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L’OMCeO di Caltanissetta celebra i professionisti per i 50 anni di laurea, mentre giurano i neoiscritti. Foto

Last updated: 12/04/2025 17:48
By Redazione 259 Views 7 Min Read
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I dottori Gaetano Alberghina, Cesare Francesco Cannemi, Antonio Carvello, Antonia Elia Dell’Aira, Michele Geraci, Antonino Aldo Lo Piparo, Benedetto Sergio Lombardo, Gennaro Rosario Longo, Calogero Mazzara, Salvatore Narese, Silvio Maria Perricone, Rocco Antonio Salerno, Francesco Tommasi e Biagio Roberto Torregrossa sono i professionisti che hanno raggiunto il traguardo dei 50 anni di laurea. Per loro l’OMCeO provinciale di Caltanissetta ha previsto una targa e una medaglia, un’onorificenza rivolta a chi ha svolto per mezzo secolo “il difficilissimo lavoro del medico, con impegno, dedizione, serietà, passione, coraggio ed umanità”, così come ha precisato nel suo discorso il Presidente dell’Ordine Provinciale Giovanni D’Ippolito. La consegna di questi riconoscimenti è avvenuta venerdì pomeriggio 11 aprile 2025 in presenza di familiari, amici e soprattutto dei nuovi colleghi e nuove colleghe, che nella stessa giornata hanno effettuato il Giuramento di Ippocrate. “Siate consci che questa professione, bellissima e per niente facile, se vissuta con le regole e dunque eticamente esercitata, si sviluppa giorno dopo giorno, con lo studio continuo e con l’esercizio dell’umiltà – ha ribadito il Presidente D’Ippolito rivolgendosi ai nuovi medici e odontoiatri- ovvero abbiate la consapevolezza socratica “di sapere di non sapere”, che è lo stimolo per essere al passo con l’evoluzione della medicina. Soprattutto considerate che voi siete quelli che ci dovranno curare, mai perdendo di vista il valore della persona e l’umanità in ogni vostro atto. Sappiate tuttavia che la riconoscenza e la gratificazione di quanti si rivolgeranno a voi, ripagheranno tutte le fatiche e le inevitabili amarezze. Un buon medico è colui che sa ascoltare prima l’uomo e poi il paziente, è colui che è capace di stabilire con il proprio paziente un legame basato sulla fiducia e sull’alleanza, un legame insomma basato sulla relazione. La relazione di cura è un momento di contatto, di unione con il paziente. Momento che si nutre non dell’autorità del medico ma dell’autorevolezza. E l’autorevolezza ci viene riconosciuta, non è dovuta ma si alimenta con la relazione stessa”. Parole dirette quelle pronunciate dal Presidente D’Ippolito per infondere coraggio ed entusiasmo ai giovani medici e odontoiatri, ma anche per ricordare le responsabilità che derivano da tale ruolo, i punti saldi della professione, esplicitati all’interno del Codice Deontologico consegnato insieme al giuramento, per ribadire quali sono le difficoltà affrontate dai professionisti e soprattutto professioniste nella realtà che ci circonda, come il tema della sicurezza dei medici spesso aggrediti non solo verbalmente ma anche fisicamente mentre svolgono il proprio lavoro e ancora dall’impatto dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale, alle sfide che affronta e dovrà ancora affrontare il Sistema Sanitario Nazionale.La cerimonia, che anche quest’anno ha affiancato la celebrazione di un inizio con il riconoscimento di anni di esperienza, rappresenta una sorta di passaggio di consegne tra le “vecchie” e le nuove generazioni di professionisti. “Ai giovani è inutile raccomandare le norme che sono già insite nello spirito che li accomuna, che ci accomuna- ha sottolineato il dottore Cesare Francesco Cannemi- ma qualche piccolo suggerimento io lo vorrei dare, innanzitutto lo stile di vita, quello deve essere importante. Dobbiamo avere più rispetto di noi stessi, perché noi medici abbiamo, come dire, una certa propensione a trascurarci e questo deve essere un principio che deve uniformare sempre la nostra vita, aprire alla mentalità di dovere avere più rispetto per noi stessi. Questo è un significativo suggerimento che io voglio dare ai giovani medici, si va bene certo la missione è quella di protendere per la salute del prossimo, ma anche la nostra salute è importante. Non voglio aggiungere altro- ha concluso – la prevenzione soprattutto”. Un concetto che ha ribadito anche il dottor Gennaro Rosario Longo: “a volte capita che ci trascuriamo per dedicarci completamente ai nostri pazienti con senso di liberalità, di abnegazione -ha affermato per poi aggiungere – il maggiore riconoscimento effettivamente è quello di constatare che il paziente, il soggetto che si affida alle nostre cure grazie a noi appunto sta meglio e questa è la migliore gratificazione che si possa avere”. In merito all’onoreficienza ricevuta ha dichiarato: “Questo riconoscimento in occasione della celebrazione del 50° anno di laurea mi fa prendere coscienza che effettivamente sono passati tanti anni, anche se forse non me ne sono bene accorto- ha commentato così il dottore Longo- di quanto sia stata una carriera piena di soddisfazioni ma anche di piccole sorprese”.Gli occhi lucidi e pieni di orgoglio dei cari presenti nella sala conferenze dell’OMCeO provinciale sono stati la conferma della grande commozione condivisa durante questo momento di festa. “L’emozione è tanta, tanta perché è frutto di sacrifici di un lungo percorso e anche perché carico di responsabilità nel fare un mestiere comunque importante, la responsabilità appunto della salute del prossimo e dei pazienti”, ha esclamato il giovane medico Marco Antonino Averna. Di responsabilità ha parlato anche un’altra giovane professionista Giovanna Giannone che ha raccontato delle sue impressioni subito dopo la laurea, “l’emozione è stata forte e realizzare di avere la responsabilità di aiutare il prossimo, perché i sei anni di studio effettivamente non mi avevano proiettata, com’è successo poi nella realtà lavorativa, nel mondo del lavoro e non avevo effettivamente realizzato quello che era il lavoro che avrei dovuto appunto svolgere e quindi l’emozione era proprio quella di mettermi in qualcosa di nuovo”. La cerimonia si è svolta al termine dell’Assemblea Ordinaria per l’approvazione del conto consuntivo 2024 e bilancio preventivo del 2025, nel corso dell’evento sono stati anche ricordati i medici che hanno perso la vita nell’ultimo anno, a loro è stato dedicato un lungo applauso e un minuto di silenzio.

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