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Caltanissetta 401 > News > Cronaca > Sanità in Sicilia, l’ass. Faraoni: “Cambiare l’organizzazione, il privato ci serve”
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Sanità in Sicilia, l’ass. Faraoni: “Cambiare l’organizzazione, il privato ci serve”

Last updated: 24/02/2025 6:38
By Redazione 466 Views 4 Min Read
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“Siamo molto concentrati sulle liste d’attesa. Abbiamo con tutti i direttori generali della sanità un
confronto continuo: il primo elemento è stato quello di provare a estendere la nostra capacità recettizia rispetto ai bisogni delle persone e quindi governarla.

La sanità regionale deve tendere a cambiare la propria posizione, non può essere in attesa del paziente ma deve prendersene carico portandosi in prossimità del cittadino e accompagnandolo
nei suoi bisogni.

Abbiamo in atto l’applicazione del nuovo modello organizzativo con le case e gli ospedali di comunità e l’attivazione dei reparti di riabilitazione di lunga degenza: tutti i direttori sono concentrati su questi aspetti».

Lo ha detto la neo assessora regionale alla Sanità, Daniela Faraoni, alla trasmissione Il Punto su Telecolor.
Sul personale ha aggiunto: “Manca il personale medico, per gli altri profili di professionisti sanitari abbiamo anzi un mercato abbastanza ampio. Adesso dobbiamo provare a modifica l’organizzazione che ci portiamo appresso dal secolo scorso, quella medico centrica. Oggi dobbiamo adeguarci a un nuovo modello in cui la presenza del medico deve essere riservata alle attività salienti e incentrare il resto dell’organizzazione sulle professionalità sanitarie che sono di alto profilo”.

“Spesso la pubblica amministrazione rimane ancorata a stereotipi e a modalità operative che sono quelli del contratto collettivo nazionale del lavoro che però talvolta rappresentano non più una garanzia rispetto al lavoratore ma un freno rispetto alla capacità della pubblica amministrazione di poter accogliere i professionisti.

È una revisione del modello che se viene avviata dovrà essere fatta a livello nazionale, nessuna Regione può intraprendere un percorso che possa portare a una modifica dei rapporti giuridici con i lavoratori”.

Nel frattempo, “tutti i direttori generali stanno cercando di affiancare all’attività di reclutamento a tempo indeterminato, che pure è copiosa in Sicilia con tanti concorsi, quella di arruolamento di liberi professionisti – aggiunge Faraoni e su questo si gioca una brutta partita quando si vanno
a fare comparazioni di situazioni economiche che creano difficoltà a tenere insieme il sistema.

Speriamo che prima o poi si risolva la questione a livello nazionale e si prenda in considerazione l’autonomia gestionale tra pubblica amministrazione e privati”.

Proprio sui rapporti con i privati, l’assessora chiarisce che non c’è alcuna linea di esternalizzazione della sanità, ma è soltanto “il riconoscimento di un principio costituzionale: la sanità è pubblica e privata “.

“Poi c’è un privato convenzionato e c’è un privato che si muove secondo propri principi di imprenditorialità – prosegue – e di questo confronto non dobbiamo avere paura, dobbiamo essere in grado di garantire l’universalità del principio delle cure e poco importa se sia da parte pubblica o privata purché il cittadino abbia la possibilità di scegliere senza nocumento”.

Infine, a proposito della cardiochirurgia pediatrica a Taormina: “Il suo destino dipenderà dalla nuova rete ospedaliera.

La decisione non è soltanto della Regione ma anche del ministero alla Salute». A livello nazionale,
in un territorio tra i quattro e i sei milioni di abitanti è previsto un solo reparto di quel genere.

“Noi in questo momento siamo a 4,8 milioni – conclude Faraoni – Però bisogna considerare anche le condizioni geografiche.

Mi viene difficile pensare che un genitore di San Vito Lo Capo si rechi a Taormina o a uno di Siracusa che vada a Palermo. Sono distanze che nella nostra condizione non sono facilmente percorribili”, ammette.

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