La protesta per chiedere l’aumento di salari e pensioni, maggiori investimenti su sanità, scuola e dire no a precarietà e riarmo. Gli organizzatori: “Siamo in 200mila”. Dal palco l’intervento del giornalista di Report Ranucci: “Combattere per la libertà di stampa”
Oggi, sabato 25 ottobre, la Cgil è scesa in piazza per la manifestazione ‘Democrazia al lavoro‘. “Siamo oltre 200mila in piazza e la coda del corteo deve ancora arrivare a San Giovanni” hanno detto gli organizzatori, spiegando che la gente è scesa in piazza per chiedere “l’aumento di salari e pensioni, maggiori investimenti nella sanità e nella scuola, una vera riforma fiscale, per dire no alla precarietà e al riarmo”.
Dalla testa del corteo il segretario della Cgil Maurizio Landini attacca i festeggiamenti di Fratelli d’Italia per i tre anni di governo all’hotel Parco dei Principi di Roma. “Non c’è proprio niente da festeggiare. Quelli che non festeggiano sono quelli che sono qua in piazza – aggiunge- perché in questi tre anni la loro condizione di vita e di lavoro è peggiorata, perché chi lavora è sempre più povero e chi è ricco è sempre più ricco“.
E a chi gli chiede se sono previsti possibili scioperi contro la Manovra? “Non escludiamo nulla” risponde Landini. “Oggi vogliamo dimostrare che c’è una parte molto importante di questo Paese che scende in piazza e chiede cambiamenti – spiega -, se non saremo ascoltati e non sarà modificata radicalmente una legge che consideriamo sbagliata, valuteremo e non escludiamo assolutamente nulla. Di sicuro non finisce qui la nostra mobilitazione, se le cose non cambiano”.
Dal palco di piazza San Giovani Landini parla delle tensioni sulla manovra all’interno della maggioranza. “Mi sembra un teatrino. In realtà sono tutti d’accordo – dice – sono d’accordo sul non aumentare i salari, sul non cancellare la precarietà, sul far pagare le tasse a lavoratori e pensionati, nel non cancellare il fiscal drag. Sono tutti d’accordo quando non aumentano i soldi per la sanità e nel fare i condoni”. “Ci sono cose nuove, che vengono dal Paese, dal basso, dal popolo, e c’è chi non le vuole vedere anzi, c’è chi demonizza chi scende in piazza perché ha paura della democrazia”.
“Abbiamo invitato Sigfrido Ranucci perché vogliamo esprimergli la nostra solidarietà e siccome la Rai è un servizio pubblico, e noi tutti paghiamo le tasse, pensiamo sia totalmente sbagliato tagliare, come è stato fatto, il giornalismo d’inchiesta e che sia totalmente sbagliato limitare la libertà di stampa, perché questo vuol dire” dice il segretario della Cgil. “Siamo di fronte a un attacco alla libertà di stampa, alla libertà di lavorare, alla magistratura, non è un caso che noi la nostra manifestazione l’abbiamo chiamata ‘Democrazia al lavoro’ perché pensiamo che c’è una crisi della democrazia e la democrazia si difende praticandola”. “Io vedo una domanda di futuro e di libertà che cresce. Questa domanda di libertà impegna tutti noi a essere costruttori di solidarietà contro l’indifferenza strutturale alimentata da una globalizzazione che ha fatto prevalere un capitalismo che sta sostituendosi alla politica”.
Il Pd ha partecipato con una delegazione di cui fanno parte Marta Bonafoni, Andrea Casu, Annalisa Corrado, Gianni Cuperlo, Alfredo D’Attorre, Arturo Scotto e Nicola Zingaretti.
“Salvini dice che parlo da ministro di un governo Schlein? No, è lui che non parla da ministro” ribatte Landini, sempre durante il corteo. “Io ministro non lo sono, faccio il sindacalista, lui che invece è anche vicepresidente del consiglio dovrebbe risolvere i problemi. Non è lui che ha vinto le elezioni, dicendo che avrebbe cambiato la legge Fornero?”. “Invece – aggiunge – quello che hanno fatto è far diventare l’Italia il Paese con l’età pensionabile più alta di tutta Europa. E siamo di fronte al fatto che i giovani sono precari e non hanno nemmeno un futuro previdenziale. Chi ha raccontato balle è Salvini che aveva promesso che se andava al governo cancellava la Fornero e in realtà è riuscito a peggiorarla”.
“Nei prossimi giorni siamo pronti a lanciare una campagna a difesa e per il rafforzamento della sanità pubblica come diritto universale e lanceremo una raccolta firma per una legge di iniziativa popolare” aggiunge.
“È una bellissima giornata, una grandissima manifestazione e voglio ringraziare tutti quelli che hanno scelto di essere qui. Non ci fermeremo e andremo avanti insieme finché non si cambierà questa manovra sbagliata”.
Ranucci: “Combattere per la libertà di stampa”
“Ringrazio il sindacato per avere messo in agenda il tema della libertà di stampa, perché la libertà di stampa, che è il diritto di essere informati, è una parola che ha un significato incredibilmente vicino alle necessità della gente” ha detto Sigfrido Ranucci, intervenuto con un video messaggio alla mobilitazione organizzata dalla Cgil in Piazza San Giovanni a Roma. “Avere la libertà di informazione significa poter spiegare i meccanismi che hanno portato 6 milioni di italiani a non potersi curare, parliamo del perché ci sono oltre 360mila alunni disabili nelle scuole senza assistenza, quasi 6milioni di persone sulla soglia di povertà, significa spiegare perché ci sono mille persone all’anno che muoiono sul posto di lavoro, anche le forze dell’ordine”, dice Ranucci.
“L’informazione spiega i motivi del perché accadono certe cose. Significa svelare quello che accade nella zona d’ombra dove si soffoca la democrazia – continua il giornalista -. Significa raccontare perché 30 giornalisti sono rimasti uccisi dopo avere raccontato terrorismo nero e rosso, i conflitti e la criminalità organizzata. Significa spiegare perché 270 giornalisti vivono sotto tutela e perché 26 sono sotto scorta”. Ranucci ribadisce come sia necessario continuare a “combattere perché ci sia la libertà di stampa e combattere contro le leggi che vogliono metterci il bavaglio perché significa impedire alla popolazione di essere informata e di fare le scelte consapevolmente”, conclude Ranucci tra gli applausi.
Fratoianni: “Governo interviene contro progressività, scelta politica”
“Anche a questo giro il governo interviene contro la progressività ed è una scelta politica. Fa un favore a chi sta meglio e non aiuta chi è in difficoltà” dice il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, a margine della manifestazione nazionale organizzata a Roma dalla Cgil, riferendosi alla Manovra che, dice, prevede “tutti interventi anti-progressivi”. “Oggi siamo in piazza per ricordare a Meloni, che oltre al Paese dei balocchi che racconta sempre c’è anche il Paese reale nel quale gli fanno fatica ad arrivare alla metà del mese, nel quale costo della vita continua a crescere senza sosta e nel quale invece gli stipendi sono fermi al palo da trent’anni”.
“L’Italia è l’unico Paese d’Europa, dove succede questo: è chiaro che la manovra di Meloni non risponde a nessuno dei bisogni della maggioranza dei cittadini, definanzia la sanità, non interviene sull’emergenza degli stipendi e delle pensioni e invece investe una paccata di soldi in armi – conclude -. Questa manifestazione è qui per ricordarglielo e noi siamo in piazza al fianco della Cgil perché condividiamo queste parole d’ordine e perché come è noto noi siamo sempre in piazza quando gli italiani lavoratori e lavoratrici rivendicano i loro diritti”.
Fonte Adnkronos
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