Ah, la Sicilia! Terra di miti e meraviglie, di cannoli, cassate e arancinɘ(per non innescare una guerra civile!).
Dove il sole bacia le spiagge dorate e il profumo di aranceti si mescola al salmastro del mare, creando un cocktail olfattivo che farebbe impallidire qualsiasi profumiere parigino (sudore siciliano di razza incluso!).
Un paradiso mediterraneo incantevole che fa sognare i turisti di tutto il mondo e che fa disperare i nutrizionisti, con il suo street food irresistibile.
Ma attenzione, cari aspiranti viaggiatori assetati di bellezza (e presto non solo di quella)!
Quest’anno, Madre Natura ha deciso di trasformare l’isola in un set per un thriller psico-ambientale. Il verde lussureggiante sta virando verso cinquanta sfumature di giallo paglierino, in una performance degna di un’installazione d’arte contemporanea.
Immaginate di arrivare in questa isola incantata, valigie straripanti di costumi da bagno, creme solari e guide Lonely Planet così pesanti da far pagare il sovrapprezzo bagagli.
Siete pronti a tuffarvi nelle acque cristalline del Mediterraneo, ma ecco la sorpresa: l’acqua, quella vera, quella potabile, è diventata più preziosa dell’oro siciliano, più rara di un politico onesto.
Benvenuti in Mission Impossible- Protocollo idratazione!
La situazione è talmente surreale che potreste trovarvi a nuotare in piscine scintillanti, mentre i siciliani fanno la fila alle fontane con taniche e bottiglie, come in un mashup tra “La Dolce Vita” e “Nuovo Cinema Paradiso”, dove il lusso e la sopravvivenza sono due lati della stessa medaglia.
È come se l’isola fosse divisa in due realtà parallele: da un lato il glamour turistico, dall’altro la siccità che attanaglia la vita quotidiana dei siciliani.
E voi, ignari turisti, vi ritroverete nel mezzo di questo teatro dell’assurdo, a chiedervi se siete capitati in vacanza o in un esperimento sociale sulla gestione delle risorse.
Potreste sentirvi come esploratori in una terra arida, dove ogni goccia d’acqua vale quanto un sorso di vino d’annata.
Chi l’avrebbe mai detto che fare la doccia sarebbe diventata un’avventura degna di Indiana Jones?
Ma non temete! I siciliani, veri maestri nell’arte di arrangiarsi, come Macgyver con un temperino e un elastico, vi prenderanno sotto la loro ala protettrice e vi insegneranno i segreti della sopravvivenza idrica.
Sotto la loro guida esperta, imparerete a venerare un rubinetto funzionante come il Sacro Graal e a trattare una caraffa d’acqua con più reverenza di una bottiglia di Marsala invecchiato.
Certo, potreste sentirvi un po’ in colpa mentre vi crogiolate a bordo piscina, consapevoli che a pochi chilometri di distanza i campi sono più secchi del vostro senso dell’umorismo dopo un mese di razionamento idrico.
Ma hey, non è forse questa l’essenza del turismo moderno? Vivere esperienze autentiche e immersive come se foste i protagonisti inconsapevoli di “The Truman Show”? Magari vi ritroverete persino in una processione per implorare la pioggia, in perfetto stile commedia (tragica) all’italiana!
In fondo, cosa c’è di più autentico che condividere le sfide quotidiane della popolazione locale?
Pensateci: tornerete a casa non solo con una tintarella invidiabile, ma anche con un master in ingegneria idraulica fai-da-te e tecniche di conservazione dell’acqua che farebbero impallidire un beduino del Sahara, e tornerete anche un po’ filosofi esperti in sopravvivenza urbana. Esperienza che è un souvenir decisamente più utile (e meno kitsch) dei soliti magneti da frigo con scritto “I Sicilia”!!
Siete pronti a trasformare la vostra vacanza in un’avventura eco-sostenibile?
A partecipare a “Sopravvissuti: Edizione Siccità Siciliana”?
Se la risposta è sì, la Sicilia vi aspetta, assetata ma sempre affascinante, pronta a farvi esclamare “Mizzica!” ad ogni fontana funzionante.
E quando al vostro ritorno vi chiederanno della vacanza, rispondete con l’orgoglio e la saggezza dei siciliani: “Cu nesci, arrinesci”.
Perché chi visita la terra del Gattopardo dove “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi… tranne la nostra sete!”, vi aspettavate di combattere la mafia e invece avete affrontato la disorganizzazione idrica (ma non solo!), un nemico ben più subdolo e sfuggente!
Ma non temete, le autorità si sono già lanciate in una maratona di TAVOLI TECNICI D’EMERGENZA, affrontando la siccità come se fosse una rivelazione più scioccante del sequel del Codice Da Vinci. Produrranno più scartoffie che soluzioni, contribuendo ironicamente alla deforestazione e quindi al cambiamento climatico.
Ecco a voi il perfetto esempio di circolo virtuoso dell’inefficienza burocratica!
Ma voi, intrepidi esploratori del Mediterraneo, non vi lascerete scoraggiare. La vostra resilienza brillerà come il sole siciliano! Vi adatterete, imparerete e riuscirete in imprese che credevate impossibili. E non cadrete nella trappola del “Vi farò un’offerta che non potrete rifiutare… ho dell’acqua potabile!”.
Perché l’acqua è un diritto fondamentale, non un favore da mendicare o un bene di lusso!
La sfida è lanciata: riuscirete a godervi le vacanze senza prosciugare l’isola? Tanto se tutto va male potrete sempre consolarvi con un buon bicchiere di Nero D’avola, che per fortuna scorre come la lava dell’Etna!
BENVENUTI IN SICILIA cari wannabi turisti, terra dove “Il sasso in bocca” di Giuseppe Ferrara si è trasformato in “Acqua in bocca” – non per omertà, per carità! ma per disperata sete!
Ma la Sicilia nonostante tutto è meravigliosa e chi la visita una volta la porta nel cuore per sempre.
Quindi supportateci se potete.
Chi lo sa, magari l’UNESCO potrebbe dichiarare l’acqua corrente in Sicilia “patrimonio dell’umanità in via d’estinzione”.
Sarebbe il primo caso al mondo di un asset immaginario dichiarato patrimonio dell’umanità – o forse il secondo! Chissà!