“Cosa hanno in comune un ministro senza portafoglio e un assessore senza deleghe?”
Un ministro senza portafoglio nel governo italiano esiste ed ha un ruolo ben definito.
Non gestisce un ministero con delle somme messegli a disposizione dal governo, ma può essere incaricato di proporre o seguire riforme, coordinare progetti specifici o affrontare questioni particolarmente complesse, insomma se vogliamo fare un esempio è un po’ come un direttore d’orchestra che non ha un proprio strumento, ma coordina tutti gli altri musicisti per suonare la stessa sinfonia.
Il suo lavoro in sostanza, pur non avendo un bilancio proprio, spesso può essere molto impegnativo e richiedere grandi competenze su varie materie.
Dall’altra parte, abbiamo un assessore senza deleghe, non prevista da nessun statuto ed è un’anomalia.
L’assessore è per definizione un membro della giunta che ha la responsabilità di una più aree specifiche, una o più deleghe.
Un assessore senza deleghe è, anche qui facciamo un esempio, è come un pilota di Formula 1 che non ha una macchina, ma siede ai box, partecipa alle riunioni del team, festeggia le vittorie dei colleghi, ovviamente quando ci sono altrui, incassando comunque quanto stabilito dal contratto.
Il suo ruolo, in questo caso assume una semplice una figura di rappresentanza, non avendo una chiara funzione operativa.
Quindi mentre il ministro senza portafoglio ha un ruolo preciso, l’assessore senza deleghe è il prototipo dell’inutilità funzionale, il pilota senza macchina, sebbene riceva comunque una remunerazione significativa.
Un ministro senza portafoglio lavora sodo e su più fronti, spesso si lamenta di non avere tempo per leggere il giornale, mentre l’assessore si lamenta della sua vita vuota, politicamente parlando, e gli tocca leggersi i giornali e quanto viene pubblicato sui social.
Ma ad essere onesti, non è certo colpa sua, lo hanno chiamato, lo hanno fatto firmare e gli hanno detto, adesso siediti e aspetta.
La responsabilità è semmai di colui che ormai viene definito da qualcuno il “temporeggiatore”, vedasi deleghe al Libero Consorzio, che dopo 130 giorni sono ancora da assegnare, e di chi, probabilmente, tiene le fila e decide su tutto.
Nel frattempo i cittadini osservano questo spettacolo e quelli che l’amministrazione propina per distrarre la loro l’attenzione dai veri problemi, che lì erano e lì sono, anche se i “faremo, faremo”, quelli, ovviamente, non mancano mai. Ad Maiora
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