Il Sindaco Gioacchino Comparato ha scritto al Presidente del Consiglio dei Ministri per chiedere interventi urgenti e concreti a fronte della crisi idrica che sta soffocando il nostro territorio e altre province della regione.
Gioacchino Comparato chiede un intervento immediato sulle tariffe dell’acqua, con l’introduzione di un meccanismo di perequazione nazionale che consenta di calmierare i costi per i cittadini colpiti dalla siccità.
“La situazione è ormai insostenibile: i cittadini sono costretti a vivere senz’acqua per giorni interi e, nonostante questo, le bollette rimangono invariate,” ha dichiarato il Sindaco.
“Non basta parlare di emergenza: servono soluzioni che tutelino chi paga il prezzo più alto di questa crisi”.
Il Sindaco ha ribadito che sono state già avviate tutte le iniziative possibili a livello locale, compresa la ricerca di fonti idriche alternative, ma è evidente che la risposta deve arrivare dal Governo.
“È il momento di mettere mano alle tariffe e prevedere agevolazioni per le province più colpite. Serve un meccanismo di perequazione nazionale, proprio come già fatto per altre emergenze, per garantire equità e giustizia sociale.
Non è accettabile, aggiunge, che le famiglie, già martoriate da disagi continui, debbano anche affrontare costi invariati”.
L’appello al Presidente del Consiglio è chiaro: introdurre agevolazioni sulle componenti tariffarie – acquedotto, fognatura e depurazione – per tutto il periodo di emergenza, così da ridurre l’impatto economico sulle famiglie e sulle attività.
“Questa è una crisi senza precedenti, e richiede misure altrettanto straordinarie. Il Governo deve agire subito e dimostrare che i cittadini non sono lasciati soli”, ha concluso Comparato, primo cittadino di San Cataldo.
Il Sindaco auspica una risposta rapida e concreta da parte del Governo, <“affinché si possano garantire alle nostre comunità non solo l’acqua necessaria, ma anche una gestione equa dei costi, che tenga conto della drammaticità della situazione attuale”.
La richiesta è stata inviata anche alla Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) e al Dipartimento dell’Acqua e dei Rifiuti della Regione Siciliana