La Lega ai Patrioti: mobilitiamoci contro von der Leyen. E lei elogia il ministro degli Esteri. La presidente Ue sul vicepremier azzurro: una voce di saggezza in tempi difficili
Nuovo round tra Forza Italia e Lega. Oggetto della contesa l’Europa e il riarmo, soprattutto, ma anche di nuovo la stretta sulla cittadinanza agli oriundi.
La Lega propone ai Patrioti un’iniziativa contro il piano di Ursula von der Leyen definita «presidente tedesca della Commissione europea ».
Un passaggio che fa eco alle accuse—che le ha rivolto Salvini due giorni fa — di guardare agli interessi del suo Paese.
Tajani, pur non citando l’alleato, avverte: «Non abbiamo bisogno di sfasciacarrozze ». E intanto incassa dalla stessa presidente parole di elogio: «Il vicepremier e ministro degli Esteri italiano è
una voce di saggezza in tempi difficili».
Il nuovo attacco al governo europeo dei salviniani, che celebreranno il loro congresso alla fine della settimana, arriva con un comunicato ufficiale: «La Lega è pronta a proporre agli alleati dei Patrioti
un’iniziativa per invitare la presidente tedesca della Commissione a rivedere il progetto da 800 miliardi di euro per la difesa. I cittadini europei meritano investimenti per lavoro, sanità e sicurezza
interna, non un piano per il riarmo nato già morto».
Quindi l’accusa—come aveva già fatto tra gli altri, il M5S di Giuseppe Conte — di fuggire il confronto: «Auspichiamo un ampio e approfondito dibattito in Aula, che la tedesca von der Leyen vuole evitare a tutti i costi».
Nelle stesse ore Tajani, intervenendo all’iniziativa di Forza Italia verso il congresso del Ppe a Firenze,
sostiene: «L’Europa si può criticare ma non sfasciare. Anzi, va costruita. Non abbiamo bisogno di sfasciacarrozze, ma di donne e uomini di buon senso che facciano una buona politica per proteggere l’interesse di mezzo miliardo di persone, fra i quali ci siamo noi».
Un’amissione che, naturalmente, è quella che Tajani ha dato a Forza Italia: «Noi vogliamo costruire. Anche quando facciamo delle critiche, sono sempre costruttive. Quello per noi è stato un voto
utile».
Quindi il segretario forzista prende le distanze da quello «Stato federale» che è obiettivo leghista dichiarato — al Corriere — dal capogruppo alla Camera, Riccardo Molinari: «L’Italia da sola non
può competere nella grande sfida mondiale. Diventeremmo la colonia di qualcuno».
Una vistosa riapertura di quella spaccatura tra i due alleati che la premier aveva tentato di ricucire solo pochi giorni fa a Palazzo Chigi.
Per i meloniani, Giovanni Donzelli prova a metterci una toppa: «Nel centrodestra ci sono opinioni
diverse, ma troviamo sempre soluzioni nell’interesse degli italiani. È il centrosinistra che litiga». Tuttavia anche sulla stretta per richiedere la cittadinanza italiana in nome degli ascendenti i distinguo, già avanzati dai leghisti, si moltiplicano.
Anche Maurizio Lupi, presidente di Noi moderati, avanza delle critiche: «Il testo del decreto cittadinanza va migliorato senza pregiudizi nei confronti delle nostre comunità all’estero».
Tajani difende la «misura seria per dire no agli opportunisti al passaporto italiano, approvata da tutto il centrodestra ». E avverte: «Siamo leali con il governo, ma non piegheremo mai la testa quando si tratta di difendere i nostri valori».
A Nm risponde Deborah Bergamini, vicesegretaria forzista: «Mi spiace che tra i tanti perplessi del giorno dopo ci sia anche l’amico Lupi».
Dal Corriere della Sera
