L’ARS boccia la norma con il voto segreto, le opposizioni esultano
Non passa all’Ars l’aumento delle indennità per gli amministratori delle società partecipate della Regione.
La norma, inserita in un disegno di legge all’esame di sala d’Ercole, è stata bocciata col ricorso al voto segreto.
Sull’emendamento soppressivo dell’articolo 1 del ddl, richiesto dalle opposizione, 39 i voti favorevoli e 16 contrari.
A proporre la norma sulle partecipate era stato l’assessore all’Economia, Alessandro
Dagnino, ma non tutti nella maggioranza l’avevano condivisa. Come dimostra l’esito della votazione in Aula.
«Abbiamo impedito una vergogna», esulta Michele Catanzaro, capogruppo del Pd all’Ars, per la bocciatura di quello che il collega Nello Dipasquale definisce «un ddl assurdo e anacronistico».
Antonio De Luca, capogruppo dell’M5S: «Niente regalo ai trombati della politica; la maggioranza di Schifani è andata in frantumi, letteralmente ridicolizzata dal voto segreto chiesto da noi».
Ismaele La Vardera, leader di Controcorrente, rivendicando il risultato dell’«opposizione unita» e
ammettendo «qualche aiutino da parte della maggioranza», ricorda che il ddl prevedeva che «alcuni componenti delle partecipate avrebbero preso stipendi più alti dei deputati».
