“Res, non verba” è la scritta che campeggia su di una delle porte nel civico consesso, dove venerdì scorso sono riecheggiate le parole dall’Ing. Cocina, che da un monitor, ribadiva “cercate i pozzi”.
Sembrava quasi una voce proveniente dall’aldilà, che invitava a farlo prima che l’Ancipa, dopo il Fanaco, lasci completamente a secco la città.
Ma qualcuno “non credente”, approfittando del cattivo audio, ha fatto finta di non capire e sentire.
I sindaci, visto che l’Ing, Cocina ha detto che non si offenderebbe, dovrebbero attivarsi ed impegnarsi maggiormente nel ricerca di nuovi pozzi, per cercare anche di colmare il non fatto negli anni passati.
A Caltanissetta pur essendo la situazione ormai al limite, in alcuni casi è stato oltrepassato, tutto sembra essere affidato al fato, piogge, o alla bontà altrui.
Pochi pozzi attivi in provincia, 2 da 35 litri al secondo ed uno, quello di Roccella, sempre da 35 litri al secondo, da dividere con San Cataldo, che si spera partirà nelle prossime settimane, parole del direttore di Caltaqua.
Tutti i sindaci si stanno comunque attivando per cercare soluzioni alternative.
Il sindaco di Santa Caterina, Giuseppe Ippolito, ad esempio, non sopportando più questa estenuante situazione, turnazione ogni sette giorni, è pronto a rivolgersi ad un legale ed invita, nello stesso tempo, i suoi concittadini a segnalare pozzi.
A Caltanissetta si aspetta l’intervento, annunciato in un consiglio, dei legali per analizzare il famoso contratto, per cercare almeno un qualcosa per ridurre le bollette che, sembra una beffa ma non lo è, continuano regolarmente ad arrivare.
Fortunatamente, come ha dichiarato il sindaco di Serradifalco, Leonardo Burgio, anche lui presente nel consiglio comunale del 27 u.s., per aiutare i comuni di Caltanissetta e San Cataldo, a giorni, dopo aver requisito un pozzo, che userà per i suoi cittadini, provvederà ad iniziare i lavori su un altro pozzo, dove conta di poter recuperare 15 litri al secondo, 5 andranno a Serradifalco e la restante parte andranno ai i comuni di Caltanissetta e San Cataldo.
Serradifalco dovrebbe così passare ad una distribuzione giornaliera o a giorni alterni.
Come è logico però prevedere non è una situazione che si conclude in un paio di giorni, ci vorrà del tempo, ed anche se il quantitativo non andrà a risolvere la situazione, va apprezzato il gesto di altruismo.
Da bene informati apprendiamo però che per far partire e mettere in rete quest’acqua, serviranno dai due ai tre mesi.
Ma quanti altri Sindaci Burgio, Caltanissetta deve trovare per non rischiare seriamente la sete totale ?
Da noi, oltre ai tanti annunci estivi e le spasmodiche ricerche di pozzi, che non sono praticamente servite a nulla o quasi, c’è una piano B, c’è in mente di mettere in moto le trivelle e cercarne di nuovi ?
Da quel che si sente e si vede non sembrerebbe, ma si spera che si stia lavorando in sordina.
Resta sempre valida l’opzione di dare ascolto a quanto invocato da tempo da alcuni cittadini e da qualche consigliere comunale, ovviamente di opposizione, e cioè chiedere l’intervento del Genio Militare o della Protezione Civile Nazionale che, con i loro mezzi e strutture, potrebbero evitare la totale siccità, ma per far questo bisognerebbe mettere da parte “l’orgoglio”.
Si preferisce parlare di mega progetti, giustissimi, ma che sanno di “zuccherino”.
Per rifare l’intera rete idrica comunale ci vorranno anni, probabilmente risolveranno il problema in futuro, ma non certo oggi, che è quello che maggiormente preoccupa i nisseni.
Se chiude l’Ancipa, che piaccia o no succederà, e su questo alcuni fanno orecchio da mercante, sperando forse che nel frattempo ci siano abbondanti piogge e per un lungo periodo, che salverebbero cittadini e chi governa, come affronteremo ottobre e i mesi seguenti ?
I regali sono sempre ben accetti, ma queste regalie, rimanendo sempre grati, equivalgono al dare ad una persona che non beve da settimane, mezzo bicchierino d’acqua; disidratato era e disidratato rimarrà, sempre che alla vista del bicchierino mezzo vuoto non si accontenti e non si lamenti più.
Turni estenuanti, poca durata dell’erogazione, torbidità, negata e poi dichiarata, ma queste analisi ci sono o si decide a “vista”, bassa pressione etc…cose che ben conoscono tutti.
Si Trivelle, Si Pozzi, Si Acqua
No Trivelle, No Pozzi, No Acqua
“Cocina docet“
Se le cose non miglioreranno, prima o poi anche coloro che fino ad adesso hanno “delegato” gli altri, delegare in nisseno vuol dire “vacci tu ca a mi pari mali” o che hanno guardato dalla finestra per vari motivi, criticando e lamentandosi di chi ha osato protestare, si stancheranno e quando non potranno più indossare la bella camicia bianca o abiti che profumano di Vernel , forse solo allora comprenderanno coloro che sino ad oggi sono scesi in Piazza per manifestare.
Per il momento non resta che aspettare che dalle parole, tante, si passi ai fatti, pochi, sperando ci si possa finalmente fare una doccia e mettere la lavatrice senza stress.
Ad Maiora