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Caltanissetta 401 > News > Caltanissetta > “O carne o pesce”. Perché un’opposizione unita è vitale per la democrazia
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“O carne o pesce”. Perché un’opposizione unita è vitale per la democrazia

Last updated: 16/10/2025 13:28
By Sergio Cirlinci 152 Views 7 Min Read
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In ogni sistema democratico che si rispetti, l’opposizione ha un ruolo fondamentale, non solo per controllare, ma anche per offrire un’alternativa credibile alla maggioranza al governo

Per svolgere appieno questo compito, la compattezza dell’opposizione non è solo un’opzione, ma un vero e proprio imperativo politico e morale.

Un’opposizione unita riesce a raccogliere meglio il dissenso e a mettere in discussione le scelte politiche della maggioranza, che spesso si esprime con una sola voce forte e chiara.

Quando l’opposizione è coesa, riesce a migliorare la qualità del dibattito, presentando proposte concrete e alternative formulate in modo unitario, costringendo la maggioranza a un confronto più serio e ben argomentato e contribuendo così a decisioni politiche di maggiore qualità.

Anche il votare insieme, le mozioni condivise e le azioni comuni in aula offrono maggiore visibilità e peso politico alle istanze della minoranza, rendendo difficile per la maggioranza ignorarle o boicottarle sistematicamente.

Allo stesso tempo serve a mantenere la fiducia dei cittadini, la frammentazione o, peggio, simpatie o ammiccamenti verso la maggioranza, possono far percepire agli elettori che l’opposizione è più interessata a questioni del tutto personali o a obiettivi a breve termine piuttosto che al bene comune.

Essere uniti, invece, comunica un senso di serietà, responsabilità e una visione unitaria, confortando quei cittadini che non si riconoscono nella maggioranza.

A Caltanissetta, però, si osserva una situazione opposta a quanto detto finora.

Qui da subito si è creata una “frattura“ che ha indebolito l’opposizione anche agli occhi dei cittadini, che li vedono da un lato “agguerriti” sul piano politico, ma dall’altro non del tutto “compatti“, nonostante siedano dallo stesso lato dell’aula.

Questa mancanza di unità ha minato più volte la loro efficacia e la loro immagine, trasformando il loro ruolo di controllo in una presenza “sgranata” e spesso poco influente.

Questo è stato inizialmente causato da alcuni voti “incrociati” riguardanti, ad esempio, l’aumento dei gettoni di presenza o la nomina del presidente del consiglio e del suo vice.

Questi voti, che sostenevano provvedimenti della maggioranza, hanno sollevato interrogativi, specialmente su questioni eticamente delicate, come nel caso dell’aumento dei gettoni di presenza, creando una contraddizione profonda con l’appartenenza ad un movimento, che storicamente ha lottato contro le spese eccessive della politica.

Tali episodi alimentano il sospetto che delle volte gli interessi personali prevalgano sulla linea politica, facendo perdere credibilità all’intero movimento agli occhi dei cittadini.

Successivamente voci di passaggi in maggioranza, che stanno mettendo in difficoltà anche due consiglieri che, pur rimanendo formalmente all’opposizione, aspettano che la “promessa” venga mantenuta per un passaggio definitivo in maggioranza, liberandoli dall’imbarazzo di non essere ben accettati in quei banchi, sperando, per loro che non sia una della tante promesse non mantenute.

Questi comportamenti sembrano indicare un “opportunismo” che non solo indebolisce la capacità di contestazione, ma mina anche la “lealtà”, l’etica politica e la ficucia data loro dai cittadini, che li hanno votati per “carne” per poi scopreire essere “pesce”, oscurando in aula in aula l’azione costruttiva e i meriti degli altri membri dell’opposizione.

Quando l’opposizione appare divisa o, peggio, è oggetto di “campagne acquisti” o di “pagamenti di cambiali”, il risultato è una democrazia più fragile e un non certo bella figura di chi si comporta il tal modo.

La maggioranza è chiaro fa il suo “lavoro” e cerca di aumentare il numero di chi sta daal propria parte.

Alla fine i veri problemi ricadono sulla città e sui suoi cittadini, che rischiano di non vedere affrontate in modo adeguato questioni importanti, anche se sollevate dall’opposizione, che potrebbero, a questo punto, non essere prese in considerazione perché c’è sempre qualche “stampella” pronta a sostenere la maggioranza, qualora fosse necessario, per votare a favore o in casi limiti, far cadere il numero legale.

La fiducia dei cittadini nelle istituzioni è fondamentale, anche e soprattutto in quelle loceali, e certi comportamenti possono mettere a rischio la fiducia, portando a un calo di interesse con la conseguenza di una sempre maggiore astensione al voto.

L’opposizione, che dovrebbe essere un pilastro della democrazia, rischia di trasformarsi in un semplice gruppo di individui con interessi diversi, mentre i pochi che rimangono “fedeli” al loro ruolo di oppositori possono fare ben poco.

Forse è giunto il momento che sia i colleghi di opposizione, ma anche chi ha dato loro il voto, chiedano a gran voce di gettare giù la “maschera” di oppositori e dichiarino chiaramente da che parte stanno, non a parole ma con i fatto, che altro non sono che i voti in aula.

I cittadini, anche se fanno finta di non capire, in realtà comprendono bene tutta la situazione e non sono più disposti a tollerare certi comportamenti… “o carne o pesce”. Ad Maiora

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