Il 15 settembre 1993, nel quartiere Brancaccio di Palermo, veniva tragicamente interrotta la vita di Padre Pino Puglisi. Il sacerdote, impegnato nel sostenere i giovani della zona, offriva loro un’alternativa al crimine e all’indifferenza che caratterizzavano il quartiere.
custodiscono e portano avanti l’eredità di don Puglisi, contribuendo a realizzare il sogno di una Sicilia libera dalla mafia e fondata su valori di pace e fratellanza.”
Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla
“La gentilezza e la tenacia di padre Pino Puglisi, a 31 anni dalla sua uccisione per mano mafiosa, restano ancora oggi un’eredità da non disperdere. Togliendo i giovani dalla strada ed educandoli alla legalità, ha combattuto a suo modo Cosa nostra. Il mio sentito ringraziamento va al Centro Padre nostro che oggi nel quartiere di Brancaccio è la realtà che porta concretamente avanti l’esempio del Beato Puglisi. Le istituzioni devono accompagnare il Centro di accoglienza perché realizzare i progetti di padre Puglisi è il miglior modo per onorarne la memoria.”