvolge anche l’ex presidente della indagati Regione siciliana, Salvatore Cuffaro.
“Avete visto la canea che si è abbattuta nei miei confronti? Il magistrato fa il suo lavoro e la legge consente lo svelamento di alcuni fatti. Ma non credo sia normale che il mondo intero sappia di contestazioni che a mio avviso dovevano essere blindate”.
L’ha detto il coordinatore di Noi Moderati, il parlamentare Saverio Romano, indagato nell’inchiesta che coinvolge anche l’ex governatore siciliano Totò Cuffaro, prima di rendere l’interrogatorio preventivo al Gip.
L’indagine, che coinvolge anche l’ex governatore siciliano Totò Cuffaro, riguarda un comitato d’affari illegale che gestiva appalti e concorsi pubblici nella sanità.
Sia per Romano che per Cuffaro la procura ha chiesto l’arresto. Secondo l’accusa avrebbero pilotato un appalto bandito dalla Asp di Siracusa al cui vertice era stato piazzato, proprio su pressione di Romano, il manager Alessandro Maria Caltagirone.
“Non voglio fare polemica con i giornali – ha aggiunto – ma noto che c’è qualcosa che non funziona in quel che è avvenuto. Ho subito una sentenza di condanna irrevocabile, non avendo ancora capito cosa mi si contesta”. “Io sono una delle personalità che più si è esposta per cambiare il sistema – ha spiegato – Qui si pone un tema che riguarda le custodie cautelari. Da quando è in vigore la legge, il numero di richieste di arresto è duplicato. È palese che qualcosa non funzioni”.
Gli interrogatori dei 18 indagati sono iniziati l’11 novembre e termineranno domani.
Le accuse a vario titolo sono di associazione a delinquere, turbativa d’asta e corruzione.
Oltre a Romano, oggi saranno sentiti dal gip Alessandro Maria Caltagirone, manager dell’Asp di Siracusa sospeso, Roberto Colletti, Antonio Iacono, Giovanni Giuseppe Tomasino, direttore generale del Consorzio di bonifica Sicilia occidentale, e Alessandro Vetro.
Domani mattina, dalle 9.30, toccherà a Salvatore Cuffaro, Antonio Abbonato, al capogruppo Dc all’Ars Carmelo Pace e a Vito Raso, collaboratore dell’ex governatore.
Tra i primi ad arrivare questa mattina Roberto Colletti, 66 anni, ex manager dell’ospedale Villa Sofia, accompagnato per difficoltà motorie. L’ex dirigente ha guidato per otto anni il Policlinico “Paolo Giaccone” e in precedenza gli ospedali Cervello e Villa Sofia.
”Non c’è stato alcun patto corruttivo. Il dottor Colletti ha risposto a tutte le domande e ha chiarito la sua posizione”. Ha riferito il suo legale, Giuseppe Di Stefano, all’uscita dall’interrogatorio, durato circa un’ora e trenta.
Parlando poi dei rapporti con Cuffaro, l’avvocato ha ribadito: ”Conosce Cuffaro da oltre 50 anni perché erano nello stesso collegio – dice- era una conoscenza, non una amicizia che è cosa diversa”.
Sulle intercettazioni in cui Cuffaro parla dei nomi da segnalare per il concorso da Oss all’ospedale Villa Sofia, l’avvocato ha replicato: “Basta leggere la graduatoria finale del Concorso per capire che su sette nomi segnalati solo tre hanno superato il concorso. Su questa eventuale segnalazione non è stata seguita da un elemento specifico”.
Fonte RaiNews.it
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