Caltanissetta 401
  • Home
  • Cronaca
    • Cronaca Internazionale
  • Politica locale
    • Politica
  • Rassegna stampa
    • Economia e Finanza
    • Riflessioni
    • Riceviamo e pubblichiamo
  • Cultura ed Eventi
    • Concorsi
    • Scuola
    • Tecnologia
  • Sport
  • Altro
    • Dalla provincia e dintorni
    • Ricette tipiche
    • Salute & Benessere
    • Meteo
Reading: Una popolazione di pensionati. Come sarà la Sicilia tra 10 anni. Caltanissetta tra le prime cinque d’Italia in graduatoria, -17,6%
  • Seguici
Font ResizerAa
Caltanissetta 401Caltanissetta 401
Cerca
  • Home
  • Chi siamo
  • News
    • Cronaca
    • Politica locale
    • Cultura ed Eventi
    • Sport
    • Rassegna stampa
    • Salute & Benessere
    • Riceviamo e pubblichiamo
    • Dalla provincia e dintorni
Follow US
© Caltanissetta401 | Realizzato da Creative Agency
Caltanissetta 401 > News > Cronaca > Una popolazione di pensionati. Come sarà la Sicilia tra 10 anni. Caltanissetta tra le prime cinque d’Italia in graduatoria, -17,6%
CronacaEconomia e FinanzaRassegna stampa

Una popolazione di pensionati. Come sarà la Sicilia tra 10 anni. Caltanissetta tra le prime cinque d’Italia in graduatoria, -17,6%

Last updated: 04/05/2025 10:13
By Redazione 219 Views 5 Min Read
Share
SHARE

È come se più della metà degli abitanti di Palermo sparisse nell’arco di un decennio, non dal territorio ma dal mondo del lavoro.

Diverse città siciliane ai vertici: Caltanissetta ed Enna sono al terzo e quarto posto Agrigento,
Messina e Palermo in top 20

Stiamo parlando, per l’esattezza, di 354.110 persone: a tanto ammonta lo «spopolamento » della platea potenzialmente occupabile in Sicilia da qui al 2035, attribuibile al progressivo invecchiamento della popolazione, con un numero sempre più ridotto di giovani e un consistente gruppo di “baby
boomer”, ossia di cittadini nati negli anni ‘60 del secolo scorso, prossimi al pensionamento
per raggiunti limiti d’età.

A fare il conto ci ha pensato la Cgia di Mestre,  (Associazione Artigiani Piccole Imprese) stilando anche una classifica nazionale specifica, che vede la regione al secondo posto per calo potenziale di lavoratori in termini assoluti – superata solo dalla Campania con oltre 430mila unità – e settima, invece, per variazione percentuale, con quasi 12 punti in meno nell’arco dei dieci anni: un’asticella superiore alla media nazionale, pari a una contrazione del 7,8% con circa tre milioni di occupati in meno tra effetto del calo nascite e pensionamenti.

Pesante il deficit siciliano, con due province tra le prime cinque d’Italia in graduatoria: Caltanissetta ed Enna. Messina è al 14esimo posto nazionale con un -13,4%.

L’Isola, difatti, non rappresenta certo un’eccezione, soprattutto se si pensa a territori come Sardegna, Basilicata e Puglia, nel podio del ranking per svuotamento con cali fra il 13 e il 15%, ma la fotografia dinamica scattata al di qua dello Stretto mostra comunque un deficit pesante, con due province tra le
prime cinque d’Italia in graduatoria.

Si tratta di Caltanissetta ed Enna, rispettivamente al terzo e quarto posto con il 17,6 e il 17,5%
di posti di lavoro «abbandonati» nel decennio, pari a 27.511 e 16.759 unità, mentre nella top 20
spiccano anche Agrigento, con un -14% e un ammanco di 35.837 occupati, Messina con un -13,4%
(l’intera provincia perderebbe quasi 50mila occupato) e Palermo con un -13%, che tradotto in
numeri assoluti equivale a 97.530 persone.

Più staccate Siracusa (-10,5%), Catania (-10%), Trapani (-9% e calo di quasi 26 mila posti) e Ragusa, che tra ritorno alle origini dei cervelli emigrati e un inverno demografico meno rigido tiene testa e resiste, perdendo solo, si fa per dire, il 3,3% della coorte occupabile nella fascia d’età 15-64 anni.

Paolo Zabeo, coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia, guarda subito al tessuto produttivo e osserva: “se si considera lo spopolamento lavorativo insieme all’instabilità geopolitica, alla transizione energetica e a quella digitale, le imprese sono destinate a subire dei contraccolpi molto preoccupanti. La difficoltà, ad esempio, nel reperire giovani lavoratori da inserire nelle aziende artigiane,
commerciali o industriali è un problema sentito già oggi, figuriamoci tra un decennio”.

Inoltre, “è importante sottolineare che chi spera in un’inversione del trend demografico rischia di rimanere deluso, poiché non esistono misure efficaci in grado di modificare questa tendenza in tempi ragionevolmente brevi”, e nemmeno il ricorso alla manodopera straniera “potrà risolvere completamente la situazione”.

Di conseguenza, “dobbiamo prepararci a un progressivo rallentamento del Pil”, senza dimenticare
“che una società con una popolazione sempre più anziana e meno giovane dovrà affrontare un aumento rilevante della spesa previdenziale, sanitaria e assistenziale, con implicazioni molto negative anche sui nostri conti pubblici”.

Ma c’è anche il rovescio della medaglia, un barlume di speranza, per quanto paradossale, per coprire
il vuoto quantomeno in Sicilia, e anche nel resto del Sud. Il Mezzogiorno, prosegue Zabeo, potrebbe infatti incontrare meno problemi rispetto al Centronord, perché “a differenza di quest’ultimo il Sud e le Isole presentano tassi di disoccupazione e inattività significativamente elevati, che consentirebbero di colmare, almeno parzialmente, le lacune occupazionali previste soprattutto nel settore agroalimentare e in quello turistico-ricettivo. È altresì evidente che molte aziende, in particolare quelle di piccole dimensioni, saranno costrette a ridurre gli organici a causa dell’impossibilità di procedere ad assunzioni. Per quanto riguarda invece le imprese più grandi, il gap potrebbe risultare meno rilevante, perché “grazie alla possibilità di offrire salari superiori alla media, orari flessibili, benefit e pacchetti significativi di welfare, i giovani tenderanno a preferire le realtà più strutturate”.

You Might Also Like

Consorzi di bonifica, da Regione ok a disegno di legge del governo. Dagli attuali 13 si passerà a 4

Sanità, l’assessore Faraoni: «Il servizio di emergenza del 118 in Sicilia vive un momento di grave difficoltà»

Agrigento: Sferra coltellate alla figlia: fermato 70enne

San Cataldo: Revocato divieto di utilizzo di acqua per uso alimentare

Sinistra Italiana sulle elezioni di secondo livello per il rinnovo del Presidente e del Consiglio del Libero Consorzio Comunale di Caltanissetta

TAGGED:CronacaEconomia e FInanzaRassegna stampa
Share This Article
Facebook Twitter Whatsapp Whatsapp Email Copy Link Print
Caltanissetta 401
Direttore responsabile 
Sergio Cirlinci

93100 Caltanissetta (CL)

redazione@caltanissetta401.it
P:Iva: 01392140859

Categorie

  • Cronaca
  • Cultura ed Eventi
  • Politica locale
  • Rassegna stampa
  • Sport

Categorie

  • Concorsi
  • Dalla provincia e dintorni
  • Finanza
  • Giovani e Università
  • Sanità

Link utili

  • Chi siamo
  • Privacy & Cookie Policy

Caltanissetta 4.0.1 è una testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Caltanissetta n.03/2024 del 21/08/2024. | Realizzato da Creative Agency

Username or Email Address
Password

Lost your password?