Il sindaco di San Cataldo scrive alla presidente Meloni “Stop al pagamento delle bollette, come avviene in altri territori colpiti da calamità naturali, la sospensione dei pagamenti per tutto il periodo di emergenza, così da ridurre l’impatto economico sulle famiglie e sulle attività” -“Questa è una crisi senza precedenti si richiedono misure altrettanto straordinarie. Non è accettabile che le famiglie, già martoriate da disagi continui, debbano anche affrontare costi invariati”.
Sarebbe opportuno che tutti i sindaci, nell’interesse dei propri cittadini, scrivessero lettere del genere, ma c’è chi invece discute sul tipo ed il colore dei silos che, cambieranno forma o colori, a beneficio forse dell’immagine o dell’impatto ambientale/visivo con il contesto, stile antico in centro storico e moderno nelle zone nuove della città, ma non cambieranno di certo la funzione e neanche cambierà molto neanche per i nisseni, che dovranno “carriarsi” o farsi “carriare” i bidoni .
Ma mentre la politica siciliana discute e litiga, ultimo scontro Musumeci Schifani, sulle responsabilità asseta mezza Sicilia, la situazione continua a peggiorare.
A cominciare dai dati sugli invasi:
Dei 701 milioni di metri cubi di capacità autorizzata nelle dighe siciliane, attualmente ce ne sono appena 55 milioni utilizzabili.
Quindi meno dell’8 per cento del loro potenziale.
La situazione più drammatica si vive, neanche a dirlo, nelle province di Agrigento, Enna, Caltanissetta, in queste ultime due ieri è saltata l’erogazione dall’Ancipa a causa di un problema alle zattere galleggianti, ma che oggi, fortunatamente riparte.
Pare infatti che il livello dell’invaso è talmente basso che i bocchettoni delle pompe di collegamento alla rete idrica non riescono a pescare l’acqua, che resta al di sotto degli accessi.
Per ovviare a questo si sono attivate le zattere galleggianti per pescare l’acqua dal centro dell’invaso.
Ma il problema ha creato ulteriore disagio e così ieri chi aspettava l’acqua da una settimana, ha letto che dovrà aspettare almeno altre 24 a Caltanissetta e 36 a San Cataldo.
In questo quadro, il traffico di autobotti d’acqua dilaga ,come ha documentato in un’inchiesta la trasmissione Far-West, condotta da Salvo Sottile su Rai3.
“L’entroterra è un viavai di autobotti che prendono acqua dai pochi bocchettoni rimasti ancora aperti, per rivenderla a peso d’oro alle famiglie rimaste a secco”.
Col paradosso delle bollette che, però, continuano ad essere erogate come se nulla fosse.
In questo quadro drammatico, la natura segue il suo corso.
Infatti mentre la Regione cerca il modo per trasferire i pesci dagli invasi in sofferenza a quelli che li possono invece contenere (dighe di Lentini e Sciaguana), la natura non si arrende.
Al lago di Piana degli Albanesi, branchi di gabbiani in questi giorni
stanno facendo grandi scorpacciate di pesci.
Nell’entroterra siciliano si c’è stata la tradizionale migrazione di aironi e cormorani dall’Africa verso il Nord Europa: entrambi stanno facendo tappa per rifocillarsi all’Ancipa e al Fanaco.
Anche qui, causa la quantità minima di acqua i volatili pescano con gran facilità, mangiano,ciascuno di loro circa dieci chili al giorno, agevolando il compito alla Regione che non riesce a trovare soluzioni.
Intanto i cittadini sperano e pregano affinchè piova, augurandosi siano abbondanti ma non violente, anche perchè ciò potrebbe creare altro genere di danni.
Non bisogna dimenticare infatti che a seguito di forti piogge, si sono verificate frane e smottamenti che in passato hanno creano danni alle condutture, con conseguenti interruzioni.
Ad Maiora