Riceviamo e pubblichiamo un messaggio molto toccante inviatoci da un lettore, rispondendogli che mai ci saremmo sognati di non pubblicarglielo. Anzi ribadiamo che questa testata è aperta a tutti coloro che, in maniera educata e lecita, hanno qualcosa da dire, aperta soprattutto a chi non ha altro modo per farsi sentire.
Questo il messaggio:
“Nonostante il mio stipendio sia di 1150 euro netti al mese, capisco che non sia poi così male, nonostante mi privi di tutto il superfluo tipo vacanze, uscite, pizzerie, ecc., limito i consumi del riscaldamento d’inverno, mi vesto ai grandi magazzini, faccio la spesa negli hard discount cercando prodotti in offerta, ho una macchina vecchia e comunque arrivare a fine mese è un’impresa. Poi sento che c’è chi riesce a mettere da parte anche 2-3000 euro l’anno e io invece non riesco a metter da parte neanche la tredicesima, che mi serve per pagare qualche pendenza lasciata indietro. E mi è capitato pure di dover chiedere un prestito a mio padre pensionato per mandare avanti la famiglia. Ho due figli, un maschio e una femmina, mia moglie fa la casalinga, viviamo in una piccola casa dove pago, grazie all’umanità del padrone di casa, solo 200 euro al mese e se qualche volta non arrivo a pagare, ha molta pazienza. Spesso, quando i nostri figli ci chiedono qualcosa di extra, come un telefonino, ma gli abbiamo comprato uno di quelli rigenerati e quando non possiamo accontentarli in altre richiesti come un motorino, diciamo loro che dobbiamo ritenerci fortunati se pensiamo che ci sono persone che non hanno soldi per mangiare o vestirsi. Ma andiamo avanti con molta umiltà e dignità, al stessa che cerchiamo con mi moglie di inculcare ai nostri figli. Leggere che in questi giorni che si stanno per spendere tanti miliardi per comprare armi, quando specialmente al sud abbiamo bisogna di tante cose a cominciare dalla sanità, fa molta rabbia. Spesso con mia moglie rinunciamo e fare visite mediche o andare dal dentista, conservando quei soldi per curare e far crescere i nostri figli. A Caltanissetta fortunatamente i costi sono più bassi delle altre città, non immagino i sacrifici che devono fare le famiglie che come me ci vivono. A questo punto davvero mi chiedo se sbaglio nel dire che la politica è senza coscienza, chi ci governa sicuramente non sa neanche quanto costa un chilo di pasta o di latte. Molti politici guadagno stipendi mensili che io, come tanti altri, percepiamo forse in un anno e molti di loro fanno pure un secondo o terzo mestiere. E’ gente che mai potrà immedesimarsi in famiglie come la mia e vi assicuro che in città siamo in tanti. Ho letto su questo giornale come in altri che anche nel nostro comune si spende e si sprecano tanti soldi. Amo gli animali, ma ritengo assurdo che si spendano tanti soldi per mantenerli nei canili, senza che si faccia nulla per ridurre la spesa e per far vivere meglio gli animali, invece di tenerli chiusi in delle gabbie, non è così che si amano gli animali. Ho letto anche di tanti soldi spesi per spettacoli, come anche che i politici si sono aumentati lo stipendio, come se già non gli bastasse quello che guadagnano con il lavoro che già fanno. Non critico spettacoli, ci devono essere, o l’aumento degli stipendi, nessuno deve lavorare gratis, ma non gli bastava quello che già guadagnano ? Mentre io cerco sempre di capire dove poter risparmiare a vantaggio della famiglia, loro si riempiono le tasche con i nostri soldi e ne voglio ancor di più aumentandoci le tasse comunali, come l’immondizia. Ma forse noi non siamo la loro famiglia. La coperta per chi non arriva a vivere degnamente è sempre corta, la loro no. Nonostante i tanti sacrifici che facciamo, un piatto di pasta a tavola riusciamo a metterlo sempre, ma chi se ne frega dei cittadini, spendendo in armi, in lauti stipendi, in feste dovrebbe la sera farsi un esame di coscienza pensando a chi magari quella stessa sera ha mangiato un tozzo di pane duro, dicendo di non aver fame, per lasciare ai figli le uniche due fette di carne comprate. Adesso verrà la Santa Pasqua e li vedremo tutti dietro le Vare stringere le mani ai cittadini. Io pregherò per loro il Signore affinchè gli faccia capire che tra quella gente ci sono tanti concittadini che vivono male. Io a differenza loro la sera quando vado a dormire so di avere la coscienza a posto e di fare di tutto per cercare di non far mancare niente alla mia famiglia. Forse sono io che sbaglio o che non comprendo bene.
Spero che questa mia venga pubblicata, ma anche se decidesse di non farlo la ringrazio ugualmente, capirei”.
