La Fontana del Tritone al centro di Piazza Garibaldi a Caltanissetta, opera del celebre scultore nisseno Michele Tripisciano, è un monumento che racchiude storia, identità e l’orgoglio di un’intera comunità
Non si tratta di un semplice arredo urbano, ma di un capolavoro da preservare e rispettare.
Siamo i primi a riconoscere e a denunciare quando questo simbolo cittadino non riceva la giusta cura e manutenzione, il degrado e la sporcizia sono problemi reali che meritano l’attenzione immediata dell’amministrazione comunale.
Tuttavia, c’è un limite chiaro che separa la legittima protesta dall’atto di arrampicarsi sulla fontana, un gesto irrispettoso e inaccettabile, come si vede in un video che circola su Facebook, ma che non pubblichiamo in quanto non condividiamo la forma di protesta.
Se l’obiettivo è porre l’accento sul degrado, è fondamentale scegliere un metodo di protesta che sia all’altezza del rispetto per il patrimonio artistico.
Salire sulla parte più alta della Fontana del Tritone, non è un atto per mettere in evidenza il suo stato attuale, ma un gesto da condannare.
In passato, le foto di “stranieri” che si improvvisavano scalatori sulla fontana hanno generato un coro di non apprezzamento e proteste sui social, oggi la reazione dovrebbe essere la stessa, indipendentemente dalla nazionalità o dalla motivazione dell’autore.
Un monumento di questo valore artistico non è un parco giochi e nemmeno un podio per dichiarazioni che, pur essendo condivisibili, non vanno rese in questa maniera.
La Fontana del Tritone è storia, arte barocca e un simbolo di Caltanissetta, trattarla come una struttura su cui salire per fare un video ne sminuisce il valore.
Si protesta per la mancanza di cura, ma si infligge un potenziale danno e l’azione finisce per oscurare la legittimità della rivendicazione.
E’ giusto e necessario denunciare lo stato in cui versano i nostri beni culturali, che siano afflitti da sporcizia, incuria o da un restauro troppo lento; la protesta è sacrosanta, ma il metodo non può essere un atto di irriverenza o di potenziale danneggiamento.
Si può manifestare con striscioni, comunicati stampa, sit-in pacifici o petizioni che mettano pressione sulle autorità competenti, ma perché salire sul Tritone? Quello è semplicemente inaccettabile.
È ora di separare la giusta indignazione per la condizione della fontana da un atto camuffato da protesta.
Abbiamo bisogno di una maggior cura e manutenzione per i nostri monumenti, non di persone che li usano come pedane.
Un po’ di buon senso e rispetto per la bellezza, per favore, altrimenti la vera notizia non sarà più l’incuria, ma la mancanza di rispetto per la stessa Fontana che si vuol salvaguardare. Ad Maiora.
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