Il sequestro preventivo da parte dei carabinieri del ROS
scatatto nella mattina di lunedì 7 luglio il sequestro preventivo, eseguito via decreto emesso dal gip del tribunale di Torino, nei confronti della sede “Edoras”, in via Tibone 2, del movimento “Avanguardia Torino”.
Sequestrata la sede “Edoras” di Avanguardia Torino
Il sequestro preventivo, su esecuzione dei carabinieri del ROS, si inserisce all’interno di una più ampia indagine che riporta a fatti che sarebbero avvenuti nel 2024. L’accusa è quella di aver organizzato, all’interno della citata sede, eventi musicali e culturali a cui hanno preso parte militanti, sia italiani che stranieri, e durante i quali 17 indagati hanno “effettuato manifestazioni di esaltazione dei principi, fatti o metodi del fascismo, le sue finalità antidemocratiche e di idee o metodi razzisti e hanno compiuto manifestazioni usuali del disciolto partito fascista e di organizzazioni naziste”. Continuano le indagini a seguito del sequestro, avvenuto per evitare che all’interno della sede venissero reiterate le condotte, mentre risultano essere tre i reati ipotizzati dall’accusa: associazione finalizzata alla propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa; propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa e manifestazioni fasciste.
La reazione di Avanguardia Torino: “Difendere l’Italia non è reato”
Alla luce del sequestro, la prima reazione da parte del movimento Avanguardia Torino: “Quanto accaduto oggi ai danni del nostro movimento non è altro che l’ennesima dimostrazone del trattamento repressivo che viene riservato, in Italia e in Europa, a tutti i Patrioti che non si arrendono e continuano a difendere la propria terra, denunciando, ad esempio, i danni e le conseguenze dell’immigrazione di massa o la dittatura del pensiero unico progressista”. E ancora, gli esponenti del movimento torinese: “Avanguardia Torino è un movimento che, seppur giovane, ha fatto molto per la città e non solo, sempre alla luce del sole. Campagne, banchetti, volantinaggi e iniziative culturali e di solidarietà, anche europea, come quella effettuata durante l’alluvione che ha colpito Valencia, quando abbiamo raccolto e portato fino in Spagna un quintale di aiuti umanitari per gli sfollati. Sembra quasi che, però, ad una gioventù che aiuta il prossimo e si mette a disposizione della Comunità locale e nazionale si preferisca una gioventù ripiegata su sé stessa, debole, isolata e, magari, anche drogata. Il nostro movimento, così come tutti i suoi membri, si difenderanno nelle sedi opportune, consapevoli di non aver commesso alcun crimine, se non quello di difendere l’Italia che, però, non ci risulta sia ancora un reato”.

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