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Streaming illegale, arrivano le multe per gli utenti: fino a 5.000 euro

Last updated: 09/06/2025 7:10
By Redazione 108 Views 7 Min Read
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In arrivo multe salate per chi guarda film su piattaforme streaming illegali, i cosiddetti siti “pirata.” Non saranno più sanzionati solo i gestori delle piattaforme illegali, ma anche i singoli utenti che guardano contenuti protetti da copyright. Una svolta che riguarda milioni di italiani, tra chi utilizza il “pezzotto” per lo sport e chi si affida ai siti di streaming per film e serie tv.

Contents
Le nuove sanzioni per lo streaming illegale: da 154 a 5.000 euroCome vengono controllati gli utentiIl “pezzotto” del calcio: 2.282 multe già notificateLo streaming illegale di film: il fenomeno più diffusoLe sanzioni per gli utentiQuanti italiani usano siti pirata o il “pezzotto”?Le modalità preferite di accesso illegaleL’impatto economico complessivo

Le nuove sanzioni per lo streaming illegale: da 154 a 5.000 euro

L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha alzato il tiro contro tutti i fruitori di contenuti pirata. Chi guarda film su piattaforme come Streaming Community rischia multe a partire da 154 euro che può essere ridotta a un terzo se pagata rapidamente. Ma il vero deterrente arriva con la recidiva: alla seconda violazione la sanzione schizza direttamente a 5.000 euro.

Un meccanismo pensato per scoraggiare l’uso continuativo delle piattaforme pirata, che presto darà risultati concreti.

Come vengono controllati gli utenti

Le autorità hanno sviluppato sistemi di tracciamento sofisticati. La Guardia di Finanza riesce a identificare un utente in soli due minuti, utilizzando due tracce principali: l’indirizzo Ip dell’utenza internet e la carta di credito usata per pagare i servizi illegali, come avviene per chi usa le Iptv. “Abbiamo svolto un’analisi dettagliata di regione, età, lavoro e ormai non si scappa più”, ha dichiarato il generale Gaetano Cutarelli.

L’aspetto più preoccupante per gli utenti “illegali” è l’applicazione retroattiva: le sanzioni possono colpire anche chi ha smesso da tempo di utilizzare servizi illegali, grazie ai dati raccolti dalle tracce digitali e dai pagamenti effettuati in passato.

Il “pezzotto” del calcio: 2.282 multe già notificate

Il calcio ha fatto da apripista al contrasto dello streaming illegale. In molti casi, gli utenti non utilizzano più siti pirata per guardare le partite, ma acquistano un pacchetto di servizi Iptv illegali che dà accesso a migliaia di canali, non solo sportivi. Per questo, il “pezzotto” – termine napoletano che significa “falsificare” – rappresenta una categoria specifica della pirateria audiovisiva. Tra marzo e aprile 2025, la Guardia di Finanza ha identificato e multato 2.282 utenti in 80 province italiane che utilizzavano servizi Iptv illegali per guardare principalmente partite di calcio.

Il sistema Piracy Shield, che attualmente opera esclusivamente sui contenuti sportivi, blocca i siti pirata entro 30 minuti dalla segnalazione. Nei primi 14 giorni di funzionamento aveva già permesso il blocco di 114 emittenti illegali e 1.019 canali pirata, coinvolgendo circa 100mila famiglie.

Il danno economico per il calcio è quantificato in circa 300 milioni di euro all’anno dalla Lega Serie A. Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega, ha sottolineato come “chiunque usa il pezzotto in Italia lascia una traccia indelebile che le forze dell’ordine ora sono in grado di ricostruire”.

Lo streaming illegale di film: il fenomeno più diffuso

Nonostante la passione degli italiani per il calcio, i film rimangono i contenuti più piratati nel Paese. L’indagine Ipsos per Fapav rivela che nel 2023 si sono registrati oltre 56 milioni di atti di visione illegale dei film, contro i 42 milioni di ingressi nelle sale cinematografiche.

Numeri che potrebbero calare drasticamente dopo il giro di vite annunciato dalle autorità competenti in questi giorni: entro il prossimo mese dovrebbe essere approvato il regolamento per estendere Piracy Shield a film e serie tv. Una volta attivo, piattaforme come Streaming Community saranno oscurate con la stessa rapidità riservata oggi ai siti che trasmettono partite illegalmente.

Le sanzioni per gli utenti

La nuova legge anti-pirateria, inoltre, ha inasprito le pene per chi trasmette contenuti: reclusione da 6 mesi a 3 anni e multe fino a 15.000 euro per i gestori, mentre gli utenti finali rischiano sanzioni amministrative da 154 a 5.000 euro.

Che l’utente utilizzi tecnologie Iptv o piattaforme web per aggirare i sistemi di protezione del copyright, le sanzioni non cambiano: 154 euro per la prima violazione, fino a 5.000 euro per i recidivi.

Quanti italiani usano siti pirata o il “pezzotto”?

Gli utilizzatori di entrambi i servizi illegali sono concentrati principalmente tra gli under 35, possiedono un livello di istruzione superiore alla media e sono geograficamente più presenti nel Sud Italia. La differenza principale riguarda il pagamento: mentre il sistema di Iptv richiede spesso abbonamenti mensili tracciabili, molti siti di streaming per film operano gratuitamente attraverso pubblicità.

L’indagine Ipsos per Fapav del 2023 dimostra che il fenomeno è molto sviluppato: il 39% degli adulti italiani ha commesso almeno un atto di pirateria, fruendo illecitamente di film, serie tv, programmi o sport live. Un dato in calo di 3 punti percentuali rispetto al 2022, che coinvolge comunque 4 italiani su 10.

Le modalità preferite di accesso illegale

Le Iptv illecite rappresentano la forma preferita da circa 11,8 milioni di italiani (23%) per accedere ai contenuti pirata, seguite dallo streaming (18%) e dal download (15%). L’incidenza della pirateria tra gli adolescenti è calata al 45% nel 2023, contro il 47% del 2022.

L’impatto economico complessivo

Il danno stimato per l’industria dei contenuti audiovisivi ammonta a circa 767 milioni di euro, con un incremento del 14% rispetto al 2021. Fapav stima perdite complessive per 2 miliardi di euro per l’economia italiana, considerando l’intero indotto del settore audiovisivo.

Il calcio ha già visto le prime 2.282 multe notificate, l’estensione di Piracy Shield ai contenuti cinematografici promette di raggiungere anche chi guarda (o ha guardato) film e serie tv illegalmente.

Fonte Adnkronos

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