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Tariffe al 30%. Reazioni. Il testo integrale della lettera di Trump all’Ue tradotto: “Se reagirete i dazi raddoppieranno”

Last updated: 12/07/2025 17:50
By Redazione 129 Views 17 Min Read
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CGIA: “Tariffe al 30% stangata da almeno 35 miliardi per l’Italia”.

“A seguito della notizia arrivata poco fa della introduzione da parte dell’Amministrazione Trump di una tariffa doganale del 30%”, l’Ufficio studi della CGIA stima “in via molto prudenziale, che l’impatto economico sulle esportazioni italiane potrebbe aggirarsi attorno ai 35 miliardi euro all’anno”. Lo afferma Paolo Zabeo, Coordinatore Ufficio studi CGIA. “Settori più colpiti: medicinali, preparati farmaceutici; autoveicoli; navi e imbarcazioni; macchinari; bevande (vini); prodotti raffinazione petrolio; abbigliamento; occhialeria; gioielleria e mobili”. 

Contents
CGIA: “Tariffe al 30% stangata da almeno 35 miliardi per l’Italia”.Federalimentare:”30% supera ogni soglia di tollerabilità per le imprese”Coldiretti: “30% colpo da oltre 2,3 mld a cibo made in Italy, serve accordo”Confartigianato: “A rischio 17,8 miliardi export Pmi verso gli Usa”Presidente di Confindustria Orsini: “Mantenere la calma”Ambasciatori dei 27 convocati domani pomeriggio sui daziVon der Leyen: “Dazi 30% sconvolgenti, pronte contromisure. Ma lavoriamo per negoziazione”Le reazioni delle opposizioni. Renzi: “Imprenditori facciano valigie”. Fratoianni: “Trump fa il gangster”, Patuanelli: “Nobel per l’economia a Meloni e von der Leyen”Palazzo Chigi: “Evitare polarizzazioni”Schlein: «Ci aspettiamo posizione netta e forte da Meloni e governo»Il testo integrale della lettera di Trump all’Ue tradotto: “Se reagirete i dazi raddoppieranno”

Federalimentare:”30% supera ogni soglia di tollerabilità per le imprese”

“Ogni dazio fa male al commercio e avremmo preferito un’area di libero scambio euroatlantica, a dazi zero: l’imposizione di un dazio al 30% supera ogni soglia di tollerabilità per le imprese, aumentando il rischio di un calo significativo delle esportazioni, anche alla luce dell’attuale svalutazione del dollaro”. Ad affermarlo è il presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino, commentando la proposta di dazi al 30% su tutti i prodotti europei in entrata negli Stati Uniti da parte del presidente Donald Trump. “Il combinato disposto dell’impatto dei dazi Usa e della svalutazione del dollaro non sarà sostenibile per diversi settori – continua Mascarino – e a tutela delle imprese chiediamo alla Ue un intervento della mano pubblica: così come gli Stati Uniti hanno fatto con i dazi, che di fatto è un intervento pubblico per proteggere la loro industria, anche noi lo chiediamo. Non pensiamo però a sussidi, ma ad urgenti interventi strutturali per rafforzare la nostra capacità competitiva riducendo i dazi interni alla Ue: snellire il carico burocratico sulle imprese, riformare i mercati dell’energia per garantire una riduzione dei prezzi, facilitare l’accesso al credito. In tal senso, proseguire con maggior decisione sulla strada del taglio dei tassi di interesse nell’area euro potrebbe aiutare la crescita economica”. “Resta comprensibile – prosegue il Presidente Mascarino – che la Ue voglia dare una risposta politica ai dazi americani, per dignità istituzionale e affinché non sia mortificata da questa decisione dell’amministrazione Trump: ma questa risposta della UE riteniamo debba essere prudente e ancora aperta al negoziato, visto il rischio di un ulteriore 30% in caso di ritorsione. Il Presidente Meloni sta conducendo una complessa azione in Europa per contenere tutti coloro che vorrebbero una risposta muscolare alla minaccia dei dazi Usa, una strategia che rischierebbe di essere autolesionista per l’Europa e in particolare per l’Italia”. L’industria alimentare italiana, rileva, “è fortemente orientata all’export: gli USA sono la seconda destinazione del nostro export, e valgono (nel 2024) 7,7 miliardi di fatturato, pari al 14% del totale delle nostre esportazioni. Prima degli Stati Uniti abbiamo solo la Germania, che vale 7,9 miliardi. Dunque – conclude Mascarino – gli USA restano un mercato davvero molto importante, e resta prioritario favorire la presenza delle nostre imprese sostenendone la competitività”.

Coldiretti: “30% colpo da oltre 2,3 mld a cibo made in Italy, serve accordo”

I dazi al 30% annunciati dal presidente Usa Donald Trump sui prodotti europei potrebbero costare alle famiglie statunitensi e all’agroalimentare italiano oltre  2,3 miliardi di euro. E’ quanto emerge da una stima Coldiretti, effettuata sulla base dell’impatto per le filiere nazionali già sperimentato in occasione delle tariffe aggiuntive imposte dal tycoon nel suo primo mandato, che aveva portato a un calo delle vendite a doppia cifra per i prodotti colpiti. “Dopo la decisione europea di aumentare il proprio contributo alla Nato per superare quello degli Stati Uniti – afferma il segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo – la scelta americana di colpire il nostro agroalimentare con dazi punitivi appare profondamente ingiusta e del tutto asimmetrica. Non si può chiedere all’Europa maggiore responsabilità strategica e poi penalizzarla economicamente sul commercio. Serve uno scatto di lucidità da parte di tutti: ci auguriamo che un supplemento di razionalità, non solo diplomatica, riporti la discussione sul terreno del buon senso e dell’equilibrio tra alleati”. 

Confartigianato: “A rischio 17,8 miliardi export Pmi verso gli Usa”

L’annuncio del presidente degli Stati Uniti Trump di dazi al 30% sui prodotti europei rischia di assestare un duro colpo all’export italiano negli Usa, in particolare alle micro e piccole imprese. È l’allarme di Confartigianato che mette in evidenza il valore delle nostre vendite negli Usa: nei dodici mesi a fine aprile 2025 ammonta a 66,6 miliardi di euro. Di questi, ben 17,87 miliardi di euro provengono dalle piccole imprese. L’annuncio dei nuovi dazi arriva in un contesto già fragile: nel primo quadrimestre 2025, a fronte di una crescita complessiva dell’export verso gli Usa dell’8,2%, il comparto manifatturiero (escluso il farmaceutico) registra una contrazione del 2,6%. Secondo Confartigianato, le regioni italiane più esposte all’effetto dazi per la forte quota di export delle piccole imprese verso gli Stati Uniti sono: Lombardia: 4.419 milioni, con la moda al 45,5%; Veneto: 3.094 milioni di euro, con gioielleria e occhialeria al 56%; Toscana: 2.943 milioni, con moda (51,6%) e alimentare (21,8%); Emilia-Romagna: 1.636 milioni dominati da alimentare (52,9%) e moda (21,5%). Marco Granelli, presidente della confederazione, lancia un appello: “L’Italia e l’Unione europea mantengano aperto il dialogo con Washington. Allo stesso tempo, chiediamo al Governo misure concrete per sostenere la competitività internazionale delle nostre imprese”.  

Presidente di Confindustria Orsini: “Mantenere la calma”

Sull’imposizione di dazi del 30 percento  sulle esportazioni dell’Ue verso gli Usa ”ora serve mantenere tutti  la calma e avere i nervi saldi. Non possiamo compromettere i nostri  mercati finanziari. E’ ovvio che la lettera arrivata dagli Stati Uniti è una sgradevole volontà di trattare”. Così il presidente di  Confindustria, Emanuele Orsini, commenta la lettera di Trump inviata  all’Ue: tariffe al 30% dal 1 agosto e raddoppio in caso di ritorsione. 

Ambasciatori dei 27 convocati domani pomeriggio sui dazi

Dopo l’annuncio Usa sull’imposizione all’Ue di dazi al 30% è stata convocata per domani pomeriggio una riunione dei rappresentanti permanenti dei27 Stati Ue, il Coreper. E’ quanto si apprende a Bruxelles.

Von der Leyen: “Dazi 30% sconvolgenti, pronte contromisure. Ma lavoriamo per negoziazione”

“Prendiamo atto della lettera inviata dal presidente degli Stati Uniti Trump”. “L’imposizione di dazi del 30 percento sulle esportazioni dell’Ue sconvolgerebbe le principali catene di approvvigionamento transatlantiche, a scapito delle imprese, dei consumatori e dei pazienti su entrambe le sponde dell’Atlantico”. “Restiamo pronti a continuare a lavorare per raggiungere un accordo entro il primo agosto. Allo stesso tempo, adotteremo tutte le misure necessarie per salvaguardare gli interessi dell’Ue, inclusa l’adozione di contromisure proporzionate, se necessario”. Lo dichiara la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

Le reazioni delle opposizioni. Renzi: “Imprenditori facciano valigie”. Fratoianni: “Trump fa il gangster”, Patuanelli: “Nobel per l’economia a Meloni e von der Leyen”

La prima a uscire con una nota è stata la segretaria del PD Schlein, a ruota le dichiarazioni degli altri esponenti delle opposizioni. Il leader di Avs Nicola Fratoianni in un post su Facebook: “Trump fa il gangster: ha appena  rovesciato il tavolo delle trattative sui dazi con l’Unione Europea e  ha annunciato l’introduzione di dazi al 30% per le merci europee da  vendere negli Usa. Dazi che ovviamente riguardano anche l’Italia. A  nulla sono servite le vagonate di miliardi di euro che gli Stati  europei stanno garantendo all’industria bellica americana, come per  altro avevamo previsto. A Trump non basta”.

Poco prima in una nota il capogruppo M5s al Senato, Stefano Patuanelli: “Altro grande risultato di Giorgia Meloni, e anche di Von der Leyen. Dopo aver ingurgitato il Patto di Stabilità, il riarmo Ue, il 5% Nato, il Gnl americano, la chiusura della Via della Seta, l’esclusione degli Usa dalla Global Minimun Tax, ora ci troviamo dazi almeno al 30%. Un Nobel per l’economia subito!”.

Anche il leader di Italia Viva Matteo Renzi interviene sui social: “Dazi al 30%, e dunque Trump dichiara guerra (commerciale) all’Europa. Chi negli ultimi mesi ha esaltato quotidianamente l’importanza della ‘relazione speciale’ tra Meloni e Trump oggi ha perso la voce. Muto all’improvviso. E del resto stanno tutti zitti i sovranisti alle vongole, tutti zitti quelli che dicevano che i dazi sono una opportunita’, tutti zitti quelli che dicevano ‘tranquilli, ci pensa Giorgia’. Spero che gli imprenditori di questo Paese si sveglino dalla cotta che hanno preso per un governo incapace e ininfluente. Spero che l’Europa si svegli, ora o mai più, uscendo dal letargo della burocrazia. E spero che chi per mesi ha occupato le tv e i media con la litania del ‘Giorgia Meloni è l’amica del cuore di Trump’ stia facendo le valigie per andare in ferie. Qualche settimana al mare, certo. E soprattutto qualche mese lontani dalle redazioni, dai talk, dai social. Alle ultime politiche hanno vinto i sovranisti ma il sovranismo uccide l’Italia che produce. A noi servono la libertà, la globalizzazione, gli accordi commerciali. Il contrario cioe’ di quello che vogliono Trump e i suoi servi inutili italiani”, aggiunge il leader Iv.    

“Dopo mille giorni di governo sovranista l’Italia di Meloni è più povera e ingarbugliata di prima. E chi lo nega mente”, conclude.

Palazzo Chigi: “Evitare polarizzazioni”

“Il governo italiano continua a seguire con grande attenzione lo sviluppo dei negoziati in corso tra Unione Europea e Stati Uniti, sostenendo pienamente gli sforzi della Commissione Europea che verranno intensificati ulteriormente nei prossimi giorni”, si legge in una nota di Palazzo Chigi diffusa subito dopo l’annuncio di Trump per dazi all’Ue al 30%.

“Confidiamo nella buona volontà di tutti gli attori in campo per arrivare a un accordo equo, che possa rafforzare l’Occidente nel suo complesso, atteso che – particolarmente nello scenario attuale – non avrebbe alcun senso innescare uno scontro commerciale tra le due sponde dell’Atlantico”.

“Ora è fondamentale rimanere focalizzati sui negoziati, evitando polarizzazioni che renderebbero più complesso il raggiungimento di un’intesa”, conclude la nota.

Schlein: «Ci aspettiamo posizione netta e forte da Meloni e governo»

“L’impatto dei dazi al 30% sarebbe devastante per l’economia italiana e per l’economia europea, ma dentro l’economia europea soprattutto per imprese, lavoratori e lavoratrici italiane, perché siamo un Paese con una forte vocazione alle esportazioni. Io spero che da qui al primo agosto ci sia ancora il tempo e lo spazio per rafforzare il negoziato europeo e che si arrivi a un accordo che sventi una guerra commerciale che sarebbe disastrosa non soltanto per noi, Europa e Italia, ma pure per l’economia degli Stati Uniti. E’ una vera e propria follia autarchica, quella che sta portando avanti per ragioni puramente ideologiche Donald Trump”. Lo dice Elly Schlein, segretaria del Partito democratico, a margine della conferenza ’Le rotte del futuro’ organizzata dal Pd per le politiche industriali. “Ci aspettiamo una presa di posizione netta e forte, che fin qui non c’è stata da parte, del governo e di Giorgia Meloni, perché non è che per le loro amicizie politiche possono danneggiare l’interesse nazionale e l’interesse europeo. Adesso c’è da rafforzare ogni tentativo negoziale che possa evitare questi dazi al 30%”, conclude Schlein.

Il testo integrale della lettera di Trump all’Ue tradotto: “Se reagirete i dazi raddoppieranno”

“Gentile Signora Presidente,

è per me un grande onore inviarLe questa lettera, in quanto dimostra la forza e l’impegno delle nostre relazioni commerciali e il fatto che gli Stati Uniti d’America abbiano accettato di continuare a collaborare con l’Unione Europea, nonostante uno dei nostri maggiori deficit commerciali con Lei. 

Ciononostante, abbiamo deciso di andare avanti, ma solo con un COMMERCIO più equilibrato ed equo. Pertanto, La invitiamo a partecipare alla straordinaria economia degli Stati Uniti, di gran lunga il mercato numero uno al mondo. Abbiamo avuto anni per discutere delle nostre relazioni commerciali con l’Unione Europea e abbiamo concluso che dobbiamo abbandonare questi deficit commerciali a lungo termine, ampi e persistenti, generati dalle Sue politiche tariffarie e non tariffarie e dalle Sue barriere commerciali. 

Le nostre relazioni sono state, purtroppo, tutt’altro che reciproche. A partire dal 1  agosto 2025, applicheremo all’Unione Europea una tariffa di solo il 30% sui prodotti UE spediti negli Stati Uniti, distinta da tutte le tariffe settoriali. Le merci trasbordate per eludere una tariffa doganale più elevata saranno soggette a tale tariffa doganale più elevata. Vi preghiamo di comprendere che il 30% è di gran lunga inferiore a quanto necessario per eliminare il divario di deficit commerciale che abbiamo con l’UE. Come sapete, non ci saranno tariffe doganali se l’Unione Europea, o le aziende all’interno dell’UE, decidessero di costruire o produrre prodotti negli Stati Uniti e, di fatto, faremo tutto il possibile per ottenere le autorizzazioni rapidamente, professionalmente e regolarmente – in altre parole, nel giro di poche settimane.

L’Unione Europea consentirà un accesso completo e aperto al mercato degli Stati Uniti, senza che ci vengano addebitate tariffe doganali, nel tentativo di ridurre l’elevato deficit commerciale. Se per qualsiasi motivo decidete di aumentare le vostre tariffe e di reagire, l’importo, qualunque sia l’aumento scelto, verrà aggiunto al 30% che applichiamo. 

Vi preghiamo di comprendere che queste tariffe sono necessarie per correggere i molti anni di politiche tariffarie e non tariffarie e barriere commerciali dell’Unione Europea che causano gli ingenti e insostenibili deficit commerciali a carico degli Stati Uniti. Questo deficit rappresenta una grave minaccia per la nostra economia e, di fatto, per la nostra sicurezza nazionale!

Non vediamo l’ora di collaborare con voi come vostro partner commerciale per molti anni a venire. Se desiderate aprire i vostri mercati commerciali, finora chiusi, agli Stati Uniti ed eliminare le vostre politiche tariffarie e non tariffarie e le barriere commerciali, potremmo valutare una modifica a questa lettera. Queste tariffe potrebbero essere modificate, al rialzo o al ribasso, a seconda del nostro rapporto con il vostro Paese. Non rimarrete mai delusi dagli Stati Uniti d’America. Grazie per l’attenzione alla materia. Con i migliori auguri, Donald J. Trump”

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