Dopo giorni di proteste, con la gente è esasperata, dopo che si continua a non rispettare un’equa distribuzione, dopo che si scaricano colpe e responsabilità ad altri, dopo annunci vari, persino del raddoppiato dei quantitativi messi a nostra disposizione, dopo questo e tanto altro, una domanda sorge spontanea.
Ma che si aspetta ad andare alla Regione ?
Che si aspetta per andare a chiedere se le cose che si raccontano siano vere o semplici “verità di comodo”, volte a placare gli animi ?
La situazione non migliora, anzi, chi riceveva l’acqua ogni 4 giorni, adesso la vede scorrere dai rubinetti forse ogni sei, spesso torbida, mentre chi non la riceveva continua a non riceverla e, cosa più grave, non riceve neanche le autobotti, impegnate per le emergenze, come se il non riceverla da 108 giorni non fosse un’emergenza.
Autobotti che però vengono inviate immediatamente appena si blocca una strada…e questo non è un bel segnale.
Gli esperti riferiscono che al massimo tra due tre mesi le scorte finiranno definitivamente, ovviamente per le province di Caltanissetta, Agrigento e parte di Enna, quelle province dove la politica ha usato solo e usa come bancomat elettorale.
Infatti altre province non patiscono la sete in maniera così grave, al limite ci si lamenta per una eventuale riduzione oraria o per il passaggio a giorni alterni.
I cittadini organizzano blocchi stradali manifestazioni, Sit In, ma non si comprende perchè non ci si compattano, come se la crisi idrica non fosse un problema di tutti, ma probabilmente ci sono vedute o prospettive diverse.
“Dividi et impera”, il motto preferito dalla politica, che spesso trova chi fa in modo che ciò avvenga.
Anche i consigli comunali si tengono a ruota continua, oggi, 26 settembre, l’ennesimo e domani quello aperto ai cittadini, con gli attori principali, sempre che si presentino al cospetto della cittadinanza.
Si spera di non sentir dire loro che si sta facendo tanto, che si sta provvedendo, che si sono stanziate ingenti somme, ma il tutto non risolve, almeno nell’immediato, il problema.
Guardando bene il sindaco Walter Tesauro, ormai anche lui con l’acqua alla gola, inimmaginabile infatti il suo stato di stress, forse anche più di quello dei cittadini assetati, si ha l’impressione come se lo avessero lasciato da solo ad arginare la popolazione nissena arrabbiata che, piaccia o no, a lui si rivolge; costretto a credere anche lui alle promesse che non vengono poi mantenute, forniture precise e puntuali, acqua pulita o addirittura l’illusione del raddoppio della fornitura idrica da Siciliacque a Caltaqua, e non sapendo più come rispondere ai tanti cittadini, che chiedono anche dei famosi pozzi e delle pompe di sollevamento, riferisce che ha chiesto a Palermo di intervenire affinché vengano subito avviati lavori per dissalatori e invasi, e che ha trovato massima disponibilità.
Ma il Sindaco, dovrebbe ben sapere, e lo sa sicuramente, che non basta solo chiedere.
E’ evidente che la risposta non può che essere, “certamente”, “stiamo lavorando per voi”.
Forse non bisognerebbe solo chiedere, dovrebbe minacciare le dimissioni, mettendo tutto il centrodestra, locale, regionale e nazionale davanti un out out, “o date l’acqua ai miei concittadini o vado a casa, facendovi fare una brutta figura da ricordare a vita”.
Questo perchè in campagna elettorale abbiamo tutti sentito, dal palco di Piazza Garibaldi, dei famosi “Vantaggi tra l’amministrazione locale e il governo regionali e nazionale di centrodestra”.
Chieda date precise ed impegni scritti, non promesse che puntualmente non vengono poi confermate dai fatti.
Chieda un’azione forte e decisa, che approntino un piano di vera emergenza; in questa situazione si devono mettere in campo tutte le forze possibili, come ad esempio Genio Militare e la Protezione Civile.
Oltre alla sete c’è il grande problema degli agricoltori, degli allevatori, dei commercianti, settore alimentare innanzitutto, anche perchè non va sottovalutato il rischio igienico sanitario della popolazione.
Ma certe domande già difficilmente ricevono risposte esaustive, figuriamoci se nessuno le pone.
Vedremo se Venerdì qualcuno dei “potenti” si farà vivo in consiglio comunale, vedremo cosa diranno, se parleranno ancora di progetti a lungo termine.
I nisseni necessitano di acqua domattina, non il prossimo anno.
Molte scuole cominciano inoltre già ad andare in sofferenza, presto anche attività importantissime, come ad esempio i panifici avranno difficoltà a fare il pane, già nei supermercati comincia a scarseggiare l’acqua, visto che molti sono costretti ad usarla anche per lavarsi, oltre che per cucinare.
Manifestazioni, Sit In, consiglio comunali e tutti i cittadini chiedono solo di essere trattati da europei e non cittadini del terzo modo.
Vogliamo l’acqua, non le chiacchiere, quelle le mangeremo a Carnevale e vedremo se qualcuno mangerà il panettone a Natale.
Ad Maiora