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Mattarella: “La strage di Piazza Fontana unì il Paese, lezione permanente”

Last updated: 12/12/2024 13:20
By Redazione 96 Views 3 Min Read
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l Presidente della Repubblica ha ricordato il 55° anniversario della strage di Piazza Fontana, sottolineando l’importanza della verità e della democrazia nel superare le ferite del passato. Mattarella ha affermato che la strage fu un tentativo di destabilizzare la democrazia italiana, ma che il popolo italiano, unito, riuscì a superare questa prova

Contents
La strage di Piazza Fontana: un attacco alla democraziaL’impronta neofascista e i ritardi della giustiziaUn’eredità e una lezione per le future generazioni

A 55 anni dalla strage di Piazza Fontana, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ribadito l’importanza di affrontare il passato con onestà. “Aver ricostruito la propria storia, anche laddove essa è più dolorosa, è stata condizione per trasmettere il testimone alle generazioni più giovani”, ha dichiarato Mattarella. Il Presidente ha sottolineato il legame indissolubile tra verità e democrazia, affermando che la ricerca della verità è stata fondamentale per superare le ferite della strage e per rafforzare i valori costituzionali.

La strage di Piazza Fontana: un attacco alla democrazia

Mattarella ha definito la strage di Piazza Fontana un “tentativo eversivo di destabilizzare la nostra democrazia”. L’attentato, ha spiegato il Presidente, “fu una ferita nella vita e nella coscienza della nostra comunità, uno squarcio nella storia nazionale. Il 12 dicembre 1969 fu una giornata in cui i terroristi intendevano produrre una rottura nella società italiana, con ordigni fatti esplodere anche a Roma, generando caos e generalizzazione della violenza”. “La Repubblica – ha aggiunto il capo dello Stato – è vicina ai familiari delle vittime e sente il dovere della memoria. Il popolo italiano superò una prova terribile. Fu anzitutto l’unità in difesa dei valori costituzionali a sconfiggere gli eversori e a consentire la ripresa del cammino di crescita civile e sociale”. 

L’impronta neofascista e i ritardi della giustizia

Il Presidente ha ricordato come l’impronta neofascista della strage sia “emersa con evidenza nel percorso giudiziario, anche se deviazioni e colpevoli ritardi hanno impedito che i responsabili venissero chiamati a rispondere dei loro misfatti. La pressante domanda di verità da parte dei cittadini ha sostenuto l’impegno e la dedizione di uomini delle Istituzioni, consentendo di ricomporre il criminale disegno e le responsabilita’”

Un’eredità e una lezione per le future generazioni

Mattarella ha concluso il suo intervento sottolineando l’importanza di trasmettere alle nuove generazioni la memoria della strage e i valori che hanno guidato il Paese nella sua ripresa. “Milano fu baluardo e tutto il Paese seppe unirsi. Preziosa eredità e, al tempo stesso, lezione permanente”, ha affermato il Presidente.

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