Sono ripresi gli sbarchi a Lampedusa, dove ieri in poche ore ci sono stati 5 approdi, per un totale di 301 migranti partiti dalla Libia.
Sono pakistani, bengalesi, siriani, sudanesi, egiziani, eritrei, afghani e nigeriani, soccorsi dalla Guardia di finanza e dalla Guardia costiera al largo dell’isola.
A bordo delle imbarcazioni c’erano anche donne e minori.
Su un barcone di 14 metri, 44 dei 48 migranti presenti hanno rifiutato il soccorso e sono sbarcati
autonomamente a Cala Pulcino.
Tre migranti sono finiti al Poliambulatorio per ipotermia e poi sono stati trasferiti col 118 all’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento per ferite ai piedi: una frattura, un taglio profondo e un dito mozzato.
All’hotspot di contrada Imbriacola, dove ieri mattina c’erano solo due persone, ieri sera c’erano 298 ospiti. È stato predisposto un trasferimento di almeno 190 migranti con il traghetto di linea per Porto Empedocle, atteso in arrivo oggi all’alba.
Intanto, «è giusto che sia il Viminale, sulla base delle sue valutazioni, a decidere il porto di sbarco delle navi umanitarie che soccorrono migranti nel Mediterraneo».
Lo ha stabilito il Consiglio di Stato con una sentenza che ha respinto il ricorso presentato da Medici senza frontiere in merito a due interventi di soccorso della sua nave Geo Barents (il 7 ed il 24 gennaio 2023) per i quali erano stati assegnati come porto di sbarco di Ancona e La Spezia.
