Dieci anni fa il più grande e drammatico naufragio nel Canale di Sicilia Il Presidente: «La Ue si impegni per governare movimenti migratori»
Gli ultimi due barchini, con a bordo un totale di 87 migranti, sono stati soccorsi ieri, al largo di Lampedusa, dalle motovedette di Frontex.
A partire dalla mezzanotte di giovedì sono stati sette, con 356 persone, gli approdi sulla maggiore delle isole Pelagie.
Un viaggio della speranza che spesso finisce in tragedia.
Proprio dieci anni fa il più grande disastro della storia dell’immigrazione, il 18 aprile del 2015, più di mille persone persero la vita nel Canale di Sicilia, tra la Libia e Lampedusa, nel naufragio di un barcone colato a picco e finito sul fondo del Mediterraneo.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricordato ieri la strage di migranti del 2015: «Dieci anni or sono nel Canale di Sicilia si consumò un’immane tragedia del mare, tra le più terribili che si ricordano nel Mediterraneo. I migranti morti e dispersi raggiunsero numeri spaventosi. Fra le vittime anche decine di bambini. Erano persone che disperatamente cercavano una vita migliore, fuggendo da guerre, persecuzioni, miseria. Persone finite nelle mani di organizzazioni criminali,
che li hanno crudelmente abbandonati nel pericolo. La Repubblica italiana ricorda quelle tante donne e tanti uomini, molti destinati a restare senza nome».
«È la nostra civiltà – ha aggiunto il capo dello Stato – a impedirci di voltare le spalle, di restare
indifferenti, di smarrire quel sentimento di umanità che è radice dei nostri valori. Nel fare memoria rinnoviamo l’apprezzamento per l’opera di soccorso da parte delle navi italiane che sono riuscite, in condizioni estreme, a salvare vite, rispettando quanto impone la legge del mare», ha sottolineato.
Per Mattarella «i movimenti migratori vanno governati e l’Unione Europea deve esprimere il massimo impegno in questo senso. Il necessario contrasto all’illegalità, la lotta alla criminalità, si nutrono della predisposizione di canali e modalità di immigrazione legali che, con coerenza,
esprimano rispetto nei confronti della vita umana», ha concluso.
«18 aprile 2015, 10 anni dal naufragio dei migranti del Canale di Sicilia.
Dal Presidente Mattarella una lezione di umanità» scrive sui social Matteo Richetti, capogruppo di Azione alla Camera. Nicola Fratoianni ringrazia Mattarella sui social: «Le sue parole restituiscono dignità alle Istituzioni del nostro Paese».
Le parole del presidente Mattarella «confermano che siamo sulla strada giusta, anche se come associazione umanitaria sappiamo già di esserlo » dice il capo progetto della Life Support di Emergency Carlo Maisano.
«Una associazione come Emergency ha aggiunto – non può che ringraziare il presidente Mattarella –
per l’apprezzamento del nostro lavoro.
Emergency è una associazione italiana con la propria nave che ha deciso di essere presente nel Mar
Mediterraneo centrale per salvare vite e questo è un atto enorme perché in quella zona di mare c’è una voragine umanitaria e, come ha detto il presidente Mattarella, non bisogna restare indifferenti. Un vuoto non governato diventa uno spazio di criminalità, di schiavismo, di abusi, di illegalità nei confronti delle persone, uno spazio che esiste proprio sotto casanostra».
