Durissimo scontro alla Camera durante la discussione sulle mozioni. Il centrodestra non condanna Tel Aviv
Scontro alla Camera durante la discussione delle mozioni su Gaza.
Elly Schlein, Giuseppe Conte e Nicola Fratoianni accusano il governo di complicità con «i crimini
di guerra» di Netanyahu e dunque col «genocidio» in corso nella Striscia. Critiche durissime,
rispedite al mittente dalla maggioranza, che in Aula approva solo la sua mozione (più alcuni
singoli punti del documento di Italia viva), bocciando integralmente il documento unitario
di Pd-M5S-Avs che conteneva una condanna esplicita per il governo israeliano e quella di
Azione che prospettava un «piano di sanzioni».
Il primo ad intervenire durante la seduta è Angelo Bonelli (Avs) che legge un lunghissimo
elenco di nomi: tutti bambini, anche neonati, «vittime del dei bombardamenti del criminale
Netanyahu a Gaza». I deputati di opposizione si alzano in piedi e, pian piano, lo fanno anche quelli
di maggioranza.
Il clima, invece, si accende durante le dichiarazioni di voto. «Quello di Netanyahu è un governo di assassini », «siete complici di quello che sta avvenendo», «avete ricostruito l’asse Roma-Berlino e oggi come allora ci avete ricoperto di vergogna e infamia», le accuse scagliate da Nicola Fratoianni.
AGaza«non è» in corso «un’operazione di antiterrorismo, si chiama pulizia etnica» e «accanto
alla responsabilità degli autori di un genocidio ci sono le corresponsabilità » dei «complici»,
rincara Giuseppe Conte. Elly Schlein si rivolge direttamente alla premier: «Non si può restare
immobili di fronte al disegno di sterminio, lei rappresenta l’Italia, ma l’Italia, che non si gira
dall’altra parte e ripudia la guerra, non è rappresentata da lei».
M5S e Avs sventolano le bandiere della Palestina in Aula, che il presidente di turno, Fabio Rampelli
(FdI) fa rimuovere, salvo precisare in seguito: «Massimo rispetto per la bandiera della Palestina
che spero possa presto sventolare nei luoghi giusti e nel silenzio delle armi».
Dal centrodestra la Lega, per voce di Paolo Formentini, risponde a tono all’invettiva delle
opposizioni: «Queste accuse di complicità andrebbero ribaltate a chi ha frequentato» in passato
«i dirigenti di Hamas e li ha portati in questo Parlamento».
L’obiettivo del governo è «la soluzione due popoli e due stati», chiarisce FI per voce di Deborah
Bergamini, mentre FdI rivendica l’azione del governo: «Solo con il dialogo e il realismo si costruisce
la pace».
La mozione di maggioranza, approvata dalla Camera, impegna l’esecutivo a «sostenere, insieme
ai partner europei e internazionali, ogni tentativo di soluzione negoziata» e a lavorare «affinché
le parti, nel rispetto del diritto internazionale umanitario e della legalità internazionale,
giungano all’immediata cessazione dei combattimenti».
