Blitz dei sindaci dei cinque Comuni dell’Ennese che non hanno alternative all’acqua erogata dall’Ancipa nella sede della Protezione civile regionale. Si sono registrati momenti di tensione tra i sindaci di Troina, Gagliano, Nicosia e Cerami (assente il primo cittadino di Sperlinga, che aderisce alla protesta) che insieme al deputato del Pd Fabio Venezia sono arrivati questa mattina a Palermo per incatenarsi simbolicamente negli uffici della Regione chiamati a gestire l’emergenza idrica. Ieri sera era partita la più allarmante delle comunicazioni: nell’Ancipa al 25 novembre erano rimasti 287 mila metri cubi d’acqua, nel frattempo scesi ulteriormente. Enel Green Power, che gestisce l’invaso, ha comunicato che non si potrà scendere al di sotto dei 218 mila metri cubi perché si danneggerebbero gli impianti. Tradotto in soldoni, la diga ha gli ultimi giorni di vita, poi verranno chiusi i rubinetti. E partirà il piano d’emergenza della Protezione civile col rifornimento tramite autobotti. Gli amministratori locali, che rappresentano una comunità di 30 mila siciliani che non ha alternative a quell’acqua, sono partiti dai loro Comuni all’alba, per chiedere l’immediato stop alle erogazioni verso il Nisseno, dove invece sono stati attivati dei nuovi pozzi. Se non verranno chiusi i rubinetti verso Caltanissetta «occuperemo il potabilizzatore – promette Fabio Venezia – se i rubinetti non li chiudono loro, li chiudiamo noi». Nel corso del blitz dei sindaci è arrivato il capo della protezione civile Salvo Cocina per cercare di dialogare con loro. Ma quando ha parlato di «protesta scenografica» i toni tra i presenti si sono accesi. di Miriam Di Peri 28/11/2024
