Slitta di un anno l’introduzione delle nuove power unit, che avranno una potenza dalla componente elettrica tre volte maggiore degli attuali V6 ibridi. I dettagli ratificati dal WMSC, altri arriveranno a inizio 2022
La prima novità attiene proprio all’orizzonte temporale. Sarà nel 2026 che le power unit con carburanti 100% sintetici faranno il loro debutto. Rappresenta uno slittamento di un anno rispetto al 2025 prospettato da F1, FIA e motoristi, quando si arrivò alla decisione del mantenimento degli attuali motori, congelati nello sviluppo, in occasione dell’annunciata uscita di Honda.
Le sfumature finanziarie e regolamentari
Come saranno i motori del futuro? Un documento dettagliato verrà sottoposto al Consiglio mondiale della FIA per la ratifica a inizio 2022. Sappiamo come Audi e Porsche siano vicinissime a impegnarsi per un debutto nella massima serie. Le posizioni divergenti, tra i marchi tedeschi e i motoristi attualmente in Formula 1, finora sono ruotate intorno ai temi delle possibilità extra, di spesa – sullo sviluppo e su aspetti operativi -, da riconoscere ai nuovi motoristi per recuperare una posizione teoricamente di svantaggio rispetto a chi già padroneggia la materia power unit. Mattia Binotto, negli ultimi mesi, ha messo bene a fuoco quale sia la posizione della Ferrari e il no a determinate concessioni a Porsche.
Parte elettrica tre volte più potente
In questo quadro, la FIA ha ufficializzato l’utilizzo di e-fuel e confermato il mantenimento del frazionamento V6 1.6 litri turbocompresso. L’architettura termica sarà abbinata a una componente elettrica composta solo da un sistema stile MGU-K; viene eliminato il MGU-H, posto sul turbocompressore. Aumenta drasticamente la potenza prodotta dalla parte elettrica, a 350 kW, rispetto agli attuali 120 kW. Ben 476 cavalli di apporto dal motogeneratore elettrico.
La componente termica sarà più rumorosa e girerà a elevati regimi di rotazione. Un dettaglio, quest’ultimo, che porta a immaginare l’eliminazione del flussometro e del limite orario di consumo, particolare che nei fatti ha visto le power unit turbo ibride plafonarsi ai 12.000 giri/min pur con un regolamento che immaginava un regime di rotazione massimo fino a 15 mila giri/min.
Giù i costi, tetto alle spese anche su PU
La FIA ha ratificato l’impegno a rendere l’accesso in Formula 1 più facile per i nuovi motoristi che volessero cimentarsi con le power unit turbo ibride del 2026, inoltre, la garanzia di spettacolo sarà nella possibilità per i piloti di battagliare in pista, nell’arginare grandi delta prestazionali tra una monoposto, un motore e l’altro.
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