Sciopero confermato, cosa (non) rischiano i lavoratori
Lo sciopero generale è confermato dalle organizzazioni sindacali che presenteranno un ricorso al giudice del lavoro contro la delibera della Commissione di garanzia sugli scioperi che lo ha dichiarato illegittimo per la mancanza di preavviso. L’esame, in questo caso, richiederà alcuni giorni. A prescindere dalla decisione che sarà adottata dal giudice non potranno esserci sanzioni o multe per i lavoratori che hanno aderito alla protesta: in assenza di una precettazione, infatti, l’eventuale sanzione – se comminata – si applica alle organizzazioni sindacali che hanno proclamato il fermo e non può superare i 50mila euro.
Landini: impugneremo la delibera del Garante
“Il nostro sciopero è pienamente legittimo perché noi l’abbiamo fatto rispettando la legge 146 che prevede che di fronte a violazioni costituzionali, la messa in discussione della salute e sicurezza dei lavoratori c’è la possibilità di fare lo sciopero senza il preavviso”. Lo ha detto a RaiNews24 il segretario generale della Cgil Maurizio Landini confermando l’agitazione di domani. “Anzi – ha aggiunto Landini – impugniamo la delibera della Commissione e se questa dovesse comportare verso l’organizzazione sindacale delle sanzioni siamo pronti a impugnare anche quelle”. “Non si stanno rispettando le nostre norme costituzionali”, non sono tutelati “nostri connazionali arrestati in acque libere” da Israele.
Piantedosi: preparati a possibili derive
Sullo sciopero generale di domani “ci siamo organizzati già da oggi e siamo stati molto impegnati in alcune città. Abbiamo assistito alle solite scene di queste manifestazioni che talvolta hanno anche delle derive non sempre plausibili, ma io confido che ci sia in parte la ragionevolezza della maggior parte dei manifestanti da una parte e la professionalità ormai consolidata delle nostre forze di polizia”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a margine dell’iniziativa a Napoli organizzata dal settimanale “Panorama”.
Garante: illegittimi gli scioperi generali senza preavviso
La commissione di garanzia sugli scioperi, riunitasi oggi, ha valutato illegittimo lo sciopero generale proclamato per domani 3 ottobre (da parte di Cgil e sindacati di base, ndr) in violazione dell’obbligo legale di preavviso, previsto dalla legge 146/90. Lo riferisce una nota del garante. Nel provvedimento adottato, il garante ha ritenuto inconferente il richiamo dei sindacati proclamanti all’art. 2, comma 7, che prevede la possibilità di effettuare scioperi senza preavviso solo “nei casi di astensione dal lavoro in difesa dell’ordine costituzionale, o di protesta per gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori”. L’autorità di garanzia ha quindi inviato un’indicazione immediata alle organizzazioni sindacali, ricordando che il mancato adeguamento comporta, tra l’altro, l’apertura di un procedimento di valutazione del comportamento.
Attesi in 10mila al Colosseo
E’ in programma per oggi, alle 18.30, una manifestazione, autorizzata, al Colosseo. Saranno presenti circa 10mila persone, tra giovani studenti palestinesi e Global Sumud Flotilla. E’ previsto poi un corteo fino a Piramide. Gli studenti de La Sapienza si vedranno per un pre concentramento universitario alle 15.30 per poi andare insieme al Colosseo. Nel fattempo anche gli studenti del liceo Mamiani di Roma si sono riuniti nel pratone di piazzale Clodio per discutere. Mobilitato anche il liceo Tasso. A Monterotondo, alle porte della capitale, flash mob al Liceo Angelo Frammartino.
Landini: “Meloni offende, porti rispetto”
“La presidente del Consiglio dovrebbe portare rispetto a chi paga le tasse e a chi lavora”. Dire che con lo sciopero si cerca il ‘weekend lungo’, “è un’offesa”. Lo afferma il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, intervenendo su LA7 a L’Aria che tira. “Sono in discussione i valori della democrazia, il diritto delle persone di vivere in pace. Una persona normale e un sindacato che è fatto di valori non può stare a guardare”, ha aggiunto ricordando che “nel 1943 per dire no alla guerra furono i lavoratori e le lavoratrici ad usare strumento dello sciopero” per ristabilire pace e democrazia. “Pensavo che ad un livello così basso un presidente del Consiglio non ci arrivasse mai”, ha aggiunto Landini.
Schlein contro Meloni
“Questa discussione già tardiva, ministro, e lei lo sa, perché avevamo chiesto insieme alle altre opposizioni e alla Presidente Meloni di venire in Parlamento prima di andare a New York a non annunciare il riconoscimento dello Stato di Palestina, come invece hanno fatto la Francia, il Regno Unito, il Canada, l’Australia, San Marino, tanti altri paesi”. Così Elly Schlein, segretaria del Pd, alla Camera. “Ma Meloni qui non è venuta, è venuto lei ministro e so che con il ministro Crosetto nei giorni scorsi vi siete mossi per chiedere garanzie al governo israeliano che non avrebbe usato la forza contro delle navi disarmate e pacifiche ma non si capisce perché, mentre voi facevate questo la Presidente del Consiglio ha tirato fuori la clava contro gli attivisti della Flotilla e ha usato per loro parole più dure di quante ne abbia mai usate per i crimini di Netanyahu“. E ancora: “Ha detto che le sofferenze del popolo palestinese evidentemente non erano la priorità. Pensavo che parlasse a Netanyahu contro il blocco criminale di aiuti umanitari che stanno imponendo ai palestinesi e invece no, stava parlando a 400 attivisti disarmati che facevano rotta per Gaza. Ha detto che tutto quello che succede in Italia è contro di lei e non per dare sollievo a Gaza, ma davvero pensa che gli italiani abbiano portato a Music for Peace 500 tonnellate di aiuti umanitari per fare un dispetto a lei? Deve uscire dalla sua megalomania, gliel’ho già detto”.
Meloni: molti disagi al popolo italiano
“Continuo a ritenere che tutto questo non porti alcun beneficio al popolo della Palestina, in compenso mi pare di capire che porterà molti disagi al popolo italiano”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni ai cronisti a Copenaghen.
Tre giorni di mobilitazione a Roma
“È tempo della resistenza. Hanno provato a fermare la Global Sumud Flotilla, ora blocchiamo tutto”. Con queste parole d’ordine, il global movement To Gaza chiama a raccolta cittadini e attivisti dopo l’abbordaggio delle imbarcazioni. A Roma oggi l’appuntamento è alle 18:30 al Colosseo. Domani, giornata dello sciopero generale proclamato dal sindacato di base Usb e dalla Cgil, il concentramento sarà al presidio davanti Termini a piazza dei Cinquecento alle 11. Mentre la Cgil di Roma e Lazio si dà appuntamento alle ore 8.30 a Piazza Vittorio Emanuele II per andare in corteo fino a Piazza dei Cinquecento e ricongiungersi alle altre organizzazioni. Tutto fino ad arrivare a sabato 4 al corteo nazionale per la Palestina, con appuntamento alle 14.30 a Porta San Paolo.
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