Dal momento del ricovero le condizioni del pontefice vengono rese note due o tre volte al giorno. In due occasioni è scattata l’emergenza poi rientrata
«Le condizioni cliniche del Santo Padre si sono mantenute stabili anche nella giornata odierna; il Papa non ha necessitato di ventilazione meccanica non invasiva, ma unicamente di ossigenoterapia ad alti flussi; è apiretico.
In considerazione della complessità del quadro clinico, la prognosi rimane riservata. Questa mattina il Santo Padre ha partecipato alla Santa Messa, insieme a quanti in questi giorni di degenza si prendono cura di lui, quindi ha alternato il riposo alla preghiera». E’ quanto si legge nell’ultimo bollettino diffuso dalla Santa Sede. Ormai dal giorno del suo ricovero le condizioni del pontefice vengono rese note due o tre volte al giorno: la mattina presto, al momento del risveglio e verso le 19.
«Le condizioni cliniche del Santo Padre sono rimaste stabili», e in una situazione di fragilità come quella di Francesco è già una buona notizia. «Notte tranquilla» per il Pontefice, che sta ancora riposando, fa sapere domenica mattina la Santa Sede intorno alle 8.20. Il bollettino del Gemelli diffuso sabato sera spiega che il Papa «non ha presentato episodi di broncospasmo», dopo la crisi di venerdì pomeriggio. Una crisi «isolata» che tuttavia aveva provocato «un episodio di vomito con inalazione e repentino peggioramento del quadro respiratorio». I medici si erano presi uno o due giorni di tempo per valutare se avesse provocato danni ulteriori ai polmoni già provati del Pontefice, si continua ad attendere e a navigare a vista, la crisi non ha coinvolto altri organi ma la prognosi resta riservata.
Bergoglio è un uomo di 88 anni che il 14 febbraio è stato ricoverato per una polmonite «bilaterale», un’infezione «polimicrobica» causata da batteri e microrganismi differenti che ha colpito entrambi i polmoni. Dalla Santa Sede, tuttavia, si fa sapere che resta «di buon umore» e ieri, nonostante tutto, ha cominciato la giornata bevendo un caffè e leggendo i giornali. Stavolta non si fa menzione di attività lavorative. All’inizio della settimana ha ricevuto i suoi collaboratori più stretti — il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, il Sostituto Edgar Peña Parra — e ripreso, per quanto possibile, a lavorare. Ieri ha preferito riposare. Però, ricevuta la comunione, è andato a pregare per una ventina di minuti nella cappellina dell’appartamento al decimo piano del policlinico.
Fonte Corriere della Sera Roma
