Schifani: “Una decisione che sa molto di ingerenza e che rischia di paralizzare l’azione di governo, ostacolando un’opera strategica per lo sviluppo dell’Italia e per il futuro della Sicilia. Un conflitto apparente tra poteri che abbiamo già vissuto e segnalato anche in Sicilia”. “Il Ponte sullo Stretto – prosegue – è un’infrastruttura attesa da decenni dai nostri cittadini e dal nostro sistema produttivo. Ribadisco la mia piena sintonia con il Governo nazionale e con il ministro Salvini, che ringrazio per la determinazione dimostrata in questi anni. Continueremo a difendere con forza il diritto della Sicilia a colmare un divario infrastrutturale che dura da troppo tempo”.
IL MOVIMENTO NOPONTE. “Niente visto, niente Ponte. La notizia che la Corte dei Conti ha negato il visto alla delibera del Cipess del 6 agosto non è una notizia: è una notiziona. Il progetto del Ponte sullo Stretto si ferma. E si spera definitivamente”. È il commento di Daniele Ialacqua e Mariella Valbruzzi del comitato No Ponte – Capo Peloro. “Proprio oggi, il ministro dei trasporti e delle infrastrutture Matteo Salvini, al question time, in Parlamento, sfoggiava sicurezza e preannunciava l’ennesimo inizio dei lavori. Adesso – affermano – è necessario essere vigili, non accetteremo nessun colpo di mano. La lotta continua, ma finalmente in fondo al tunnel c’è una luce. E non è il “treno” del Ponte sullo Stretto. Domani, alle 11.30, ci sarà la conferenza stampa di presentazione del corteo del 29 novembre. E l’inizio dei festeggiamenti”.
IL SEGRETARIO DEL PD DI MESSINA.”La bocciatura della Corte dei Conti è la pietra tombale su una delle più grandi bufale della storia repubblicana: il Ponte sullo Stretto”, dice il segretario generale del Partito Democratico di Messina, Armando Hyerace. “Tre anni di propaganda – afferma – milioni sprecati in una società da chiudere subito e zero risultati. Il ministro dei trasporti e delle infrastrutture Matteo Salvini chieda scusa al Paese e si dimetta. È finita la stagione delle prese in giro”.
IL CAPOGRUPPO DEL PD ALL’ARS. “La decisione della Corte dei Conti, al di là delle valutazioni sull’utilità dell’infrastruttura, mette a nudo l’inadeguatezza di un ministro come Matteo Salvini che fino ad oggi ha saputo fare solo vuota propaganda. Adesso bisognerà valutare gli effetti di questa decisione sulle finanze regionali, dal momento che il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani si era accodato, per mero opportunismo politico, al progetto-slogan del Ponte sullo Stretto destinando oltre un miliardo di euro dei siciliani al cofinanziamento dell’opera. Risorse che, come abbiamo sostenuto dal primo momento, si sarebbero potute utilizzare per ospedali, scuole e infrastrutture sul territorio. Schifani adesso spieghi che fine faranno quei soldi”. Lo dice Michele Catanzaro, capogruppo del Partito Democratico all’Assemblea regionale siciliana.
LA LEGA. “Le affermazioni del capogruppo del Partito democratico all’Assemblea regionale siciliana, Michele Catanzaro, sono lo specchio della decadenza del Pd, un partito privo di idee per lo sviluppo del Paese e della Sicilia, capace unicamente di boicottare in nome del vecchio motto “tanto meglio tanto peggio”. Il ponte andrà avanti perché tutto è stato fatto nel pieno rispetto delle norme e il giudizio della Corte è veramente sorprendente. I finanziamenti della Regione Siciliana rimangono confermati per il ponte, perché rappresentano un investimento importante per la crescita della nostra Sicilia”. Lo afferma Salvo Geraci, capogruppo della Lega all’Assemblea regionale siciliana, che prosegue: Gli fa eco il commissario della Lega in Sicilia, Nino Germanà: “Attendiamo le motivazioni di una sentenza sui cui è necessario far chiarezza. Siamo determinati ad assumere ogni iniziativa necessaria a confutare o superare il deliberato al fine di proseguire i lavori per un’opera da oltre 13 miliardi, che porterebbe lavoro e assicurerebbe lo sviluppo del Meridione e dell’intera nazione. Nostro obiettivo è fare il bene di milioni di cittadini”.
IL CAPOGRUPPO DEL M5S ALL’ARS. “La decisione della Corte dei Conti che demolisce il pericolosissimo, costosissimo e inutile giocattolo di Salvini è la sacrosanta bocciatura del disastroso governo Meloni che non riesce ad azzeccarne una manco per sbaglio. Dovrebbero prenderne atto, cospargersi il capo di cenere, chiedere scusa a tutti gli italiani e dimettersi. Lo stesso dovrebbe fare Schifani, invece di imbastire una ridicola difesa d’ufficio e parlare di ingerenza della magistratura contabile in perfetto stile berlusconiano. Renda conto, invece, ai siciliani del miliardo e 300 milioni destinati a questa folle sceneggiata, sottratti alle nostre infrastrutture fatiscenti anche per colpa del suo governo che sa solo parlare di poltrone e inchinarsi a tutti i diktat romani a dispetto degli interessi della Sicilia”. Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca.
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