Come riportato stamani dal quotidiano laRepubblicaPalermo, il vertice di Fratelli d’Italia si è riunito a Firenze, in occasione del comizio di chiusura a sostegno di Alessandro Tomasi.
Ma, come era prevedibile non si è parlato soltanto delle elezioni toscane.
Argomento che non poteva mancare è stato lo scontro tutto siciliano con il governatore Renato Schifani che non promette nulla di buono con probabili ripercussioni a livello regionale.
Domani a mezzogiorno a Palazzo d’Orleans si terrà una riunione, con i vertici della maggioranza che sostiene Schifani e si potrebbe arrivare allo scontro.
Di certo c’è che il commissario Luca Sbardella ha ricevuto la piena fiducia di Giorgia Meloni sulla gestione della crisi di governo in Sicilia.
Ovviamente non è dato per scontato che possa avvenire una fuoriuscita dalla giunta dei quattro assessori di FdI Alessandro Aricò, Giusy Savarino, Elvira Amata e Francesco Scarpinato, bisogna aspettare l’evolversi della riunione e di quanto succederà nei giorni avvenire.
All’interno del partito qualche esponente di spicco del partito dichiara che “gli scatoloni sono pronti, se dovessero invitarci alla porta, toglieremo il disturbo”.
Sbardella rientra questa sera a Palermo dove terrà una riunione con i dirigenti di Fratelli di d’Italia prima della riunione di domani vertice.
Ha anche ricevuto pieno mandato, di conseguenza qualsiasi decisione verrà presa non comporterà una ulteriore autorizzazione da parte del partito.
Dal quartier generale di FdI i malumori però non si placano, alimentati dalle ricostruzioni di quanto successo giorni fa in aula, quando cioè FI, Dc e Lega hanno abbandonato Sala d’Ercole pare su espressa richiesta di Schifani.
“Sarebbe grave se quelle ricostruzioni venissero confermate, perché noi non abbiamo ricevuto alcun invito a uscire da Sala d’Ercole” è il commento che arriva dai “fratelli” meloniani a palazzo dei Normanni, “rappresenterebbe una vera e propria ghettizzazione, ancor più grave se messa in atto dal presidente della Regione. Confidiamo che sia andata diversamente e attendiamo di ascoltare la versione Ufficiale”.
Al vertice di maggioranza di domani il governatore Schifani arriverà nella veste di “imputato”.
Lui ovviamente ha minimizza lo scontro, infatti al festival del giornalismo enogastronomico di Galati Mamertino ha infatti affermato: “Sono del segno zodiacale del Toro, mi chiamano diesel. Ho scoperto che è il mio nomignolo, me lo ha detto un medico. Bisogna andare avanti. È dura ma lavoriamo, certe volte mi stanco, ma quando uno vuole va avanti, come un diesel appunto. Sono sereno e pacato”.
Torna poi sulle norme bocciate, mostrando stupore per le scelte dell’aula, come se fossero effettivamente legate a una bocciatura nel merito e non a uno scontro politico vero e proprio, in cui il parlamento ha scelto di salvare soltanto le norme indispensabili, come l’assistenza Asacom per gli studenti con disabilità o l’azzeramento dei canoni irrigui per gli agricoltori che non avevano ricevuto sufficiente acqua nel corso dell’estate.
“Quello che mi dispiace di più, ha dichiarato Schifani, è la norma south working bocciata, l’impegno è di riproporla, perché votare contro quella misura vuol dire votare contro i ragazzi siciliani. Peccato. È un’amarezza politica. Questi episodi rischiano di allontanare i cittadini dalla politica. Ci ritornerò, voleva essere, in questi mesi, sperimentale per partire bene a gennaio”.
Ma le nuvole che si stanno addensando da giorni sopra l’ARS, che promettono tuoni, fulmini e nulla di buono, potrebbero arrivare anche a Caltanissetta.
Ricordiamo infatti che sia al Comune che al Libero consorzio gli esponenti di Fratelli d’Italia occupano diverse poltrone e incarichi.
Ma i “fratelli nisseni” eventualmente gli scatolini li stanno preparando?
Work in progress. Ad Maiora
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