“Biglietti per i concerti, soldi pubblici utilizzati come se fossero i suoi per agevolare gli amici,
presunte consulenze a parenti dopo stanziamenti e una portavoce che accetta regali da 30 mila.
Il quadro è chiaro e siamo davanti a un sistema di favori che non fa altro che mettere Gaetano Galvagno in una posizione di conflitto dal suo ruolo di presidente dell’Assemblea regionale siciliana.
Ho atteso prima di esprimermi per leggere gli atti e capire, senza limitarmi a quello che usciva dalla stampa. Intercettazioni e comportamenti che si evincono dai documenti fanno capire che l’attuale presidente dell’Ars ha perso la bussola dell’etica e della morale, cosa inaccettabile per il suo ruolo». Lo dice il deputato regionale e leader di Controcorrente, Ismaele La Vardera, commentando l’inchiesta che vede coinvolto il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno.
“Il ruolo di Galvagno non è solo espressione di un partito politico, ma bensì un ruolo che di rappresentanza dell’istituzione Parlamento – aggiunge La Vardera, leader di Controcorrente – che con questa inchiesta ha leso pesantemente la sua credibilità. Per questa ragione sono il primo deputato regionale a chiedere ufficialmente al presidente dell’Ars di fare un passo indietro dal suo ruolo. Faccio un appello anche a tutti i partiti, opposizione e maggioranza, di sposare alla mia richiesta: il parlamento è la casa della democrazia, di tutti i deputati e dei gruppi e non del presidente. Non posso che ringraziare il nucleo economico e finanziaria della guardia di finanza e la procura di Palermo per il grande lavoro svolto”.
Da La Sicilia

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