Dalle opposizioni, ma anche dal centrodestra.
L’intervento della presidente del consiglio Giorgia Meloni all’evento dei conservatori americani
ha fatto alzare qualche sopracciglio anche nelle file di Forza Italia.
Nel mirino dei colleghi di maggioranza non tanto il discorso della premier, quanto il contesto dell’evento, marchiato dal braccio teso dell’ex stratega della Casa Bianca, Steve Bannon.
“Sono certo che Giorgia Meloni non avrà difficoltà a prenderne le distanze”, ha detto il vicepresidente della Camera ed esponente azzurro Giorgio Mulè.
Nessun appunto, invece, dall’altro alleato, Matteo Salvini, che anzi si è sbilanciato apertamente non solo verso l’America ma anche verso la Russia: “La fortuna della Lega – ha detto – è che abbiamo buoni rapporti a Washington, a Parigi, spero a Berlino col voto di domani, e anche a Mosca”.
Dura la segretaria Pd Elly Schlein: “È una vergogna. Meloni è prigioniera della sua ideologia, è paralizzata dalla scelta ideologica di portare l’Italia dove fanno i saluti nazisti”.
Eppure, il tema Trump si è infilato anche nell’area progressista.
Nel Pd e in Avs vengono ascoltate con dispetto le prese di posizione del M5s sul presidente americano.
“Trovo sbagliato condividere anche solo in parte le parole di Trump – ha detto Schlein – Ieri Conte ha voluto chiarire”, ma “se andiamo al governo insieme, bisogna essere chiari e compatti.
Per il Pd, Trump non potrà mai essere niente di simile ad un alleato”.
Da destra, è stato l’azzurro Mulè a non risparmiare la stoccata a Trump: “Marina Berlusconi lo ha definito un bullo e quello che è successo corrisponde a questa lettura”.
Invece Salvini ha rincarato il filo-americanismo della Lega, con un elogio a Elon Musk.
E facendo un endorsement per l’estrema destra tedesca, alla vigilia del voto: “Ha ragione Musk: solo AfD può salvare la Germania”.
Un nuovo fronte di attrito con Forza Italia: “Sono convinto che la salvezza della Germania sia la vittoria del futuro cancelliere Merz – ha detto il segretario azzurro Antonio Tajani – Non può vincere la Afd che è contro l’Italia, vuole farla uscire dalla zona euro e non può essere utile al nostro Paese”.
Il segretario di Azione, Carlo Calenda, ha rimesso la pietra sul campo largo. Andando contro
tutti. “Fanno a gara a diventare i servi di Trump – ha detto – Il peggiore è Salvini, ma lo fa Conte, lo fa persino Renzi, mi sono vergognato di averlo portato in Parlamento. Lo fa Schlein quando si finge morta come un opossum, lo fa Meloni quando interviene a un evento che è disgustoso”.
Insomma, col passare dei giorni, la piazza contro il governo lanciata da Conte fatica sempre di più ad avere una prospettiva unitaria.
Schlein e Conte ne hanno parlato a voce: “Se si vuole fare insieme – ha spiegato la segretaria – siamo disponibili”.
